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Le vesti di sempre. Gli abiti delle mummie di Roccapelago e Monsampolo del Tronto. Archeologia e collezionismo a confronto.
Antiche vesti, oggetti devozionali e una mummia databili dal 1600 al 1850, rinvenuti nei siti archeologici delle chiese di Roccapelago (Modena) e Monsampolo del Tronto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
LE VESTI DI SEMPRE. LE MUMMIE DI ROCCAPELAGO E MONSAMPOLO: ARCHEOLOGIA E COLLEZIONISMO A CONFRONTO.
Modena – Museo Civico d'Arte
Non cimeli preziosi o narrazioni eclatanti, ma fragili frammenti di vite vissute racchiuse in umili vesti, monili o medagliette devozionali appartenuti a uomini, donne e bambini protagonisti anonimi di un'antica quotidianità, il più delle volte fatta di fatica e miseria. Pochi oggetti che hanno accompagnato gli abitanti di Roccapelago e Monsampolo del Tronto per tutta la vita fino alla morte e anche oltre. Opportunamente selezionati, tali materiali diventano oggi i soggetti principali di un inedito e affascinante sguardo sulla due piccole comunità che nelle proprie chiese parrocchiali hanno conservato nel tempo le memorie forse più intime, databili tra il 1600 e il 1850, e tornate alla luce in tempi recenti.
Un'ampia varietà di reperti diventa così protagonista di un originale evento espositivo, aprendo inediti scorci storici e culturali culminanti con la presentazione di una mummia di Roccapelago avvolta da una camicia-sudario in canapa grezza. Ma non solo: dallo stesso sito provengono anche due sorprendenti cuffie, una di damasco e l'altra di velluto, da leggere come un segno struggente di affetto lasciato sul corpo di un neonato e di una signora. Si aggiunge poi, assieme ai monili, medagliette e altri oggetti devozionali celati tra le pieghe di abiti e sudari, un raro e commovente documento di spiritualità: una lettera scritta da Maria Ori di Roccapelago che chiede preghiere giornaliere da riperete per ben quindici anni al fine di ottenere indulgenze, protezione divina e salvezza dell’anima. Straordinarie per l'alto stato di conservazione con cui sono giunte a noi, sono poi gli abiti delle mummie di Monsampolo, testimonati in mostra da due camicie, un busto e una cuffia.
Al fine di focalizzare al meglio l'attenzione sull'abbigliamento popolare tra Settecento e primo Ottocento, le vesti delle mummie saranno affiancate da alcuni frammenti tessili della collezione Gandini, oltre che da un antico telaio da tessitura, fusi e rocche provenienti dalla raccolta del lavoro contadino e artigianale di Villa Sorra. A questi si affiancano, quali tasselli ulteriori in grado di rievocare l'immagine di quelle generazioni senza nome, alcuni dipinti: il Portarolo proveniente dalla Raccolta Campori e a firma del grande pittore lombardo Giacomo Ceruti detto il “Pitocchetto” (1698-1767), il Ritratto di due giovinetti di fine Settecento appartenente alla scuola del Gandolfi e Due teste di carattere realizzato da Giovanni Antonio Burrini a fine 600.
La mostra è completata da proiezioni su grandi schermi dedicate ai ritrovamenti archeologici effettuati nelle chiese Parrocchiali di Roccapelago e Monsampolo, e da una proiezione specifica sul restauro conservativo delle vesti delle mummie di Roccapelago finanziato e coordinato dall' Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna impegnato anche nella promozione dell'evento.
Modena – Museo Civico d'Arte
Non cimeli preziosi o narrazioni eclatanti, ma fragili frammenti di vite vissute racchiuse in umili vesti, monili o medagliette devozionali appartenuti a uomini, donne e bambini protagonisti anonimi di un'antica quotidianità, il più delle volte fatta di fatica e miseria. Pochi oggetti che hanno accompagnato gli abitanti di Roccapelago e Monsampolo del Tronto per tutta la vita fino alla morte e anche oltre. Opportunamente selezionati, tali materiali diventano oggi i soggetti principali di un inedito e affascinante sguardo sulla due piccole comunità che nelle proprie chiese parrocchiali hanno conservato nel tempo le memorie forse più intime, databili tra il 1600 e il 1850, e tornate alla luce in tempi recenti.
Un'ampia varietà di reperti diventa così protagonista di un originale evento espositivo, aprendo inediti scorci storici e culturali culminanti con la presentazione di una mummia di Roccapelago avvolta da una camicia-sudario in canapa grezza. Ma non solo: dallo stesso sito provengono anche due sorprendenti cuffie, una di damasco e l'altra di velluto, da leggere come un segno struggente di affetto lasciato sul corpo di un neonato e di una signora. Si aggiunge poi, assieme ai monili, medagliette e altri oggetti devozionali celati tra le pieghe di abiti e sudari, un raro e commovente documento di spiritualità: una lettera scritta da Maria Ori di Roccapelago che chiede preghiere giornaliere da riperete per ben quindici anni al fine di ottenere indulgenze, protezione divina e salvezza dell’anima. Straordinarie per l'alto stato di conservazione con cui sono giunte a noi, sono poi gli abiti delle mummie di Monsampolo, testimonati in mostra da due camicie, un busto e una cuffia.
Al fine di focalizzare al meglio l'attenzione sull'abbigliamento popolare tra Settecento e primo Ottocento, le vesti delle mummie saranno affiancate da alcuni frammenti tessili della collezione Gandini, oltre che da un antico telaio da tessitura, fusi e rocche provenienti dalla raccolta del lavoro contadino e artigianale di Villa Sorra. A questi si affiancano, quali tasselli ulteriori in grado di rievocare l'immagine di quelle generazioni senza nome, alcuni dipinti: il Portarolo proveniente dalla Raccolta Campori e a firma del grande pittore lombardo Giacomo Ceruti detto il “Pitocchetto” (1698-1767), il Ritratto di due giovinetti di fine Settecento appartenente alla scuola del Gandolfi e Due teste di carattere realizzato da Giovanni Antonio Burrini a fine 600.
La mostra è completata da proiezioni su grandi schermi dedicate ai ritrovamenti archeologici effettuati nelle chiese Parrocchiali di Roccapelago e Monsampolo, e da una proiezione specifica sul restauro conservativo delle vesti delle mummie di Roccapelago finanziato e coordinato dall' Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna impegnato anche nella promozione dell'evento.
22
dicembre 2012
Le vesti di sempre. Gli abiti delle mummie di Roccapelago e Monsampolo del Tronto. Archeologia e collezionismo a confronto.
Dal 22 dicembre 2012 al 07 aprile 2013
archeologia
Location
MUSEO CIVICO D’ARTE – PALAZZO DEI MUSEI
Modena, Piazzale Largo Sant'agostino, 337, (Modena)
Modena, Piazzale Largo Sant'agostino, 337, (Modena)
Orario di apertura
martedì-venerdì: 9-12
sabato, domenica e festivi: 10-13 e 15-18
25 dicembre e 1 gennaio: 15-18
lunedì chiuso
Vernissage
22 Dicembre 2012, h 17
Curatore