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Lelia Burroni – Profumi di luce
Il paesaggio naturale, floreale e antropico, più che realtà presa a modello, diviene punto di partenza che la libertà inventiva dell’artista trasforma in un qualcosa di trasfigurato
Comunicato stampa
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Lelia Burroni ha insegnato Disegno e Storia dell’Arte alle scuole superiori. Ha disegnato il Tabernacolo per la Chiesa di S. Donato di Arezzo nel 1987 e la Corona della Madonna della Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Arezzo nel 1988. Ha collaborato al testo Genius Aureus ( Arti Grafiche il Torchio, Firenze, 1989. Ha operato come Designer per ditte e fabbriche del settore orafo. E” Presidente di Giuria del Premio Piero della Francesca e Presidente della Sezione Pittura del Premio Internazionale di Arte Mecenate, indetti dalla Onlus Mecenate, di cui e’ Vicepresidente e Direttore Artistico. Ha aderito al Labirintismo e il suo quadro L’uomo Labirinto e’ la pittura manifesto del movimento. Ha esposto nella mostra Arte Sacra in Terra d’Arezzo svoltasi nel Comune di Arezzo, alla Galleria Contatto di Mestre e nel 2007 nel Loggiato Comunale nella mostra Mecenate In Comune.
Nella mostra Profumi di Luce di Lelia Burroni il paesaggio naturale, floreale e antropico, più che realtà presa a modello, diviene punto di partenza che la libertà inventiva dell’artista trasforma in un qualcosa di trasfigurato. I quadri floreali e antropici rimandano, infatti, ad un panteismo iconografico. Il panismo pitturale di Campane degli Angeli sovrintende al trascendente, simbolo di Eros e Thanatos. Esistenze e’ l’emblematico e speculare sinodo di apparenza ed essenza. La natura e l’anima in Peonie sono trasfigurate in una sorta di eden di forme e colori. L’uso cromatico di spatolate audaci è indissociabile in Girasoli dall'affermazione della potenza espressiva della linea, che diviene allusiva sinestesia di tatto, vista e olfatto. L’artista inventa un ruolo nella suggestione della luce: in Onde di Lavanda distribuisce sottilmente i rapporti dei riflessi, attenta agli schiarimenti imprevisti che gettano chiazze di luce e ombre sulle tele.
prof. Massimiliano Badiali, Presidente Onlus Mecenate
Nella mostra Profumi di Luce di Lelia Burroni il paesaggio naturale, floreale e antropico, più che realtà presa a modello, diviene punto di partenza che la libertà inventiva dell’artista trasforma in un qualcosa di trasfigurato. I quadri floreali e antropici rimandano, infatti, ad un panteismo iconografico. Il panismo pitturale di Campane degli Angeli sovrintende al trascendente, simbolo di Eros e Thanatos. Esistenze e’ l’emblematico e speculare sinodo di apparenza ed essenza. La natura e l’anima in Peonie sono trasfigurate in una sorta di eden di forme e colori. L’uso cromatico di spatolate audaci è indissociabile in Girasoli dall'affermazione della potenza espressiva della linea, che diviene allusiva sinestesia di tatto, vista e olfatto. L’artista inventa un ruolo nella suggestione della luce: in Onde di Lavanda distribuisce sottilmente i rapporti dei riflessi, attenta agli schiarimenti imprevisti che gettano chiazze di luce e ombre sulle tele.
prof. Massimiliano Badiali, Presidente Onlus Mecenate
08
marzo 2008
Lelia Burroni – Profumi di luce
Dall'otto marzo al 14 aprile 2008
arte contemporanea
Location
PROFUMERIE JOLIE
Arezzo, Via Fiorentina, 50, (Arezzo)
Arezzo, Via Fiorentina, 50, (Arezzo)
Orario di apertura
Aperto tutti i giorni dal Lunedì al sabato ore 9-13 e 15-20
Vernissage
8 Marzo 2008, ore 17.30
Sito web
www.onlusmecenate.it
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