Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Le strade secondarie
la collettiva internazionale e tutta al femminile presenta i lavori di Elena Bordoli, Cassandra Eustace e Roseanne Lynch.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 14 luglio 2018, alle ore 19.00, inaugura a Como (presso l’Ex Chiesa di San Pietro in Atrio – via Odescalchi n.3, 22100 Como) la mostra d’arte contemporanea “Le strade secondarie”. Curata da Laura Fattorini, la collettiva internazionale e tutta al femminile presenta i lavori di Elena Bordoli, Cassandra Eustace e Roseanne Lynch.
Le tre artiste, attingendo dalla storia dell’arte, dal Razionalismo e dal Bauhaus, dopo un primo incontro avvenuto a Cork (Irlanda), inventano nuove immagini intrecciandosi tra loro in un dialogo a distanza. Le opere sono il risultato di una sperimentazione artistica che passa attraverso la loro dimensione più intima e personale.
LA MOSTRA:
Se non ti diverti a urlare, su una moto in corsa non fai grandi conversazioni. Invece passi il tempo a percepire le cose e a meditarci sopra. Su quello che vedi, su quello che senti, sull’umore del tempo e i ricordi, sulla macchina che cavalchi e la campagna che ti circonda, pensando a tuo piacimento, senza nulla che t’incalzi, senza l’impressione di perdere tempo.
Mi piacerebbe usare il tempo che ho a disposizione per parlare di alcune cose che mi sono venute in mente. Il più delle volte abbiamo tanta fretta che le occasioni per parlare sono ben poche. Il risultato è una specie di superficialità quotidiana senza fine, una monotonia che anni dopo ti porta a chiederti che ne è stato del tuo tempo e a rimpiangere che sia trascorso. Ora, invece, vorrei usare il mio per parlare un po’ a fondo di cose che sembrano importanti.
Robert M. Pirsig | Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta
Il filosofo Robert M. Pirsig, nel libro Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, racconta di un viaggio intrapreso su strada insieme al figlio. Guidando la sua motocicletta, il panorama intorno a lui e i vari accadimenti gli permisero di sgomberare la mente e quindi di riflettere su altro. Il romanzo diviene così la cronaca di un cammino interiore, di un percorso iniziatico a tappe dove, di tanto in tanto, potersi ritrovare. Secondo l’autore, inoltre, era percorrendo le strade secondarie che realmente gli fu possibile sospendere ogni giudizio e lasciare che a ispirarlo fosse solo la verità. Perché le strade secondarie sono diverse da quelle principali; è sulle strade secondarie che “ci preoccupiamo più di come passiamo il tempo che non di quanto ne impieghiamo per arrivare: l’approccio cambia completamente”.
Accompagnati solo dal percorso, tra paesaggi interiori e ritratti di mondo, la meta diviene un punto indefinito all’orizzonte. Al contrario però, fondamentale importanza acquisisce l’attimo presente, quello stare in un tempo che smette di scorrere. In una metafora, l’impressione di vivere qui e ora e che nient’altro stia esistendo descrive un aspetto molto preciso del lavoro dell’artista: il prima e il dopo sono scanditi solo dalla gestualità, dall'evento e dall’immaginazione. Ed è proprio a partire da questi momenti di puro abbandono alla bellezza che le artiste Elena Bordoli, Cassandra Eustace e Roseanne Lynch raccolgono il proprio vissuto, attraversano lentamente la loro dimensione più personale ed esprimono l’analisi di se stesse realizzando opere d’arte.
Le strade secondarie non è conoscere, ma è sentire che ciò che abbiamo dentro ha smesso di ignorarci. È un camminare per sottrarsi all’anonimo e per riempire di significati le cose senza aver fini da raggiungere. Le artiste osservano, attingono e laddove l’immagine si fa astratta, laddove è estrapolata dall’inconscio, riporta di un tentativo di decodificazione dell’io che si fa materia. Le opere d’arte in mostra restituiscono all’estetica il piacere del fare, del fare e basta senza scopo, che permette però di leggere tra le forme pagine di noi stessi e pagine di realtà.
La mostra è un progetto di Caravan SetUp. È realizzata in collaborazione con il Comune di Como, con il contributo di CIT CRAWFORD COLLEGE OF ART AND DESIGN (Cork, Ireland), DANZO S.R.L. (Vicenza, Italy), RISTORANTE DA PIETRO (Como, Italy), OREFICE & CORTI APPARECCHIATURA S.R.L. (Como, Italy), STUDIO DOTT. STEFANO PENNESTRÌ (Como, Italy) e in partnership con GELATERIA PASTICCERIA LUISITA (Como, Italy) e IXXI STUDIO (Como, Italy).
