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Leandro Erlich – Changing rooms
Il nuovo progetto espositivo per la sezione One Year Project: un percorso di sale e corridoi all’interno della galleria destinato ad accogliere installazioni site specific che restano visibili al pubblico per la durata di un intero anno. Dopo le partecipazioni di artisti come Nedko Solakov e Daniel Buren, è l’argentino Leandro Erlich ad intervenire in questa area con il progetto Changing rooms. Contemporaneamente, nello spazio espositivo dell’Arco dei Becci sarà allestita una sua mostra personale.
Comunicato stampa
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LEANDRO ERLICH
Changing rooms
Inaugurazione sabato 20 settembre 2008
via del Castello 11 e via Arco dei Becci 1, 18.00-24.00
Fino al 15 novembre 2008, da martedì a sabato, 14.00-19.00
Galleria Continua è lieta di annunciare il nuovo progetto espositivo per la sezione One Year Project: un percorso di sale e corridoi all’interno della galleria destinato ad accogliere installazioni site specific che restano visibili al pubblico per la durata di un intero anno.
Dopo le partecipazioni di artisti come Nedko Solakov e Daniel Buren, è l’argentino Leandro Erlich ad intervenire in questa area con il progetto Changing rooms. Contemporaneamente, nello spazio espositivo dell’Arco dei Becci sarà allestita una sua mostra personale.
Presentato ora per la prima volta in una galleria in Italia, Erlich è considerato una delle figure di maggior rilievo del panorama artistico internazionale. Si impone giovanissimo all’attenzione del pubblico: nel 2001 viene chiamato a Venezia per rappresentare il suo paese alla 49° edizione della Biennale. Subito dopo, seguono le Biennali di Istanbul, Shanghai e São Paulo. Nel 2005, Maria de Corral lo invita nuovamente a prendere parte alla Biennale di Venezia e, l’anno successivo, il Macro di Roma gli dedica un’ampia mostra.
Spaesamento, ambiguità, sconcerto percettivo, queste sono le sensazioni che suscitano le opere di Leandro Erlich. L’artista, partendo dal presupposto della compenetrazione tra realtà e apparenza, crea luoghi dai margini incerti. Il punto d’osservazione è continuamente sottoposto a giochi di inversione (interno/esterno, alto/basso, dentro/fuori) così da creare immagini che innescano nell’osservatore sensazioni illusorie. Attraverso questa trasgressione dei limiti, l’artista si interroga sull’assolutezza delle regole e sulle istituzioni che le convalidano e propone come alternativa la dimensione temporale della narrazione e il potere immaginifico della creazione artistica.
L’artista utilizza materiali e strumenti diversi che spaziano dalla fotografia alle installazioni ambientali di respiro scenografico. Più volte nelle sue opere si rintracciano riferimenti cinematografici; Erlich non nasconde la sua stima per registi come Hitchcock, Polanski, Lynch che, come sostiene, “hanno fatto uso della quotidianità come scenario per realizzare la finzione ottenuta attraverso il sovvertimento psicologico degli spazi quotidiani”.
Anche in Changing rooms l’artista simula la costruzione di un ambiente che appartiene al nostro quotidiano ma, una volta superata la soglia, i confini tra realtà e rappresentazione sembrano confondersi: il visitatore si trova proiettato in uno spazio illusorio dove i parametri di percezione risultano alterati e dove il mondo reale si trasforma.
Nello spazio espositivo dell’Arco dei Becci, Leandro Erlich espone tre maquette: Tower (2008), Carrousel (2008), Elevator (2008). I modellini riproducono in scala alcuni importanti progetti che l’artista realizzerà nei prossimi mesi in Europa. Carrousel sarà infatti presentato nell’ambito della Biennale di Liverpool che inaugura in concomitanza con “Changing rooms”, mentre Elevator sarà visibile a partire da novembre presso il Museo Reina Sofia di Madrid dove l’artista è stato invitato per una mostra personale. Conclude il percorso espositivo Cadres dorés, un gioco di specchi fittizi e di mancate riflessioni che ancora una volta mette in discussione il rapporto tra spazio reale, rappresentazione e illusione.
