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Le soglie della Natura
Settanta opere nelle due sedi espositive di Palazzo dei Panni ad Arco e della Rocca di Riva del Garda narrano l’interpretazione della natura rivisitata da artisti italiani che a partire dalla pittura di macchia si confrontano con le esperienze francesi di fine Ottocento, aprendo l’avventura dell’arte a giovani artisti e futuri maestri della lezione divisionista: da Carlo Fornara a Giovanni Segantini.
Comunicato stampa
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Settanta opere nelle due sedi espositive di Palazzo dei Panni ad Arco e della Rocca di Riva del Garda narrano l’interpretazione della natura rivisitata da artisti italiani che a partire dalla pittura di macchia si confrontano con le esperienze francesi di fine Ottocento, aprendo l'avventura dell'arte a giovani artisti e futuri maestri della lezione divisionista: da Carlo Fornara a Giovanni Segantini. L’inaugurazione è venerdì 26 marzo alle 18 a Palazzo dei Panni di Arco. La mostra – curata da Giovanna Nicoletti e Marcovinicio – è in collaborazione con la Comunità montana Valli dell’Ossola, e prosegue fino al 20 giugno.
Si tratta anche della prima mostra Mag interamente condivisa: l’esposizione, infatti, sviluppa il proprio tema nelle due sedi di Arco e Riva del Garda. Il tempo storico è quello in cui lo sguardo degli artisti varca i confini nazionali e spazia verso le esperienze europee, francesi in particolare, per riflettere sull’esperienza della luce e della natura come vettori di nuovi significati, anche simbolici. Figure ambientate nel paesaggio o ritratte come protagoniste, fino allo spazio del paesaggio montano: la natura diventa soglia di analisi profonda non solo come rappresentazione fotografica ma anche come esperienza emotiva che, nel tocco del colore, muove sempre più verso l’astrazione.
L’idea di natura e di luce che si afferma alla fine dell’Ottocento parla di un’arte nuova che abbandona il gusto per la classicità e coglie il momento di rottura con il passato. La tensione è dunque tutta rivolta verso l’immagine capace di mettere in evidenza la meraviglia del moderno. È maturo il tempo della percezione panica della realtà, della luce e del suo cambiamento sulle cose, quel sottile e precario equilibrio dei contorni che afferma il generarsi delle cose stesse. L’attrazione per la sensazione immediata e la completa adesione allo strumento fotografico, capace di rendere la verità del dettaglio, rendono attenta la ricerca verso il colore. D’altronde, la natura del pigmento e la maniera con la quale l’occhio lo percepisce interessano gli studi scientifici a partire dal XIX secolo; e alla fine del secolo gli artisti si fanno attenti protagonisti di questa rinnovata percezione.
Per alcuni artisti italiani le storie di Francia s’intrecciano con le loro, in particolare per le personalità che si trovano a operare in terre di confine nelle quali, per sentimento di sperimentazione e per desiderio di approfondire il proprio percorso culturale, la necessità di guardare oltre il confine diventa urgenza.
Il percorso espositivo, che con il temine di «soglia» rimanda inevitabilmente all’idea di attraversamento, di passaggio a qualcosa d’altro, si snoda attraverso le opere di alcuni protagonisti della pittura di fine Ottocento: nelle sale di Palazzo dei Panni ad Arco, Giovanni Battista Ciolina, Carlo Fornara e Giovanni Segantini sono alcuni dei protagonisti che hanno in comune l’indagine per le vicende d’oltralpe, mediando la complessa stagione tra impressionismo e divisionismo. Nelle sale della Rocca di Riva del Garda la natura incontra i temi della figura e del paesaggio nelle visioni ancora realiste di Giovanni Fattori, Antonio Fontanesi e François Auguste Ravier, per suggerire esiti simbolisti nei lavori di Angelo Morbelli e Gaetano Previati.
IL MAG
Le Amministrazioni comunali di Arco e di Riva del Garda hanno istituito una rete territoriale che coinvolge la Galleria civica G. Segantini di Arco e il Museo di Riva del Garda, intitolata progetto MAG Museo Alto Garda.
Si tratta anche della prima mostra Mag interamente condivisa: l’esposizione, infatti, sviluppa il proprio tema nelle due sedi di Arco e Riva del Garda. Il tempo storico è quello in cui lo sguardo degli artisti varca i confini nazionali e spazia verso le esperienze europee, francesi in particolare, per riflettere sull’esperienza della luce e della natura come vettori di nuovi significati, anche simbolici. Figure ambientate nel paesaggio o ritratte come protagoniste, fino allo spazio del paesaggio montano: la natura diventa soglia di analisi profonda non solo come rappresentazione fotografica ma anche come esperienza emotiva che, nel tocco del colore, muove sempre più verso l’astrazione.
L’idea di natura e di luce che si afferma alla fine dell’Ottocento parla di un’arte nuova che abbandona il gusto per la classicità e coglie il momento di rottura con il passato. La tensione è dunque tutta rivolta verso l’immagine capace di mettere in evidenza la meraviglia del moderno. È maturo il tempo della percezione panica della realtà, della luce e del suo cambiamento sulle cose, quel sottile e precario equilibrio dei contorni che afferma il generarsi delle cose stesse. L’attrazione per la sensazione immediata e la completa adesione allo strumento fotografico, capace di rendere la verità del dettaglio, rendono attenta la ricerca verso il colore. D’altronde, la natura del pigmento e la maniera con la quale l’occhio lo percepisce interessano gli studi scientifici a partire dal XIX secolo; e alla fine del secolo gli artisti si fanno attenti protagonisti di questa rinnovata percezione.
Per alcuni artisti italiani le storie di Francia s’intrecciano con le loro, in particolare per le personalità che si trovano a operare in terre di confine nelle quali, per sentimento di sperimentazione e per desiderio di approfondire il proprio percorso culturale, la necessità di guardare oltre il confine diventa urgenza.
Il percorso espositivo, che con il temine di «soglia» rimanda inevitabilmente all’idea di attraversamento, di passaggio a qualcosa d’altro, si snoda attraverso le opere di alcuni protagonisti della pittura di fine Ottocento: nelle sale di Palazzo dei Panni ad Arco, Giovanni Battista Ciolina, Carlo Fornara e Giovanni Segantini sono alcuni dei protagonisti che hanno in comune l’indagine per le vicende d’oltralpe, mediando la complessa stagione tra impressionismo e divisionismo. Nelle sale della Rocca di Riva del Garda la natura incontra i temi della figura e del paesaggio nelle visioni ancora realiste di Giovanni Fattori, Antonio Fontanesi e François Auguste Ravier, per suggerire esiti simbolisti nei lavori di Angelo Morbelli e Gaetano Previati.
IL MAG
Le Amministrazioni comunali di Arco e di Riva del Garda hanno istituito una rete territoriale che coinvolge la Galleria civica G. Segantini di Arco e il Museo di Riva del Garda, intitolata progetto MAG Museo Alto Garda.
26
marzo 2010
Le soglie della Natura
Dal 26 marzo al 20 giugno 2010
arte moderna
Location
MAG MUSEO ALTO GARDA – MUSEO RIVA DEL GARDA
Riva Del Garda, Piazza Cesare Battisti, 3a, (Trento)
Riva Del Garda, Piazza Cesare Battisti, 3a, (Trento)
Orario di apertura
ore 10.00 – 18.00
Vernissage
26 Marzo 2010, ore 18
Autore
Curatore