Le tre artiste, attingendo dalla storia dell’arte, dal Razionalismo e dal Bauhaus, dopo un primo incontro avvenuto a Cork (Irlanda), inventano nuove immagini intrecciandosi tra loro in un dialogo a distanza. Le opere sono il risultato di una sperimentazione artistica che passa attraverso la loro dimensione più intima e personale.
LA MOSTRA:
Se non ti diverti a urlare, su una moto in corsa non fai grandi conversazioni. Invece passi il tempo a percepire le cose e a meditarci sopra. Su quello che vedi, su quello che senti, sull’umore del tempo e i ricordi, sulla macchina che cavalchi e la campagna che ti circonda, pensando a tuo piacimento, senza nulla che t’incalzi, senza l’impressione di perdere tempo.
Mi piacerebbe usare il tempo che ho a disposizione per parlare di alcune cose che mi sono venute in mente. Il più delle volte abbiamo tanta fretta che le occasioni per parlare sono ben poche. Il risultato è una specie di superficialità quotidiana senza fine, una monotonia che anni dopo ti porta a chiederti che ne è stato del tuo tempo e a rimpiangere che sia trascorso. Ora, invece, vorrei usare il mio per parlare un po’ a fondo di cose che sembrano importanti.
Robert M. Pirsig | Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta
Il filosofo Robert M. Pirsig, nel libro Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, racconta di un viaggio intrapreso su strada insieme al figlio. Guidando la sua motocicletta, il panorama intorno a lui e i vari accadimenti gli permisero di sgomberare la mente e quindi di riflettere su altro. Il romanzo diviene così la cronaca di un cammino interiore, di un percorso iniziatico a tappe dove, di tanto in tanto, potersi ritrovare. Secondo l’autore, inoltre, era percorrendo le strade secondarie che realmente gli fu possibile sospendere ogni giudizio e lasciare che a ispirarlo fosse solo la verità. Perché le strade secondarie sono diverse da quelle principali; è sulle strade secondarie che “ci preoccupiamo più di come passiamo il tempo che non di quanto ne impieghiamo per arrivare: l’approccio cambia completamente”.
Accompagnati solo dal percorso, tra paesaggi interiori e ritratti di mondo, la meta diviene un punto indefinito all’orizzonte. Al contrario però, fondamentale importanza acquisisce l’attimo presente, quello stare in un tempo che smette di scorrere. In una metafora, l’impressione di vivere qui e ora e che nient’altro stia esistendo descrive un aspetto molto preciso del lavoro dell’artista: il prima e il dopo sono scanditi solo dalla gestualità, dall'evento e dall’immaginazione. Ed è proprio a partire da questi momenti di puro abbandono alla bellezza che le artiste Elena Bordoli, Cassandra Eustace e Roseanne Lynch raccolgono il proprio vissuto, attraversano lentamente la loro dimensione più personale ed esprimono l’analisi di se stesse realizzando opere d’arte.
Le strade secondarie non è conoscere, ma è sentire che ciò che abbiamo dentro ha smesso di ignorarci. È un camminare per sottrarsi all’anonimo e per riempire di significati le cose senza aver fini da raggiungere. Le artiste osservano, attingono e laddove l’immagine si fa astratta, laddove è estrapolata dall’inconscio, riporta di un tentativo di decodificazione dell’io che si fa materia. Le opere d’arte in mostra restituiscono all’estetica il piacere del fare, del fare e basta senza scopo, che permette però di leggere tra le forme pagine di noi stessi e pagine di realtà.
La mostra è un progetto di Caravan SetUp. È realizzata in collaborazione con il Comune di Como, con il contributo di CIT CRAWFORD COLLEGE OF ART AND DESIGN (Cork, Ireland), DANZO S.R.L. (Vicenza, Italy), RISTORANTE DA PIETRO (Como, Italy), OREFICE & CORTI APPARECCHIATURA S.R.L. (Como, Italy), STUDIO DOTT. STEFANO PENNESTRÌ (Como, Italy) e in partnership con GELATERIA PASTICCERIA LUISITA (Como, Italy) e IXXI STUDIO (Como, Italy).
14
luglio 2018
Le strade secondarie
Dal 14 luglio al 05 agosto 2018
arte contemporanea
Location
EX CHIESA DI SAN PIETRO IN ATRIO
Como, Via Odescalchi, (Como)
Como, Via Odescalchi, (Como)
Orario di apertura
dalle ore 12.00 alle ore 20.00
Vernissage
14 Luglio 2018, h 19
Autore
Curatore