Leandro Erlich è nato nel 1973 a Buenos Aires, Argentina. Vive e lavora tra Buenos Aires e Parigi. Esordisce con una mostra collettiva nel 1991 ma la svolta arriva qualche anno più tardi, nel 1999, quando vince una borsa di studio negli Stati Uniti. L’esperienza a Houston si rivela fondamentale nel suo percorso artistico, qui realizza Swimming Pool, l’opera che espone in occasione della sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia e che fa parte oggi della collezione permanente del 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa: un cubo ricoperto da un sottile strato si plexiglas sul quale scorre un velo d’acqua. L’interno della piscina risulta in questo modo percorribile come se fosse un gigantesco acquario.
Nel 2001 espone presso El Museo del Barrio, di New York e arriva nel 2003 a Barcellona al Centre d’Art Santa Monica con El Ballet Studio. Nel 2004 partecipa alla Nuit Blanche a Parigi. Nel 2005 è presentato a Le Grand Café - Centre d’Art Contemporain di Saint Nazaire, in Francia e al Macro di Roma. Nel 2006 è presente alla Echigo-Tsumari Art Trienal in Giappone.
Numerose le importanti Biennali d’arte contemporanea a cui è stato invitato: I Bienal de Artes Visuais do Mercosul, Porto Alegre, 1997; Whitney Biennial, New York, 2000; VII Bienal de La Habana, 2001; 49° Biennale di Venezia, 2001; III Shanghai Biennial, 2002; XXVII Bienal Internacional de São Paulo, 2004; 51° Biennale di Venezia, 2005.
Nel 1992 vince la Borsa del Fondo Nacional de las Artes, Buenos Aires; nel 1994 la Borsa Taller de Barracas, Fundacion Antorchas, Buenos Aires e nel 1998 partecipa al Core Program del Museum of Fine Arts di Houston in Texas. Nel 2000 grazie al Premio Leonardo, è al Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires; nel 2001 vince il Premio Joan Mitchell Foundation a New York e, nello stesso anno, l’Unesco Prize alla Biennale di Istanbul. Nel 2002 è a Parigi per la residenza d’artista presso la Cité Internationale des Arts e nel 2005 vince Artistes-en-résidence a Les Récollets.
Nel 2008 seguiranno altri importanti progetti espositivi presentati alla Biennale di New Orleans, USA; al PS1 Contemporary Art Center di New York e al Museo Reina Sofia di Madrid. In programma, sempre per questo anno, la partecipazione alla Biennale di Liverpool e a quella di Singapore.
Changing rooms
Inaugurazione sabato 20 settembre 2008
via del Castello 11 e via Arco dei Becci 1, 18.00-24.00
Fino al 15 novembre 2008, da martedì a sabato, 14.00-19.00
Galleria Continua è lieta di annunciare il nuovo progetto espositivo per la sezione One Year Project: un percorso di sale e corridoi all’interno della galleria destinato ad accogliere installazioni site specific che restano visibili al pubblico per la durata di un intero anno.
Dopo le partecipazioni di artisti come Nedko Solakov e Daniel Buren, è l’argentino Leandro Erlich ad intervenire in questa area con il progetto Changing rooms. Contemporaneamente, nello spazio espositivo dell’Arco dei Becci sarà allestita una sua mostra personale.
Presentato ora per la prima volta in una galleria in Italia, Erlich è considerato una delle figure di maggior rilievo del panorama artistico internazionale. Si impone giovanissimo all’attenzione del pubblico: nel 2001 viene chiamato a Venezia per rappresentare il suo paese alla 49° edizione della Biennale. Subito dopo, seguono le Biennali di Istanbul, Shanghai e São Paulo. Nel 2005, Maria de Corral lo invita nuovamente a prendere parte alla Biennale di Venezia e, l’anno successivo, il Macro di Roma gli dedica un’ampia mostra.
Spaesamento, ambiguità, sconcerto percettivo, queste sono le sensazioni che suscitano le opere di Leandro Erlich. L’artista, partendo dal presupposto della compenetrazione tra realtà e apparenza, crea luoghi dai margini incerti. Il punto d’osservazione è continuamente sottoposto a giochi di inversione (interno/esterno, alto/basso, dentro/fuori) così da creare immagini che innescano nell’osservatore sensazioni illusorie. Attraverso questa trasgressione dei limiti, l’artista si interroga sull’assolutezza delle regole e sulle istituzioni che le convalidano e propone come alternativa la dimensione temporale della narrazione e il potere immaginifico della creazione artistica.
