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L’effigie della musica
L’esposizione collettiva che annovera noti nomi dell’arte contemporanea europea nasce per celebrare il valore della Musica e l’armonia dell’universo attraverso l’arte, la forma e il colore. Le opere in mostra mostrano sotto una veste inedita il tema della musica, con originali tecniche esecutive.
Comunicato stampa
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L’Associazione Immaginecolore.com è lieta di presentare la Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea "L'effigie della musica", curata da Sabrina Falzone nell'incantevole cornice del Palazzo Spinola di San Luca ex Ratto-Picasso (attuale Ars Habitat), sito nel cuore di Genova.
L'esposizione collettiva che annovera noti nomi dell’arte contemporanea europea nasce per celebrare il valore della Musica e l’armonia dell’universo attraverso l’arte, la forma e il colore. Le opere in mostra mostrano sotto una veste inedita il tema della musica, realizzato con tecniche esecutive e strutture compositive dotate di originalità.
L’iconografia musicale si presenta come un terreno sconfinato. Già dall’antichità classica a partire dai ceramisti greci, per arrivare al Cubismo sino ai nostri giorni, la musica è sempre stata fonte d’ispirazione, spesso generatrice di un mondo simbolico variamente sfaccettato. Ma l’effigie della musica si fa portavoce anche dei valori sonori, creando uno scenario visivo senza precedenti.
Gli artisti selezionati provengono da tutto il mondo, tra gli italiani compaiono i nomi di Pietro Scagliarini, acuto e ironico nel descrivere la storia della musica, e Beatrice Botto j&b Lab, particolare nel suo modo di intendere il motivo pittorico del progetto espositivo, oltre a Morogallo, sensibile interprete della Natura nell’adozione di effetti cromatici di straordinaria bellezza.
L’estro viene fuori in tutta la sua peculiarità nelle fantasie armoniche di Furgia, nome d’arte di Giacomo Furini, geniale nel suo intendere i generi musicali del Jazz e del Classico. Sulla medesima linea, i brani pittorici di Paolo Ghersi offrono una innovativa prospettiva della musica, intesa come arte matematico-scientifica.
Sensazioni oniriche investono le creazioni emotive della pittrice americana Amy Cohen Banker, che interpreta la realtà inconscia come sonoro gioco sfumato. Anche i capricci musicali dell’artista spagnola Coral Torrents divengono elaborazioni interiori del suono, ora quieto ma incisivo, ora rapido e leggero. Nell’austriaca Aya Swoboda la musica diventa il paesaggio dell’anima, rivela l’inquietudine del colore e proietta il sé sulla tela con grande enfasi stilistica.
Dall’universo informale di Albina Dealessi affiorano l’energia intrinseca ed uno spiccato gusto monocromatico, orientamento stilistico che, nella privazione del racconto, mostra una singolare allegoria del colore. Sulla scia dell’astrazione segnica s’innesta, peraltro, la mistica ricerca pittorica di Nadia Presotto, artista e giornalista piemontese, che scandaglia il costrutto scenico tramite un’audace sintesi tonale.
Sapori d’Oriente inaugurano il nuovo genere di pittura di Gabriella Kuruvilla, che vanta origini indiane. Nelle sue opere Oriente e Occidente si fondono sotto il dolce afflato della musica, dando origine ad una scansione formale quasi matematica. Morbide geometrie cosmiche costellano gli originali acrilici di Luca Pugliese, i quali catturano la percezione attraverso l’ipnotica rappresentazione sonora.
Fa sognare il notturno danzante rievocato dalla pittrice turca Ceylan Insel: con maestria, la figura femminile dipinta si sottrae al nostro sguardo per redimersi nell’atto creativo della musica. Così le solari ballerine dell’olandese Eugénie Dammer danno vita ad un connubio sfrenato tra danza e movimento, tra segno e trasparenza, disegnando lo spirito dell’essere umano nell’essenza superiore della musica.
L’iconografia musicale è magistralmente rappresentata dai fotografi Luca Garbati e Suedama, che riescono a cogliere un inedito punto di vista della strumentistica a corde, riuscendo a effondere un inaspettato senso di leggerezza allo scatto. Nel trittico “Blue Batik”, eseguito dall’ucraina Alyna Ivanova-Shchygoleva, nasce una sinfonia fatta di luci e ombre: è la sublime poetica della Musica del Silenzio. Ma l’arte digitale raggiunge l’apice della teatralità con Zoom, nome d’arte di Ivan La Ragione, che mediante un processo di defocalizzazione ottica crea una suggestiva dicotomia tra musica e pathos.
Un importante nucleo scultoreo conferisce alla mostra una connotazione aulica, attraverso l’imponenza descrittiva del bronzo, ben visibile nella sinuosità della materia delle statue della slovena Andrej Németh Endre, che celano le vibrazioni melodiche della forma.
