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Legami metallici
Con la mostra LEGAMI METALLICI, prosegue il discorso sull’uso dei materiali nell’arte. Protagonista, questa volta il metallo, materiale che oltre alla sua valenza pratica e alla sua indistruttibilità offre anche quelle caratteristiche molto spesso non solo materiche ma cromatiche e immaginifiche.
Comunicato stampa
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Con la mostra "LEGAMI METALLICI" la Galleria spazio28 prosegue il discorso sull'uso dei materiali nell'arte.
Protagonista, questa volta il metallo, materiale da sempre utilizzato nell'arte.
Se uno dei parametri fondamentali nell'analisi di un artista contemporaneo è la sua matericità, non c'è dubbio che l'elemento materico entra costantemente in gioco accanto ai parametri della fantasia e della storicità dell'opera.
Tra questi materiali di base, uno dei più singolari ed in un certo senso indistruttibili, è proprio il metallo, che offre all'opera d' arte un sostegno materiale e al tempo stesso storico alla costituzione dell' opera in questione.
Il metallo oltre alla sua valenza pratica e alla sua indistruttibilità offre anche quelle caratteristiche molto spesso non solo materiche ma cromatiche e immaginifiche che ne fanno uno dei fattori più efficaci.
Il materiale metallo fin dai primordi storici è stato oggetto dell'attenzione degli artisti di ogni epoca ed è stato il mezzo attraverso cui la storia dell’arte ha registrato delle rivoluzioni stilistiche e formali. Per riferirci ai tempi più recenti, si sottolinea il rinnovamento della scultura monumentale di Rodin, le opere analitiche sulla percezione del movimento di Boccioni, le esili e scarnificate figure di Giacometti o ancora le forme antropomorfe di Henry Moore: sono questi solo un esempio della versatilità della fusione in bronzo.
Ma il metallo oltre che fuso viene anche piegato e saldato, come nelle opere di Picasso realizzate alla fine degli anni Venti quasi a suggerire un' immediata trascrizione del disegno dal foglio allo spazio.
I Metalli vengono tagliati e assemblati come nelle suggestioni cinetiche dei Mobiles di A. Calder o nelle preziosità argentee del ferro nichelato utilizzato da Fausto Melotti. Le macchine semi-moventi di Tinguely, formate da pezzi recuperati, saldati tra loro e azionati da motori animano la corrente del Nouveau Réalisme negli anni Sessanta.
L'impiego di materiali saldati con procedimenti industriali diventa pratica corrente a partire dagli anni Cinquanta con le sculture totemiche in metallo grezzo o colorato di David Smith, a sua volta punto di riferimento per la generazione successiva.
Verso la metà di quel decennio Ettore Colla costruisce totem assemblando ferraglie e parti di motore, mentre César realizza con presse industriali le sue Compressioni, utilizzando lamiere trovate nei cimiteri di automobili e nei depositi di rottami.
Negli anni Ottanta il metallo diventa l'elemento base della ricerca scultorea di A. Kapoor, l'artista anglo-indiano che introduce nei suoi lavori cavità di metallo specchiante.
Anche nel passaggio di scala il metallo viene utilizzato nel campo dell'installazione, dell'opera ambientale o della public art; un esempio sono le grandi sculture pubbliche di Arnaldo Pomodoro o le gigantesche sculture urbane di Richard Serra, costituite da lastre di ferro arrugginito e miranti a ostacolare la viabilità così da indurre a una riflessione sull'oppressività dell'ambiente contemporaneo.
Già presentati i materiali CARTA e TERRA , quali elementi duttili e plasmabili, i METALLI e le loro potenzialità espressive, sono ora rappresentati alla Galleria spazio28 da 10 artisti italiani e svizzeri:
Ettore Antonini, artista curioso che spazia dalla grafica, alla pittura, alla scultura sperimentando materiali diversi soffermandosi negli anni più recenti sui metalli, leghe di ottone e rame.
Valerio Righini e Lorenzo Cambin utilizzano i metalli per creare dialoghi tra elementi naturali e lo spazio circostante.
Franca Franchi usa tra gli altri, l’acciaio come mezzo espressivo.
Jean Marc Bühler e Gianantonio Ossani si concentrano sul recupero di elementi in ferro ridando loro nuova vita attraverso assemblaggi e saldature.
Penelope Soler utilizza la tecnica della fusione in bronzo, interpretando la figura femminile creando contrasti armoniosi di luce e di ombra.
Giovanni Tamburelli attraverso la sapiente piegatura e saldatura di lastre di ferro realizza una singolarissima fauna metallica. AurelioTroger e Ivan Zanoni artisti con una solida esperienza nelle fucine di antica tradizione realizzano forme vegetali sintetiche e lineari il primo, solide ed espressive figure del mondo faunistico il secondo.
In mostra saranno esposte anche delle rarità per appassionati collezionisti: i pesi degli Ashanti.
Gli Ashanti erano mercanti dediti ai commerci che per pesare la polvere d'oro o le pepite usavano piccoli pesi di ottone, rame o bronzo fusi a cera persa, vere e proprie piccole e preziose sculture utilizzate fino alla fine dell'Ottocento.
In mostra, unitamente ai pesi, vi sono anche due piccole sculture di Cavalieri Kotoko.
