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Leo Simoni – La città degli sguardi
Nei locali della Fondazione Tito Balestra, in contemporanea alla mostra cesenate, saranno esposti alcuni lavori (carte, lastre radiografiche e sculture) selezionati fra quelli mostrati a Michel Butor durante il suo “Viaggio in Italia”, nel 2007.
Comunicato stampa
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A Cesena, presso la Galleria Comunale d’Arte - Palazzo del Ridotto, si inaugurerà la prima sezione della mostra La città degli sguardi dedicata all’artista comacchiese Leo Simoni (1954-2004). L’esposizione comprenderà una selezione di opere su carta e assemblaggi “con” e “su” lastra radiografica, alcune sculture (assemblaggi tridimensionali) e una piccola e interessante sezione dedicata a una serie di quaderni su cui l'artista appuntava il suo lavoro e progettava le sue opere.
A Longiano, presso la Fondazione Tito Balestra Onlus – Castello Malatestiano, sarà inaugurata la seconda sezione della mostra con alcuni lavori (carte, lastre radiografiche e sculture) scelti fra quelli mostrati a Michel Butor durante il suo “Viaggio in Italia”, nel 2007. Sarà presentato il volume Leo Simoni. Officina sentimentale, a cura di Flaminio Balestra e Massimo Balestra, dedicato a questo primo recupero dell’artista. La pubblicazione edita dalla Fondazione Tito Balestra Onlus, nella collana “Geografie dell’immaginario”, è suddivisa in tre sezioni, la prima comprende, oltre i testi di Leonardo Belli (assessore al Comune di Cesena) e Francesco Luciani (assessore al Comune di Comacchio), un testo poetico di Michel Butor, dedicato all’artista, due testimonianze di Maxime Godard e di Lella Borghesi, un testo introduttivo di Massimo Balestra, un approfondimento critico di Gian Ruggero Manzoni e un racconto di Graziano Campanini. La seconda sezione ripercorre l’opera di Leo Simoni con 243 riproduzioni a colori delle opere che fissano le tappe più significative del suo lavoro; e, infine, una sezione di apparati in cui sono pubblicati alcuni documenti inediti, una traccia biografica e testi a carattere antologico di Leo Simoni, Marino Buzzi e Vittorio Mosconi.
“Se Dio non c’è più per nessuno, alcuni angeli però sono rimasti e sorridono malinconici nella vuotezza traboccante del paesaggio. Senza chiedere conforto attraverso il deserto in silenzio, con la sabbia in tasca e nel cuore.
P. S. Gli angeli sono rimasti per evitare agli uomini di cadere nel vuoto.”
Così scriveva Leo Simoni nell’agosto del 1994, in una raccolta inedita di scritti in forma epistolare dal titolo, evocativo e volutamente provocatorio, Exacerbatio cerebri.
Un’esistenza difficile, piena di sofferenza, la sua, ma senza una rinuncia definitiva alla vita, e questo grazie a quella sua particolare “capacità di sentire” che fu dramma e, al tempo medesimo, stimolo del suo resistere nel mondo.
Simoni ha viaggiato attraverso la sua arte senza preoccuparsi delle esperienze artistiche che lo hanno preceduto, pur facendone un “bagaglio” irrinunciabile del suo percorso. Nei suoi lavori ha cercato di realizzare un’esperienza creativa “libera” – come amava definirla – da ogni forza di gravità, senza alcun punto di partenza, se non la ricerca della forma, in senso “funzionale”, poetico.
Questo primo lavoro di recupero dell’opera di Simoni, dopo la sua morte, vuole essere una testimonianza del percorso umano e artistico di chi, nella “ricerca del bello”, non si è accontentato dell’apparenza ma ha scavato nella profondità delle proprie emozioni, consegnandoci una traccia esistenziale di una vita vissuta – seppure in maniera contraddittoria e lontana da ogni possibilità di riscatto eroico – nell’esercizio della propria libertà.
(Dalla quarta di copertina del volume Leo Simoni. Officina sentimentale)
Le iniziative dedicate a Leo Simoni proseguiranno a Comacchio (9 maggio / 27 giugno 2009), sua città natale, a Palazzo Bellini, con la mostra dal titolo Museo per angeli miopi che concluderà questo primo ciclo espositivo con un percorso antologico. (circa 60-70 pezzi).