L’artista utilizza materiali e strumenti diversi che spaziano dalla fotografia alle installazioni ambientali di respiro scenografico. Più volte nelle sue opere si rintracciano riferimenti cinematografici; Erlich non nasconde la sua stima per registi come Hitchcock, Polanski, Lynch che, come sostiene, “hanno fatto uso della quotidianità come scenario per realizzare la finzione ottenuta attraverso il sovvertimento psicologico degli spazi quotidiani”.
Anche in Changing rooms l’artista simula la costruzione di un ambiente che appartiene al nostro quotidiano ma, una volta superata la soglia, i confini tra realtà e rappresentazione sembrano confondersi: il visitatore si trova proiettato in uno spazio illusorio dove i parametri di percezione risultano alterati e dove il mondo reale si trasforma.
Nello spazio espositivo dell’Arco dei Becci, Leandro Erlich espone tre maquette: Tower (2008), Carrousel (2008), Elevator (2008). I modellini riproducono in scala alcuni importanti progetti che l’artista realizzerà nei prossimi mesi in Europa. Carrousel sarà infatti presentato nell’ambito della Biennale di Liverpool che inaugura in concomitanza con “Changing rooms”, mentre Elevator sarà visibile a partire da novembre presso il Museo Reina Sofia di Madrid dove l’artista è stato invitato per una mostra personale. Conclude il percorso espositivo Cadres dorés, un gioco di specchi fittizi e di mancate riflessioni che ancora una volta mette in discussione il rapporto tra spazio reale, rappresentazione e illusione.
Leandro Erlich è nato nel 1973 a Buenos Aires, Argentina. Vive e lavora tra Buenos Aires e Parigi. Esordisce con una mostra collettiva nel 1991 ma la svolta arriva qualche anno più tardi, nel 1999, quando vince una borsa di studio negli Stati Uniti. L’esperienza a Houston si rivela fondamentale nel suo percorso artistico, qui realizza Swimming Pool, l’opera che espone in occasione della sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia e che fa parte oggi della collezione permanente del 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa: un cubo ricoperto da un sottile strato si plexiglas sul quale scorre un velo d’acqua. L’interno della piscina risulta in questo modo percorribile come se fosse un gigantesco acquario.
Nel 2001 espone presso El Museo del Barrio, di New York e arriva nel 2003 a Barcellona al Centre d’Art Santa Monica con El Ballet Studio. Nel 2004 partecipa alla Nuit Blanche a Parigi. Nel 2005 è presentato a Le Grand Café - Centre d’Art Contemporain di Saint Nazaire, in Francia e al Macro di Roma. Nel 2006 è presente alla Echigo-Tsumari Art Trienal in Giappone.
Numerose le importanti Biennali d’arte contemporanea a cui è stato invitato: I Bienal de Artes Visuais do Mercosul, Porto Alegre, 1997; Whitney Biennial, New York, 2000; VII Bienal de La Habana, 2001; 49° Biennale di Venezia, 2001; III Shanghai Biennial, 2002; XXVII Bienal Internacional de São Paulo, 2004; 51° Biennale di Venezia, 2005.
Nel 1992 vince la Borsa del Fondo Nacional de las Artes, Buenos Aires; nel 1994 la Borsa Taller de Barracas, Fundacion Antorchas, Buenos Aires e nel 1998 partecipa al Core Program del Museum of Fine Arts di Houston in Texas. Nel 2000 grazie al Premio Leonardo, è al Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires; nel 2001 vince il Premio Joan Mitchell Foundation a New York e, nello stesso anno, l’Unesco Prize alla Biennale di Istanbul. Nel 2002 è a Parigi per la residenza d’artista presso la Cité Internationale des Arts e nel 2005 vince Artistes-en-résidence a Les Récollets.
Nel 2008 seguiranno altri importanti progetti espositivi presentati alla Biennale di New Orleans, USA; al PS1 Contemporary Art Center di New York e al Museo Reina Sofia di Madrid. In programma, sempre per questo anno, la partecipazione alla Biennale di Liverpool e a quella di Singapore.
20
settembre 2008
Leandro Erlich – Changing rooms
Dal 20 settembre al 15 novembre 2008
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA CONTINUA
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
Orario di apertura
mar-sab ore 14-19
Vernissage
20 Settembre 2008, dalle ore 18 alle 24
Autore