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Leonardo Greco – Stardust in Love
Nei quadri di Leonardo Greco possono comparire liberamente campi, strade di campagna o desolate architetture urbane, giovani che si baciano o che sorridono, parchi giochi abbandonati, oggetti banali, immagini inventate o tratte dalla realtà, da riviste, da videoclip o da film. Non predilige soggetti particolari, anzi per lui l’eterogeneità degli spunti è un punto di partenza basilare
Comunicato stampa
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Leonardo Greco presenta i suoi ultimi lavori nella mostra personale Stardust in Love, alla Galleria SANSALVATOREARTPROJECT di Modena.
Come scrive Norma Mangione nel testo di presentazione della mostra “Nei quadri di Leonardo Greco possono comparire liberamente campi, strade di campagna o desolate architetture urbane, giovani che si baciano o che sorridono, parchi giochi abbandonati, oggetti banali, immagini inventate o tratte dalla realtà, da riviste, da videoclip o da film. Non predilige soggetti particolari, anzi per lui l’eterogeneità degli spunti è un punto di partenza basilare.(…)
Nei lavori più recenti l’artista ha usato spesso videoclip musicali come fonte, a volte lasciando anche intravedere la M simbolo di Mtv: La musica, da quella classica a quella elettronica, è una sua grande passione e lui stesso mi ha detto di sentirsi come un dj che “ruba” e mixa immagini disparate creando una propria sinfonia. Il titolo di quest’ultimo ciclo di opere, Stardust in love, rimanda a un programma radiofonico che lui ascolta di notte e che trasmette musica jazz, elettronica, funk e ambient. Ma soprattutto rimanda al mitico The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, sorta di concept album del 1972 di David Bowie, che racconta di un mondo sull’orlo dell’apocalisse in cui l’ultimo eroe è Ziggy (alter-ego di Bowie, che nel 1973 ha dovuto farlo fuori, annunciando il suo ultimo concerto), divenuto rockstar grazie a un aiuto extraterrestre. L’album e la figura di Ziggy, simboli di una fantascienza glam-rock, punk e romantica, hanno molto in comune con la poetica di Leonardo, in particolare negli ultimi lavori, che pur rappresentando un continuum rispetto a quelli precedenti, presentano molte novità.
I colori, grazie anche all’inedito (per lui) uso di smalti e vernici metallizzate, sono più vividi e lividi, più vivaci e forti. Anche i soggetti sono più esplosivi, surreali, in un certo senso più allegri, ma anche più inquietanti. La dimensione ludica è suggerita da simboli di festa e di infanzia che compaiono più volte, come maschere – semplici o dalle grottesche forme animali – coriandoli o palloncini, che scandiscono come note un ritmo festoso e carnevalesco. In questa ottica i paesaggi, case o strade anonime dalle tinte lisergiche e dal sapore tecnologico – con tagli prospettici che richiamano “quelle immagini che si ottengono con telecamere artigianali, magari col telefonino, passando in macchina accanto ai luoghi”*(castelli) – evocano una sensazione di epilogo, di fine della festa, quando si torna a casa, stanchi e un po’ ubriachi.”
Come scrive Norma Mangione nel testo di presentazione della mostra “Nei quadri di Leonardo Greco possono comparire liberamente campi, strade di campagna o desolate architetture urbane, giovani che si baciano o che sorridono, parchi giochi abbandonati, oggetti banali, immagini inventate o tratte dalla realtà, da riviste, da videoclip o da film. Non predilige soggetti particolari, anzi per lui l’eterogeneità degli spunti è un punto di partenza basilare.(…)
Nei lavori più recenti l’artista ha usato spesso videoclip musicali come fonte, a volte lasciando anche intravedere la M simbolo di Mtv: La musica, da quella classica a quella elettronica, è una sua grande passione e lui stesso mi ha detto di sentirsi come un dj che “ruba” e mixa immagini disparate creando una propria sinfonia. Il titolo di quest’ultimo ciclo di opere, Stardust in love, rimanda a un programma radiofonico che lui ascolta di notte e che trasmette musica jazz, elettronica, funk e ambient. Ma soprattutto rimanda al mitico The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, sorta di concept album del 1972 di David Bowie, che racconta di un mondo sull’orlo dell’apocalisse in cui l’ultimo eroe è Ziggy (alter-ego di Bowie, che nel 1973 ha dovuto farlo fuori, annunciando il suo ultimo concerto), divenuto rockstar grazie a un aiuto extraterrestre. L’album e la figura di Ziggy, simboli di una fantascienza glam-rock, punk e romantica, hanno molto in comune con la poetica di Leonardo, in particolare negli ultimi lavori, che pur rappresentando un continuum rispetto a quelli precedenti, presentano molte novità.
I colori, grazie anche all’inedito (per lui) uso di smalti e vernici metallizzate, sono più vividi e lividi, più vivaci e forti. Anche i soggetti sono più esplosivi, surreali, in un certo senso più allegri, ma anche più inquietanti. La dimensione ludica è suggerita da simboli di festa e di infanzia che compaiono più volte, come maschere – semplici o dalle grottesche forme animali – coriandoli o palloncini, che scandiscono come note un ritmo festoso e carnevalesco. In questa ottica i paesaggi, case o strade anonime dalle tinte lisergiche e dal sapore tecnologico – con tagli prospettici che richiamano “quelle immagini che si ottengono con telecamere artigianali, magari col telefonino, passando in macchina accanto ai luoghi”*(castelli) – evocano una sensazione di epilogo, di fine della festa, quando si torna a casa, stanchi e un po’ ubriachi.”
19
aprile 2008
Leonardo Greco – Stardust in Love
Dal 19 aprile al 24 maggio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA SAN SALVATORE
Modena, Via Canalino, 31, (Modena)
Modena, Via Canalino, 31, (Modena)
Orario di apertura
mercoledì,venerdì dalle 17 alle 19,30 - sabato dalle 15,30 alle 19,30
Vernissage
19 Aprile 2008, ore 17.30
Autore
Curatore