A Longiano, presso la Fondazione Tito Balestra Onlus – Castello Malatestiano, sarà inaugurata la seconda sezione della mostra con alcuni lavori (carte, lastre radiografiche e sculture) scelti fra quelli mostrati a Michel Butor durante il suo “Viaggio in Italia”, nel 2007. Sarà presentato il volume Leo Simoni. Officina sentimentale, a cura di Flaminio Balestra e Massimo Balestra, dedicato a questo primo recupero dell’artista. La pubblicazione edita dalla Fondazione Tito Balestra Onlus, nella collana “Geografie dell’immaginario”, è suddivisa in tre sezioni, la prima comprende, oltre i testi di Leonardo Belli (assessore al Comune di Cesena) e Francesco Luciani (assessore al Comune di Comacchio), un testo poetico di Michel Butor, dedicato all’artista, due testimonianze di Maxime Godard e di Lella Borghesi, un testo introduttivo di Massimo Balestra, un approfondimento critico di Gian Ruggero Manzoni e un racconto di Graziano Campanini. La seconda sezione ripercorre l’opera di Leo Simoni con 243 riproduzioni a colori delle opere che fissano le tappe più significative del suo lavoro; e, infine, una sezione di apparati in cui sono pubblicati alcuni documenti inediti, una traccia biografica e testi a carattere antologico di Leo Simoni, Marino Buzzi e Vittorio Mosconi.
“Se Dio non c’è più per nessuno, alcuni angeli però sono rimasti e sorridono malinconici nella vuotezza traboccante del paesaggio. Senza chiedere conforto attraverso il deserto in silenzio, con la sabbia in tasca e nel cuore.
P. S. Gli angeli sono rimasti per evitare agli uomini di cadere nel vuoto.”
Così scriveva Leo Simoni nell’agosto del 1994, in una raccolta inedita di scritti in forma epistolare dal titolo, evocativo e volutamente provocatorio, Exacerbatio cerebri.
Un’esistenza difficile, piena di sofferenza, la sua, ma senza una rinuncia definitiva alla vita, e questo grazie a quella sua particolare “capacità di sentire” che fu dramma e, al tempo medesimo, stimolo del suo resistere nel mondo.
Simoni ha viaggiato attraverso la sua arte senza preoccuparsi delle esperienze artistiche che lo hanno preceduto, pur facendone un “bagaglio” irrinunciabile del suo percorso. Nei suoi lavori ha cercato di realizzare un’esperienza creativa “libera” – come amava definirla – da ogni forza di gravità, senza alcun punto di partenza, se non la ricerca della forma, in senso “funzionale”, poetico.
Questo primo lavoro di recupero dell’opera di Simoni, dopo la sua morte, vuole essere una testimonianza del percorso umano e artistico di chi, nella “ricerca del bello”, non si è accontentato dell’apparenza ma ha scavato nella profondità delle proprie emozioni, consegnandoci una traccia esistenziale di una vita vissuta – seppure in maniera contraddittoria e lontana da ogni possibilità di riscatto eroico – nell’esercizio della propria libertà.
(Dalla quarta di copertina del volume Leo Simoni. Officina sentimentale)
Le iniziative dedicate a Leo Simoni proseguiranno a Comacchio (9 maggio / 27 giugno 2009), sua città natale, a Palazzo Bellini, con la mostra dal titolo Museo per angeli miopi che concluderà questo primo ciclo espositivo con un percorso antologico. (circa 60-70 pezzi).
24
gennaio 2009
Leo Simoni – La città degli sguardi
Dal 24 gennaio al 15 marzo 2009
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
FONDAZIONE TITO BALESTRA
Longiano, Piazza Malatestiana, 1, (Forlì-cesena)
Longiano, Piazza Malatestiana, 1, (Forlì-cesena)
Orario di apertura
da martedì a domenica Cesena 9:30 - 12:30 / 16:30 - 19:30 - Longiano 10:00 - 12:00 / 15:00 - 19:00
Vernissage
24 Gennaio 2009, ore 18,30
Ufficio stampa
CLARART
Autore
Curatore