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Leonardo Nobili – Pagine di piombo
Nella sala dedicata al ricordo delle vittime emiliano-romagnole della shoah, un grande libro di piombo rappresenta le singole memorie individuali che compongono la memoria collettiva, come le pagine compongono l’intero libro.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Anche quest’anno, in occasione di Art City, la manifestazione organizzata dal Comune di Bologna in collegamento con Arte Fiera, il Museo Ebraico di Bologna apre le porte all’arte contemporanea accogliendo all’interno della sala memoriale dedicata alla Shoah l’opera di Leonardo Nobili “Pagine di piombo”.
Un grande libro in piombo appoggiato su un leggio e altri volumi aperti in materiali diversi (ancora piombo, catrame, vetro) circondano l’elenco dei nomi degli ebrei emiliano romagnoli deportati nei campi di sterminio e mai più ritornati. L’idea delle singole pagine, che compongono l’intero libro, richiama quella delle singole vicende che compongono la memoria collettiva, donandole la concretezza e la specificità delle esperienze storicamente vissute, recupera il concetto di identità individuale che il campo di sterminio, invece, sostituendo il numero al nome, deprivando il prigioniero della sua dignità, condannando il corpo morto a diventare cenere frammista ad altra cenere, si impegnava a cancellare completamente. E i nomi scritti sul pavimento della sala del Museo sembrano far capo alle pagine dei libri di Nobili, come a dare un titolo a ogni storia.
Anche i materiali utilizzati dall’artista rivestono un importante ruolo simbolico: il piombo, elemento duttile e malleabile, noto all’uomo sin dalla più remota antichità, rappresenta l’idea che la memoria sia un bene da rimodellare continuamente, non per deformare la verità dei fatti accaduti o per adattarla a contingenti esigenze politiche, ma per arricchirla alla luce del presente, delle esperienze personali, della ricerca storica; il catrame e i vetri che ricoprono i volumi più piccoli richiamano immediatamente il senso del dolore, a cui fa da contraltare il colore blu, intenso, di un solo libro, simbolo di aspirazione alla vita e alla libertà.
Un grande libro in piombo appoggiato su un leggio e altri volumi aperti in materiali diversi (ancora piombo, catrame, vetro) circondano l’elenco dei nomi degli ebrei emiliano romagnoli deportati nei campi di sterminio e mai più ritornati. L’idea delle singole pagine, che compongono l’intero libro, richiama quella delle singole vicende che compongono la memoria collettiva, donandole la concretezza e la specificità delle esperienze storicamente vissute, recupera il concetto di identità individuale che il campo di sterminio, invece, sostituendo il numero al nome, deprivando il prigioniero della sua dignità, condannando il corpo morto a diventare cenere frammista ad altra cenere, si impegnava a cancellare completamente. E i nomi scritti sul pavimento della sala del Museo sembrano far capo alle pagine dei libri di Nobili, come a dare un titolo a ogni storia.
Anche i materiali utilizzati dall’artista rivestono un importante ruolo simbolico: il piombo, elemento duttile e malleabile, noto all’uomo sin dalla più remota antichità, rappresenta l’idea che la memoria sia un bene da rimodellare continuamente, non per deformare la verità dei fatti accaduti o per adattarla a contingenti esigenze politiche, ma per arricchirla alla luce del presente, delle esperienze personali, della ricerca storica; il catrame e i vetri che ricoprono i volumi più piccoli richiamano immediatamente il senso del dolore, a cui fa da contraltare il colore blu, intenso, di un solo libro, simbolo di aspirazione alla vita e alla libertà.
03
febbraio 2018
Leonardo Nobili – Pagine di piombo
Dal 03 febbraio al 04 marzo 2018
arte contemporanea
Location
MUSEO EBRAICO
Bologna, Via Valdonica, 1/5, (Bologna)
Bologna, Via Valdonica, 1/5, (Bologna)
Orario di apertura
da domenica a giovedì ore 10-18
venerdì ore 10-16
sabato chiuso
nelle date di Art City il museo è aperto di sabato dalle 18 alle 24
Vernissage
3 Febbraio 2018, ore 21
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