Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Le strade di Kiarostami
Il paesaggio è una costante in tutte le fotografie di Abbas Kiarostami e, molto più della rappresentazione di un luogo, è una riflessione interiore, un pensiero, una poesia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le strade di Kiarostami
Il paesaggio è una costante in tutte le fotografie di Abbas Kiarostami, e, molto più della rappresentazione di un luogo, è una riflessione interiore, un pensiero, una poesia. Il percorso fotografico di Kiarostami è assolutamente personale e legato al suo bisogno di fissare il momento per farne partecipe l’altro, come ripete ogni volta che gli viene domandato da cosa nasca la sua esigenza di fotografare. Kiarostami regista, il “domatore dello sguardo”, che impunemente effettua una contraffazione della realtà per ottenere un’immagine cinematografica più efficace, quando invece fotografa non interviene, non inventa una realtà fittizia, si lascia guidare dalla natura, ma poi posa lo sguardo su un’immagine che forse vede solo lui. L’inquadratura di Kiarostami, perfettamente sintetizzata in parole nelle sue poesie, è sempre essenziale, ma mai povera, e sempre studiata nel minimo dettaglio. Molte delle sue foto sono il risultato di innumerevoli viaggi nel corso degli anni negli stessi posti e in diverse stagioni. Kiarostami ci ricorda sempre che tutto è “il momento” e il linguaggio della fotografia non ha bisogno di parole e per lui neppure di didascalie. Kiarostami infatti non indica mai la data, né il luogo in cui le fotografie sono state scattate. La sua realtà è vicina alla realtà, ma non va mai confusa con essa. Il momento esiste nel suo sguardo e rivive nello sguardo di chi osserva l’immagine. Ogni visitatore è sollecitato a creare un suo percorso attraverso i paesaggi, lungo le strade, ai piedi degli alberi e libero da ogni indicazione, può interpretarle come crede.
Ogni mostra de Le strade di Kiarostami dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema di Torino è come una tappa di un percorso che si snoda - come suggerisce il titolo, e a ribadire l’ universalità dell’ artista - lungo le strade di tutto il mondo.
a cura di Elisa Resegotti, Curatrice delle collezioni The Roads of Kiarostami e Untitled-Snow White (1978-2003) per il Museo Nazionale del Cinema di Torino, e co-curatrice con Alberto Barbera del volume “Kiarostami” (Electa, 2003) e del progetto: “Sulle strade di Kiarostami: cinema, fotografia, video, poesia”, Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e sedi varie, settembre 2003
Il paesaggio è una costante in tutte le fotografie di Abbas Kiarostami, e, molto più della rappresentazione di un luogo, è una riflessione interiore, un pensiero, una poesia. Il percorso fotografico di Kiarostami è assolutamente personale e legato al suo bisogno di fissare il momento per farne partecipe l’altro, come ripete ogni volta che gli viene domandato da cosa nasca la sua esigenza di fotografare. Kiarostami regista, il “domatore dello sguardo”, che impunemente effettua una contraffazione della realtà per ottenere un’immagine cinematografica più efficace, quando invece fotografa non interviene, non inventa una realtà fittizia, si lascia guidare dalla natura, ma poi posa lo sguardo su un’immagine che forse vede solo lui. L’inquadratura di Kiarostami, perfettamente sintetizzata in parole nelle sue poesie, è sempre essenziale, ma mai povera, e sempre studiata nel minimo dettaglio. Molte delle sue foto sono il risultato di innumerevoli viaggi nel corso degli anni negli stessi posti e in diverse stagioni. Kiarostami ci ricorda sempre che tutto è “il momento” e il linguaggio della fotografia non ha bisogno di parole e per lui neppure di didascalie. Kiarostami infatti non indica mai la data, né il luogo in cui le fotografie sono state scattate. La sua realtà è vicina alla realtà, ma non va mai confusa con essa. Il momento esiste nel suo sguardo e rivive nello sguardo di chi osserva l’immagine. Ogni visitatore è sollecitato a creare un suo percorso attraverso i paesaggi, lungo le strade, ai piedi degli alberi e libero da ogni indicazione, può interpretarle come crede.
Ogni mostra de Le strade di Kiarostami dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema di Torino è come una tappa di un percorso che si snoda - come suggerisce il titolo, e a ribadire l’ universalità dell’ artista - lungo le strade di tutto il mondo.
a cura di Elisa Resegotti, Curatrice delle collezioni The Roads of Kiarostami e Untitled-Snow White (1978-2003) per il Museo Nazionale del Cinema di Torino, e co-curatrice con Alberto Barbera del volume “Kiarostami” (Electa, 2003) e del progetto: “Sulle strade di Kiarostami: cinema, fotografia, video, poesia”, Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e sedi varie, settembre 2003
13
giugno 2008
Le strade di Kiarostami
Dal 13 giugno al 16 agosto 2008
fotografia
Location
SANTA MARIA DELLA SCALA
Siena, Piazza Del Duomo, 2, (Siena)
Siena, Piazza Del Duomo, 2, (Siena)
Vernissage
13 Giugno 2008, ore 10
Autore
Curatore