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Leonardo Pellicanò – Shedding all the dead wood
La mostra raccoglie i nuovi lavori pittorici del giovane artista, realizzati negli ultimi mesi tra Milano, Roma e Bruxelles
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 16 febbraio al 9 marzo 2018 la Fondazione
Adolfo Pini presenta Shedding all the dead wood, la prima mostra
personale a Milano di Leonardo Pellicanò, che raccoglie i nuovi lavori
pittorici del giovane artista, realizzati negli ultimi mesi tra Milano, Roma
e Bruxelles.
Con questa nuova mostra la Fondazione prosegue il proprio percorso
dedicato all’arte contemporanea, sotto la guida di Adrian Paci, con
l’obiettivo di porsi quale luogo di incontro e valorizzazione della scena
dell’arte giovanile nazionale e internazionale a Milano.
Quello proposto da Pellicanò è un viaggio nell’alterità, un viaggio dove
la dimensione intima si fonde con l’esplorazione di luoghi
archetipici: nelle opere esposte all’interno della galleria al piano terra
della Fondazione Adolfo Pini, l’artista si manifesta come un cacciatore
che si aggira all’interno di territori sconosciuti, che appaiono ora
rassicuranti come un giardino dell’Eden pieno di risorse, ora come un
buio sottobosco in cui ci si smarrisce. Shedding all the dead wood è un
percorso che si snoda in un territorio metaforico, dove gli scenari
onirici e narrativi rappresentati nei dipinti alludono a luoghi e spazi
altri, con la sottostante idea di un paesaggio naturale non intaccato
dalla civiltà. L’opera è attraversata dalla presenza dell’artista, centro
focale della visione e soggetto nomade all’interno del mondo da lui
generato. Dai dipinti di Pellicanò emerge l’atmosfera triviale dei quadri
raffiguranti scene di caccia, investite di una propria intima e specifica
carica emotiva. È una grande messa in scena che agisce come metafora
del processo stesso della creazione artistica.
“Quello che si attua tramite l’entrata in questo territorio inesplorato è
quasi un rito iniziatico, la messa in atto delle fasi strutturali
dell'individuazione; lo smarrimento, il vagabondaggio, la ricerca,
l’incontro, l’azione eroica, il ritorno a casa”, afferma l’artista.
Osservando i lavori di Pellicanò, si percepisce un continuo contrasto tra
un dramma sottostante e un atteggiamento ironico, beffardo e
celebrativo, si avverte una lieta amarezza in questa giocosità, dove
l’ideale romantico è spesso ridicolizzato. Nel dipinto “Sunrise/Sunset” ad
esempio, un levriero, nobile cane da caccia, rivestito da un’armatura
dorata, salta speranzoso verso l’orizzonte. Nella superficie del legno
sottostante, emerge un ammasso informe di corpi animali, un presagio di
una possibile catastrofe.
Pellicanò utilizza il medium pittorico con serietà e distacco, mettendolo
continuamente in discussione con sperimentazioni tramite la pratica del
collage, dello spray e l’utilizzo di materiali di recupero. Ad esempio,
Il dipinto “My mother won’t stop smoking” si presenta come una effigie
della madre, un ritratto generato da un’immagine assente. Presentato
tramite un display rudimentale, esso richiama l’idea di uno scenario
naturalistico. Le fantasie dei luoghi evocati sono infatti presenti nel
materiale stesso delle opere, che si aprono nello spazio in un intreccio di
silenziose intese.
Leonardo Pellicanò
Nato nel 1994, Leonardo Pellicanò sta terminando i suoi studi alla NABA di Milano. Al
momento lavora con la Boccanera Gallery di Trento, con cui ha realizzato la sua prima
personale nella Project Room. Ha partecipato a diverse mostre collettive con fondazioni,
come il Careof, la Fondazione Paolina Brugnatelli, e la Fondazione Pini di Milano.
