Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
L’energia del luogo
Giunge in Canton Ticino, una edizione rivista e ampliata della mostra appena presentata al Museo universitario di Kettle’s Yard a Cambridge. Grazie alla sinergia tra i Dicasteri della Cultura delle città di Ascona e di Locarno, si è potuto realizzare un’esposizione di grande prestigio, articolata tra Ascona e Locarno appunto, che si avvale delle opere delle collezioni dei due musei, di archivi, di fondazioni e di numerosi collezionisti privati, e documenta e approfondisce un periodo particolarmente vivace della storia artistica del Ticino. Quello compreso tra il 1955 e il 1975.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giunge in Canton Ticino, una edizione rivista e ampliata della mostra appena presentata al Museo universitario di Kettle’s Yard a Cambridge. Grazie alla sinergia tra i Dicasteri della Cultura delle città di Ascona e di Locarno, si è potuto realizzare un’esposizione di grande prestigio, articolata tra Ascona e Locarno appunto, che si avvale delle opere delle collezioni dei due musei, di archivi, di fondazioni e di numerosi collezionisti privati, e documenta e approfondisce un periodo particolarmente vivace della storia artistica del Ticino.Tra il 1955 e il 1975, infatti, si stabilirono tra Ascona e Locarno artisti – pittori e scultori – di varia provenienza: il franco-tedesco Jean Arp, i tedeschi Julius Bissier e Hans Richter, l’inglese Ben Nicholson, l’italiano Italo Valenti e l’esordiente svizzero tedesco Raffael Benazzi che, dopo l’incontro con Julius Bissier a Zurigo (1952), soggiornava regolarmente nei pressi di Ascona per approfondire la propria ricerca scultorea a fianco di questi artisti, ma vicino soprattutto a Bissier, da allora e fino alla morte nel 1965 suo inconfondibile maestro. Così l’americano Mark Tobey, che viveva a Basilea, soggiornava nella regione e frequentava con assiduità questi amici, con i quali ebbe più volte a esporre. Grazie alla intraprendenza dello scultore ticinese Remo Rossi - che allestì in località “Ai Saleggi” di Locarno un complesso di atelier che consentì loro di lavorare e di incontrarsi - essi ebbero modo di attivare rapporti quanto mai produttivi, maturati nel confronto di diverse culture, nello scambio di idee e nella condivisione di tecniche e di strumenti, i cui effetti sono leggibili in filigrana nelle loro opere di quegli anni.
Proprio la molteplicità di incontri e collaborazioni che s’intrecciarono nella regione in quegli anni, non solo fra gli artisti ma coinvolgendo anche vari altri personaggi quali, ad esempio, lo studioso Károly Kérenyi o il compositore Wladimir Vogel, è al centro della ricerca storica coordinata da Mara Folini, curatrice del Museo comunale d’arte moderna di Ascona, e sviluppata da Veronica Provenzale che sta alla base di questa mostra.
Fondamentali sono stati quindi lo spoglio degli Archivi degli artisti e delle Fondazioni a loro dedicate per ricostruire attraverso i documenti i rapporti tra i singoli e le testimonianze di numerosi protagonisti di quell’esperienza, come lo stampatore François Lafranca e la vedova di Valenti, Anne de Montet.
Ne esce un panorama di particolare interesse che la mostra – articolata nelle sedi del Museo comunale d’arte moderna e nella Casa Serodine di Ascona, negli spazi della Pinacoteca comunale Casa Rusca di Locarno, con il coinvolgimento di uno degli atelier di Remo Rossi (dove quegli artisti lavoravano) sempre a Locarno, aperto per l’occasione al pubblico – documenta con ricchezza di materiali e con più di centottanta opere selezionate dei vari artisti, cui si aggiungono documenti fotografici di particolare pregio artistico e una selezione di filmati e trasmissioni radiofoniche di repertorio, delle teche della RTSI.
Alla realizzazione della mostra hanno contribuito con i prestiti di opere significative la Tate Gallery di Londra, le Scottish National Galleries di Edimburgo, il Museo Cantonale d’Arte di Lugano, la Fondazione Marguerite Arp di Solduno, la Fondazione Monte Verità, l’Archivio Bissier e l’Archivio Valenti.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italiano e inglese, a cura di Mara Folini e Riccardo Carazzetti, che raccoglie il testo storico di Veronica Provenzale e i contributi sui vari artisti firmati da autorevoli studiosi come Peter Khoroche (Nicholson), Matthias Baermann (Bissier, Tobey, Valenti), Sebastiano Barassi (Arp, Benazzi), curatore della mostra a Cambridge, e di Diana Bettoni, presidente della neo costituita Fondazione Remo Rossi.
Proprio la molteplicità di incontri e collaborazioni che s’intrecciarono nella regione in quegli anni, non solo fra gli artisti ma coinvolgendo anche vari altri personaggi quali, ad esempio, lo studioso Károly Kérenyi o il compositore Wladimir Vogel, è al centro della ricerca storica coordinata da Mara Folini, curatrice del Museo comunale d’arte moderna di Ascona, e sviluppata da Veronica Provenzale che sta alla base di questa mostra.
Fondamentali sono stati quindi lo spoglio degli Archivi degli artisti e delle Fondazioni a loro dedicate per ricostruire attraverso i documenti i rapporti tra i singoli e le testimonianze di numerosi protagonisti di quell’esperienza, come lo stampatore François Lafranca e la vedova di Valenti, Anne de Montet.
Ne esce un panorama di particolare interesse che la mostra – articolata nelle sedi del Museo comunale d’arte moderna e nella Casa Serodine di Ascona, negli spazi della Pinacoteca comunale Casa Rusca di Locarno, con il coinvolgimento di uno degli atelier di Remo Rossi (dove quegli artisti lavoravano) sempre a Locarno, aperto per l’occasione al pubblico – documenta con ricchezza di materiali e con più di centottanta opere selezionate dei vari artisti, cui si aggiungono documenti fotografici di particolare pregio artistico e una selezione di filmati e trasmissioni radiofoniche di repertorio, delle teche della RTSI.
Alla realizzazione della mostra hanno contribuito con i prestiti di opere significative la Tate Gallery di Londra, le Scottish National Galleries di Edimburgo, il Museo Cantonale d’Arte di Lugano, la Fondazione Marguerite Arp di Solduno, la Fondazione Monte Verità, l’Archivio Bissier e l’Archivio Valenti.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italiano e inglese, a cura di Mara Folini e Riccardo Carazzetti, che raccoglie il testo storico di Veronica Provenzale e i contributi sui vari artisti firmati da autorevoli studiosi come Peter Khoroche (Nicholson), Matthias Baermann (Bissier, Tobey, Valenti), Sebastiano Barassi (Arp, Benazzi), curatore della mostra a Cambridge, e di Diana Bettoni, presidente della neo costituita Fondazione Remo Rossi.
03
aprile 2009
L’energia del luogo
Dal 03 aprile al 05 luglio 2009
arte contemporanea
Location
PINACOTECA CASA RUSCA
Locarno, Piazza Sant'antonio, (Locarno)
Locarno, Piazza Sant'antonio, (Locarno)
Orario di apertura
Martedì-Sabato 10.00-12.00 / 14.00-17.00 Domenica e festivi 10.00-12.00 / 14.00-17.00
Vernissage
3 Aprile 2009, ore 17
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore
Curatore