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Leonardo Savioli – La città ideale
Un’ampia selezione di quei disegni, insieme con significativi elementi di riferimento quali i plastici del complesso edilizio di Sorgane, del villaggio di Pomarance, del ponte sull’ Arno intitolato a Giovanni da Verrazzano, e alcuni dipinti.
Comunicato stampa
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Nel periodo trascorso dalla mostra Leonardo Savioli: il segno generatore di forma-spazio, che nell’ autunno 1995 si tenne presso l’ Archivio di Stato di Firenze, si sono determinati significativi cambiamenti nell’ assetto dell’ archivio del grande architetto, scomparso a Firenze nel maggio 1982. L’ esposizione intese tracciare un suo profilo per quanto possibile complessivo, considerando i progetti architettonici, gli allestimenti espositivi, la ricchissima produzione grafica, i testi delle lezioni universitarie e i frutti più segreti e meno noti del suo operare, quali la pittura, gli appunti, le lettere scritte e ricevute. Quell’ evento segnò anche l’ inizio di un percorso nell’ opera di Savioli, suscettibile di ulteriori sviluppi, per i quali l’ ordinamento dell’ archivio, che si intendeva intraprendere, avrebbe certamente offerto nuovi, importanti materiali e pretesti.
Da qualche anno, l’ acquisto del ricchissimo archivio di Leonardo Savioli, ivi compresi i plastici, ha consentito all’ Archivio di Stato di Firenze di affrontare il complesso e impegnativo lavoro, ancora in corso, rivolto alla predisposizione di un efficace strumento di consultazione e di accesso ad un fondo contraddistinto – com’ è proprio degli archivi degli architetti – da un’ estrema varietà di tipologie documentarie, cui devono aggiungersi le testimonianze di un’ attività artistica sempre praticata da Savioli e strettamente correlata al suo lavoro di progettazione architettonica.
Presentare, quale anticipazione emblematica dei contenuti dell’ archivio, un nucleo omogeneo e significativo di opere/documenti risulta ora opportuno e stimolante, in considerazione anche del tema cui essi sono dedicati e intitolati: “la città ideale”. Si tratta di oltre un centinaio di disegni nei quali hanno preso forma le riflessioni che Savioli, negli anni drammatici della guerra, veniva elaborando su una città disegnata e descritta con toni altamente poetici, secondo un’ idea progettuale che vedeva l’ uomo, nella sua complessità, protagonista e spettatore dello spazio in cui vive, e “non c’ è chi non veda in questa “utopia” – ha scritto Lara-Vinca Masini – l’ immagine del resto dichiarata di Firenze”.
La mostra, ideata da Rosalia Manno Tolu, direttrice dell’ Archivio di Stato, e curata dagli architetti Alessandro Poli – cui si deve il progetto dell’ allestimento - e Massimiliano Nocchi, presenta un’ ampia selezione di quei disegni, insieme con significativi elementi di riferimento quali i plastici del complesso edilizio di Sorgane, del villaggio di Pomarance, del ponte sull’ Arno intitolato a Giovanni da Verrazzano, e alcuni dipinti, prestati da Flora Wiechmann e scelti in base al recente lavoro di catalogazione promosso dal Club fiorentino del Soroptimist International, presieduto da Anna Archi; quei dipinti ben si accostano alla città idealizzata e analizzata da Savioli, partendo da elementi semplici e universali – il paesaggio, la strada, il fiume, la piazza, le scale, i colori delle cose –, per giungere ad una ricomposizione di questi elementi in una struttura urbana improntata ad una visione “umanistica”, che si materializza sovente in una rappresentazione pittorica antropomorfa, che sembra tradurre visivamente la frase scritta su uno dei disegni esposti: “il corpo umano è la città ideale”.
L’ esposizione intende promuovere una riflessione sui disegni e gli scritti della “città ideale”, proponendone un adeguato approfondimento interpretativo, nella convinzione che, a distanza di sessant’ anni dalla confezione di quei documenti, il messaggio che essi trasmettono sia ancora capace di far riflettere e discutere intorno a temi, la cui rilevanza e attualità sono di tutta evidenza.
Da qualche anno, l’ acquisto del ricchissimo archivio di Leonardo Savioli, ivi compresi i plastici, ha consentito all’ Archivio di Stato di Firenze di affrontare il complesso e impegnativo lavoro, ancora in corso, rivolto alla predisposizione di un efficace strumento di consultazione e di accesso ad un fondo contraddistinto – com’ è proprio degli archivi degli architetti – da un’ estrema varietà di tipologie documentarie, cui devono aggiungersi le testimonianze di un’ attività artistica sempre praticata da Savioli e strettamente correlata al suo lavoro di progettazione architettonica.
Presentare, quale anticipazione emblematica dei contenuti dell’ archivio, un nucleo omogeneo e significativo di opere/documenti risulta ora opportuno e stimolante, in considerazione anche del tema cui essi sono dedicati e intitolati: “la città ideale”. Si tratta di oltre un centinaio di disegni nei quali hanno preso forma le riflessioni che Savioli, negli anni drammatici della guerra, veniva elaborando su una città disegnata e descritta con toni altamente poetici, secondo un’ idea progettuale che vedeva l’ uomo, nella sua complessità, protagonista e spettatore dello spazio in cui vive, e “non c’ è chi non veda in questa “utopia” – ha scritto Lara-Vinca Masini – l’ immagine del resto dichiarata di Firenze”.
La mostra, ideata da Rosalia Manno Tolu, direttrice dell’ Archivio di Stato, e curata dagli architetti Alessandro Poli – cui si deve il progetto dell’ allestimento - e Massimiliano Nocchi, presenta un’ ampia selezione di quei disegni, insieme con significativi elementi di riferimento quali i plastici del complesso edilizio di Sorgane, del villaggio di Pomarance, del ponte sull’ Arno intitolato a Giovanni da Verrazzano, e alcuni dipinti, prestati da Flora Wiechmann e scelti in base al recente lavoro di catalogazione promosso dal Club fiorentino del Soroptimist International, presieduto da Anna Archi; quei dipinti ben si accostano alla città idealizzata e analizzata da Savioli, partendo da elementi semplici e universali – il paesaggio, la strada, il fiume, la piazza, le scale, i colori delle cose –, per giungere ad una ricomposizione di questi elementi in una struttura urbana improntata ad una visione “umanistica”, che si materializza sovente in una rappresentazione pittorica antropomorfa, che sembra tradurre visivamente la frase scritta su uno dei disegni esposti: “il corpo umano è la città ideale”.
L’ esposizione intende promuovere una riflessione sui disegni e gli scritti della “città ideale”, proponendone un adeguato approfondimento interpretativo, nella convinzione che, a distanza di sessant’ anni dalla confezione di quei documenti, il messaggio che essi trasmettono sia ancora capace di far riflettere e discutere intorno a temi, la cui rilevanza e attualità sono di tutta evidenza.
09
aprile 2004
Leonardo Savioli – La città ideale
Dal 09 aprile al 05 giugno 2004
arte contemporanea
Location
ARCHIVIO DI STATO
Firenze, Viale Della Giovine Italia, 6, (Firenze)
Firenze, Viale Della Giovine Italia, 6, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì, ore 9,30-12,30 e 15,30-18; sabato, ore 9,30-12,30; festivi chiuso