Leonardo Pellicanò affianca, ormai da 2 anni, l’artista Adrian Paci come assistente nel
corso di Pittura e Arti Visive in NABA. Vive tra Milano e Bruxelles, dove è entrato nel team
della giovane galleria Putsch Gallery, con cui curerà una mostra a maggio. Mostre
collettive: “Era Pacifica Pare” Careof - Fabbrica del Vapore Milano 2016; “Cheating
Entropy” Ex Pellicceria (Fondazione Paolina Brugnatelli) in collaborazione con Studi
Festival, Milano 2017; “X”Boccanera Gallery, Trento 2017“My body can’t hold your gaze”,
Fondazione Pini, Milano 2017; “Bridges” Boccanera Temporary Space, Milano 2017.
Personali: “Praise to failure, and all that hasn’t been”, Boccanera Gallery’s Project Room,
Trento 2017.
Fondazione Adolfo Pini
Nata nel 1991 per volontà di Adolfo Pini(1920-1986), la Fondazione che porta ilsuo nome
ha sede a Milano nell’elegante palazzina di fine Ottocento in Corso Garibaldi 2. Oltre ad
Adolfo Pini, uomo di scienza e docente di fisiologia, qui ebbe dimora e studio il pittore
Renzo Bongiovanni Radice (1899-1970), zio materno di Pini, che fu una figura chiave nella
formazione culturale del nipote, guidandone in particolare l’interesse verso le arti. Per
volontà di Adolfo Pini la Fondazione è dedicata alla memoria dello zio con l’obiettivo di
promuoverne e valorizzarne l’opera pittorica, attraverso studi e mostre, e il sostegno ai
giovani artisti attivi in tutte le arti, con borse di studio, offerte formative e altre iniziative.
Essa promuove inoltre anche la figura di Adolfo Pini che, accanto alla sua attività
scientifica, fu anche scrittore, poeta, compositore e appassionato d’arte, rappresentando
una perfetta sintesi di cultura scientifica e umanistica. Tra le iniziative promosse dalla
Fondazione Adolfo Pini vi è Storie Milanesi, a cura di Rosanna Pavoni e i progetti dedicati
all’arte contemporanea a cura di Adrian Paci.
Adolfo Pini presenta Shedding all the dead wood, la prima mostra
personale a Milano di Leonardo Pellicanò, che raccoglie i nuovi lavori
pittorici del giovane artista, realizzati negli ultimi mesi tra Milano, Roma
e Bruxelles.
Con questa nuova mostra la Fondazione prosegue il proprio percorso
dedicato all’arte contemporanea, sotto la guida di Adrian Paci, con
l’obiettivo di porsi quale luogo di incontro e valorizzazione della scena
dell’arte giovanile nazionale e internazionale a Milano.
Quello proposto da Pellicanò è un viaggio nell’alterità, un viaggio dove
la dimensione intima si fonde con l’esplorazione di luoghi
archetipici: nelle opere esposte all’interno della galleria al piano terra
della Fondazione Adolfo Pini, l’artista si manifesta come un cacciatore
che si aggira all’interno di territori sconosciuti, che appaiono ora
rassicuranti come un giardino dell’Eden pieno di risorse, ora come un
buio sottobosco in cui ci si smarrisce. Shedding all the dead wood è un
percorso che si snoda in un territorio metaforico, dove gli scenari
onirici e narrativi rappresentati nei dipinti alludono a luoghi e spazi
altri, con la sottostante idea di un paesaggio naturale non intaccato
dalla civiltà. L’opera è attraversata dalla presenza dell’artista, centro
focale della visione e soggetto nomade all’interno del mondo da lui
generato. Dai dipinti di Pellicanò emerge l’atmosfera triviale dei quadri
raffiguranti scene di caccia, investite di una propria intima e specifica
carica emotiva. È una grande messa in scena che agisce come metafora
del processo stesso della creazione artistica.
“Quello che si attua tramite l’entrata in questo territorio inesplorato è
quasi un rito iniziatico, la messa in atto delle fasi strutturali
dell'individuazione; lo smarrimento, il vagabondaggio, la ricerca,
l’incontro, l’azione eroica, il ritorno a casa”, afferma l’artista.
