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Lello Ardizzone featuring Tony Wetfloor
Il viaggio di Tony Wetfloor continua nel mondo e nell’arte per approdare alla realtà quotidiana e, quindi, al Design, abbracciando e omaggiando pezzi classici ed iconici del design di fine Novecento e dei primi anni Duemila. A Milano, in piazza principessa Clorilde 4
Comunicato stampa
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Il viaggio di Tony Wetfloor continua nel mondo e nell’arte. Di lui si è già scritto e letto molto, ma ci riserva altre sorprese.
La sua espressione artistica è in continua ricerca, la sua fantasia spazia tra le strade delle capitali, ma anche nelle campagne risicole e nei piccoli borghi piemontesi. Si sofferma su alcuni muri antichi, belli o decadenti, ma che hanno una storia da raccontare, tra le ruggini di cancellate, tra i muschi nei giardini ricchi e fastosi, così come in quelli dei boschi.
Per poi catapultarsi nella realtà quotidiana di questo millennio tecnologico e modaiolo.
Le sue opere, seppur molto eterogenee, sono immediatamente riconoscibili per la forza e la cultura che sprigionano.
Mandala tibetani della cultura Veda quasi tatuati sulla tela, piccole figure mitologiche e di guerrieri annegate negli intrecci di colore che rimandano immediatamente alla street art e ad una cultura diametralmente opposta.
Tele raramente povere di cromaticità, se non qualche pregiato bianco e nero o blu marini sfumati e ricchi di luce. Più spesso i colori si mescolano. Tele disseminate di pois colorati, interrotti da altri più grandi neri, come se per un attimo fosse mancata corrente o connessione al suo Ipad. Mosaici posati tessera per tessera sul tablet, con grande precisione tecnica e la sapienza della simbologia antica e più contemporanea.
Tappeti persiani del XXI secolo, tessuti e annodati a mano su Ipad; ogni singolo dettaglio, non esiste “copia e incolla”. Perché nulla è “banalmente” ripreso e copiato dalla storia dell’Arte.
Ogni file prima di diventare tela, è frutto di rielaborazioni grafiche e mentali, culture che si mescolano con sapienza ed esperienza vissuta in prima persona. Ma anche di emozioni del momento.
La sua tela bianca è sempre più partecipe nei suoi lavori; chiede più spazio; chiede una tridimensionalità contemporanea che richiama al design più che alla tradizionale scultura.
Ecco che le “pelli” di Wetfloor abbracciano e fanno proprie anche pezzi classici ed iconici del design di fine Novecento dei primi anni Duemila… le ruggini, i muschi, i tappeti e i mandala diventano oggetti e complementi d’arredo, omaggiando grandi nomi come De Padova, Cassina, Kartell, Salvarani, Geneva, persino Ideal Standard…
Come se durante un aggiornamento del software dei suo Ipad, le opere prendessero vita e forma alla maniera di in “Una notte al Museo”, e avvolgessero vasi, tavoli, persino i diffusori di musica, non potendo le note avere un colore visibile…
Wetfloor non crea nuove collezioni, non le marchia commercialmente, le omaggia, le fa vivere di una nuova vita colorata…
I grandi nomi reinterpretati… cosa ne penseranno? Ah già perché non Ve l’ho ancora detto… ma loro non lo sanno!
Serena Mormino
Curatrice e Critica d'Arte
Curatrice MUSEO DEL PARCO - Centro Internazionale di Scultura all'Aperto - Portofino
Presidente Associazione Culturale AMARTE
Perito ed esperto iscritto in CCIAA e Tribunale di Vercelli
sezione antichità, oggetti e opere d'arte moderna e contemporanea
@: serenamormino@gmail.com
La sua espressione artistica è in continua ricerca, la sua fantasia spazia tra le strade delle capitali, ma anche nelle campagne risicole e nei piccoli borghi piemontesi. Si sofferma su alcuni muri antichi, belli o decadenti, ma che hanno una storia da raccontare, tra le ruggini di cancellate, tra i muschi nei giardini ricchi e fastosi, così come in quelli dei boschi.
Per poi catapultarsi nella realtà quotidiana di questo millennio tecnologico e modaiolo.
Le sue opere, seppur molto eterogenee, sono immediatamente riconoscibili per la forza e la cultura che sprigionano.
Mandala tibetani della cultura Veda quasi tatuati sulla tela, piccole figure mitologiche e di guerrieri annegate negli intrecci di colore che rimandano immediatamente alla street art e ad una cultura diametralmente opposta.
Tele raramente povere di cromaticità, se non qualche pregiato bianco e nero o blu marini sfumati e ricchi di luce. Più spesso i colori si mescolano. Tele disseminate di pois colorati, interrotti da altri più grandi neri, come se per un attimo fosse mancata corrente o connessione al suo Ipad. Mosaici posati tessera per tessera sul tablet, con grande precisione tecnica e la sapienza della simbologia antica e più contemporanea.
Tappeti persiani del XXI secolo, tessuti e annodati a mano su Ipad; ogni singolo dettaglio, non esiste “copia e incolla”. Perché nulla è “banalmente” ripreso e copiato dalla storia dell’Arte.
Ogni file prima di diventare tela, è frutto di rielaborazioni grafiche e mentali, culture che si mescolano con sapienza ed esperienza vissuta in prima persona. Ma anche di emozioni del momento.
La sua tela bianca è sempre più partecipe nei suoi lavori; chiede più spazio; chiede una tridimensionalità contemporanea che richiama al design più che alla tradizionale scultura.
Ecco che le “pelli” di Wetfloor abbracciano e fanno proprie anche pezzi classici ed iconici del design di fine Novecento dei primi anni Duemila… le ruggini, i muschi, i tappeti e i mandala diventano oggetti e complementi d’arredo, omaggiando grandi nomi come De Padova, Cassina, Kartell, Salvarani, Geneva, persino Ideal Standard…
Come se durante un aggiornamento del software dei suo Ipad, le opere prendessero vita e forma alla maniera di in “Una notte al Museo”, e avvolgessero vasi, tavoli, persino i diffusori di musica, non potendo le note avere un colore visibile…
Wetfloor non crea nuove collezioni, non le marchia commercialmente, le omaggia, le fa vivere di una nuova vita colorata…
I grandi nomi reinterpretati… cosa ne penseranno? Ah già perché non Ve l’ho ancora detto… ma loro non lo sanno!
Serena Mormino
Curatrice e Critica d'Arte
Curatrice MUSEO DEL PARCO - Centro Internazionale di Scultura all'Aperto - Portofino
Presidente Associazione Culturale AMARTE
Perito ed esperto iscritto in CCIAA e Tribunale di Vercelli
sezione antichità, oggetti e opere d'arte moderna e contemporanea
@: serenamormino@gmail.com
13
aprile 2016
Lello Ardizzone featuring Tony Wetfloor
Dal 13 al 18 aprile 2016
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Milano
Milano, (Milano)
Milano, (Milano)
Orario di apertura
10-19
Vernissage
13 Aprile 2016, ore 18.30
Autore
Curatore