Sabrina Falzone
www.sabrinafalzone.info
Si ringraziano i portali:
Nokoss
Forumautori.org
Exibart
Equilibriarte
L'esposizione collettiva che annovera noti nomi dell’arte contemporanea europea nasce per celebrare il valore della Musica e l’armonia dell’universo attraverso l’arte, la forma e il colore. Le opere in mostra mostrano sotto una veste inedita il tema della musica, realizzato con tecniche esecutive e strutture compositive dotate di originalità.
L’iconografia musicale si presenta come un terreno sconfinato. Già dall’antichità classica a partire dai ceramisti greci, per arrivare al Cubismo sino ai nostri giorni, la musica è sempre stata fonte d’ispirazione, spesso generatrice di un mondo simbolico variamente sfaccettato. Ma l’effigie della musica si fa portavoce anche dei valori sonori, creando uno scenario visivo senza precedenti.
Gli artisti selezionati provengono da tutto il mondo, tra gli italiani compaiono i nomi di Pietro Scagliarini, acuto e ironico nel descrivere la storia della musica, e Beatrice Botto j&b Lab, particolare nel suo modo di intendere il motivo pittorico del progetto espositivo, oltre a Morogallo, sensibile interprete della Natura nell’adozione di effetti cromatici di straordinaria bellezza.
L’estro viene fuori in tutta la sua peculiarità nelle fantasie armoniche di Furgia, nome d’arte di Giacomo Furini, geniale nel suo intendere i generi musicali del Jazz e del Classico. Sulla medesima linea, i brani pittorici di Paolo Ghersi offrono una innovativa prospettiva della musica, intesa come arte matematico-scientifica.
Sensazioni oniriche investono le creazioni emotive della pittrice americana Amy Cohen Banker, che interpreta la realtà inconscia come sonoro gioco sfumato. Anche i capricci musicali dell’artista spagnola Coral Torrents divengono elaborazioni interiori del suono, ora quieto ma incisivo, ora rapido e leggero. Nell’austriaca Aya Swoboda la musica diventa il paesaggio dell’anima, rivela l’inquietudine del colore e proietta il sé sulla tela con grande enfasi stilistica.
Dall’universo informale di Albina Dealessi affiorano l’energia intrinseca ed uno spiccato gusto monocromatico, orientamento stilistico che, nella privazione del racconto, mostra una singolare allegoria del colore. Sulla scia dell’astrazione segnica s’innesta, peraltro, la mistica ricerca pittorica di Nadia Presotto, artista e giornalista piemontese, che scandaglia il costrutto scenico tramite un’audace sintesi tonale.
Sapori d’Oriente inaugurano il nuovo genere di pittura di Gabriella Kuruvilla, che vanta origini indiane. Nelle sue opere Oriente e Occidente si fondono sotto il dolce afflato della musica, dando origine ad una scansione formale quasi matematica. Morbide geometrie cosmiche costellano gli originali acrilici di Luca Pugliese, i quali catturano la percezione attraverso l’ipnotica rappresentazione sonora.
Fa sognare il notturno danzante rievocato dalla pittrice turca Ceylan Insel: con maestria, la figura femminile dipinta si sottrae al nostro sguardo per redimersi nell’atto creativo della musica. Così le solari ballerine dell’olandese Eugénie Dammer danno vita ad un connubio sfrenato tra danza e movimento, tra segno e trasparenza, disegnando lo spirito dell’essere umano nell’essenza superiore della musica.
L’iconografia musicale è magistralmente rappresentata dai fotografi Luca Garbati e Suedama, che riescono a cogliere un inedito punto di vista della strumentistica a corde, riuscendo a effondere un inaspettato senso di leggerezza allo scatto. Nel trittico “Blue Batik”, eseguito dall’ucraina Alyna Ivanova-Shchygoleva, nasce una sinfonia fatta di luci e ombre: è la sublime poetica della Musica del Silenzio. Ma l’arte digitale raggiunge l’apice della teatralità con Zoom, nome d’arte di Ivan La Ragione, che mediante un processo di defocalizzazione ottica crea una suggestiva dicotomia tra musica e pathos.
Un importante nucleo scultoreo conferisce alla mostra una connotazione aulica, attraverso l’imponenza descrittiva del bronzo, ben visibile nella sinuosità della materia delle statue della slovena Andrej Németh Endre, che celano le vibrazioni melodiche della forma.
Sabrina Falzone
www.sabrinafalzone.info
Si ringraziano i portali:
Nokoss
Forumautori.org
Exibart
Equilibriarte
07
giugno 2008
L’effigie della musica
Dal 07 al 13 giugno 2008
arte contemporanea
Location
ARS HABITAT – PALAZZO RATTO-PICASSO
Genova, Via San Luca, 14/4, (Genova)
Genova, Via San Luca, 14/4, (Genova)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 10.00 - 19.00 escluso festivi
Vernissage
7 Giugno 2008, 18.00
Autore
Curatore