Osservando i lavori di Pellicanò, si percepisce un continuo contrasto tra
un dramma sottostante e un atteggiamento ironico, beffardo e
celebrativo, si avverte una lieta amarezza in questa giocosità, dove
l’ideale romantico è spesso ridicolizzato. Nel dipinto “Sunrise/Sunset” ad
esempio, un levriero, nobile cane da caccia, rivestito da un’armatura
dorata, salta speranzoso verso l’orizzonte. Nella superficie del legno
sottostante, emerge un ammasso informe di corpi animali, un presagio di
una possibile catastrofe.
Pellicanò utilizza il medium pittorico con serietà e distacco, mettendolo
continuamente in discussione con sperimentazioni tramite la pratica del
collage, dello spray e l’utilizzo di materiali di recupero. Ad esempio,
Il dipinto “My mother won’t stop smoking” si presenta come una effigie
della madre, un ritratto generato da un’immagine assente. Presentato
tramite un display rudimentale, esso richiama l’idea di uno scenario
naturalistico. Le fantasie dei luoghi evocati sono infatti presenti nel
materiale stesso delle opere, che si aprono nello spazio in un intreccio di
silenziose intese.
Leonardo Pellicanò
Nato nel 1994, Leonardo Pellicanò sta terminando i suoi studi alla NABA di Milano. Al
momento lavora con la Boccanera Gallery di Trento, con cui ha realizzato la sua prima
personale nella Project Room. Ha partecipato a diverse mostre collettive con fondazioni,
come il Careof, la Fondazione Paolina Brugnatelli, e la Fondazione Pini di Milano.
Leonardo Pellicanò affianca, ormai da 2 anni, l’artista Adrian Paci come assistente nel
corso di Pittura e Arti Visive in NABA. Vive tra Milano e Bruxelles, dove è entrato nel team
della giovane galleria Putsch Gallery, con cui curerà una mostra a maggio. Mostre
collettive: “Era Pacifica Pare” Careof - Fabbrica del Vapore Milano 2016; “Cheating
Entropy” Ex Pellicceria (Fondazione Paolina Brugnatelli) in collaborazione con Studi
Festival, Milano 2017; “X”Boccanera Gallery, Trento 2017“My body can’t hold your gaze”,
Fondazione Pini, Milano 2017; “Bridges” Boccanera Temporary Space, Milano 2017.
Personali: “Praise to failure, and all that hasn’t been”, Boccanera Gallery’s Project Room,
Trento 2017.
Fondazione Adolfo Pini
Nata nel 1991 per volontà di Adolfo Pini(1920-1986), la Fondazione che porta ilsuo nome
ha sede a Milano nell’elegante palazzina di fine Ottocento in Corso Garibaldi 2. Oltre ad
Adolfo Pini, uomo di scienza e docente di fisiologia, qui ebbe dimora e studio il pittore
Renzo Bongiovanni Radice (1899-1970), zio materno di Pini, che fu una figura chiave nella
formazione culturale del nipote, guidandone in particolare l’interesse verso le arti. Per
volontà di Adolfo Pini la Fondazione è dedicata alla memoria dello zio con l’obiettivo di
promuoverne e valorizzarne l’opera pittorica, attraverso studi e mostre, e il sostegno ai
giovani artisti attivi in tutte le arti, con borse di studio, offerte formative e altre iniziative.
Essa promuove inoltre anche la figura di Adolfo Pini che, accanto alla sua attività
scientifica, fu anche scrittore, poeta, compositore e appassionato d’arte, rappresentando
una perfetta sintesi di cultura scientifica e umanistica. Tra le iniziative promosse dalla
Fondazione Adolfo Pini vi è Storie Milanesi, a cura di Rosanna Pavoni e i progetti dedicati
all’arte contemporanea a cura di Adrian Paci.
15
febbraio 2018
Leonardo Pellicanò – Shedding all the dead wood
Dal 15 febbraio al 09 marzo 2018
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE ADOLFO PINI
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 2, (Milano)
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 2, (Milano)
Orario di apertura
su appuntamento: leonardoitaly@hotmail.it
Vernissage
15 Febbraio 2018, ore 18
Autore