Protagonista, questa volta il metallo, materiale da sempre utilizzato nell'arte.
Se uno dei parametri fondamentali nell'analisi di un artista contemporaneo è la sua matericità, non c'è dubbio che l'elemento materico entra costantemente in gioco accanto ai parametri della fantasia e della storicità dell'opera.
Tra questi materiali di base, uno dei più singolari ed in un certo senso indistruttibili, è proprio il metallo, che offre all'opera d' arte un sostegno materiale e al tempo stesso storico alla costituzione dell' opera in questione.
Il metallo oltre alla sua valenza pratica e alla sua indistruttibilità offre anche quelle caratteristiche molto spesso non solo materiche ma cromatiche e immaginifiche che ne fanno uno dei fattori più efficaci.
Il materiale metallo fin dai primordi storici è stato oggetto dell'attenzione degli artisti di ogni epoca ed è stato il mezzo attraverso cui la storia dell’arte ha registrato delle rivoluzioni stilistiche e formali. Per riferirci ai tempi più recenti, si sottolinea il rinnovamento della scultura monumentale di Rodin, le opere analitiche sulla percezione del movimento di Boccioni, le esili e scarnificate figure di Giacometti o ancora le forme antropomorfe di Henry Moore: sono questi solo un esempio della versatilità della fusione in bronzo.
Ma il metallo oltre che fuso viene anche piegato e saldato, come nelle opere di Picasso realizzate alla fine degli anni Venti quasi a suggerire un' immediata trascrizione del disegno dal foglio allo spazio.
I Metalli vengono tagliati e assemblati come nelle suggestioni cinetiche dei Mobiles di A. Calder o nelle preziosità argentee del ferro nichelato utilizzato da Fausto Melotti. Le macchine semi-moventi di Tinguely, formate da pezzi recuperati, saldati tra loro e azionati da motori animano la corrente del Nouveau Réalisme negli anni Sessanta.
L'impiego di materiali saldati con procedimenti industriali diventa pratica corrente a partire dagli anni Cinquanta con le sculture totemiche in metallo grezzo o colorato di David Smith, a sua volta punto di riferimento per la generazione successiva.
Verso la metà di quel decennio Ettore Colla costruisce totem assemblando ferraglie e parti di motore, mentre César realizza con presse industriali le sue Compressioni, utilizzando lamiere trovate nei cimiteri di automobili e nei depositi di rottami.
Negli anni Ottanta il metallo diventa l'elemento base della ricerca scultorea di A. Kapoor, l'artista anglo-indiano che introduce nei suoi lavori cavità di metallo specchiante.
Anche nel passaggio di scala il metallo viene utilizzato nel campo dell'installazione, dell'opera ambientale o della public art; un esempio sono le grandi sculture pubbliche di Arnaldo Pomodoro o le gigantesche sculture urbane di Richard Serra, costituite da lastre di ferro arrugginito e miranti a ostacolare la viabilità così da indurre a una riflessione sull'oppressività dell'ambiente contemporaneo.
Già presentati i materiali CARTA e TERRA , quali elementi duttili e plasmabili, i METALLI e le loro potenzialità espressive, sono ora rappresentati alla Galleria spazio28 da 10 artisti italiani e svizzeri:
Ettore Antonini, artista curioso che spazia dalla grafica, alla pittura, alla scultura sperimentando materiali diversi soffermandosi negli anni più recenti sui metalli, leghe di ottone e rame.
Valerio Righini e Lorenzo Cambin utilizzano i metalli per creare dialoghi tra elementi naturali e lo spazio circostante.
Franca Franchi usa tra gli altri, l’acciaio come mezzo espressivo.
Jean Marc Bühler e Gianantonio Ossani si concentrano sul recupero di elementi in ferro ridando loro nuova vita attraverso assemblaggi e saldature.
Penelope Soler utilizza la tecnica della fusione in bronzo, interpretando la figura femminile creando contrasti armoniosi di luce e di ombra.
Giovanni Tamburelli attraverso la sapiente piegatura e saldatura di lastre di ferro realizza una singolarissima fauna metallica. AurelioTroger e Ivan Zanoni artisti con una solida esperienza nelle fucine di antica tradizione realizzano forme vegetali sintetiche e lineari il primo, solide ed espressive figure del mondo faunistico il secondo.
In mostra saranno esposte anche delle rarità per appassionati collezionisti: i pesi degli Ashanti.
Gli Ashanti erano mercanti dediti ai commerci che per pesare la polvere d'oro o le pepite usavano piccoli pesi di ottone, rame o bronzo fusi a cera persa, vere e proprie piccole e preziose sculture utilizzate fino alla fine dell'Ottocento.
In mostra, unitamente ai pesi, vi sono anche due piccole sculture di Cavalieri Kotoko.
30
luglio 2016
Legami metallici
Dal 30 luglio al 20 agosto 2016
arte contemporanea
Location
SPAZIO28
Grigioni, Strada Cantonale, 28, (Moesa)
Grigioni, Strada Cantonale, 28, (Moesa)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 15:00 – 18:00
sabato e festivi 10:00 -13:00 15:00 – 18:00
Vernissage
30 Luglio 2016, ore 17.00 apertura mostra
Autore
Curatore