Si inaugura martedì 20 settembre alle ore 18.00 nella sala esposizioni della Biblioteca Civica “A.Arduino” di Moncalieri, la mostra del pittore Leonardo Vannella, paesaggista torinese, a cura di Gian Giorgio Massara ed alla presenza di altre insigni personalità del mondo della cultura e dell’arte, in occasione del decennale della Biblioteca Civica.
Questa mostra si propone attraverso alcune opere pittoriche, di considerare alcuni dei più importanti eventi accaduti nell’arco di molti anni, a partire dal 1800 sino ai nostri giorni, oltre che raccontare com’era un tempo il territorio di Moncalieri.
Scopo quindi della mostra è quello di divulgare, far conoscere ed apprezzare la storia di Moncalieri in generale, ma soprattutto mettere in evidenza la bellezza di importanti opere esistenti, fatti storici avvenuti nel nostro territorio e da molti ancora non conosciuti.
La nostra Città è ricca di storia e di eventi, in considerevole quantità, ed è generosa di angoli suggestivi nelle sue campagne e sulla sua collina, situazioni dal profumo ottocentesco ancora esistenti, ma che non sempre ci fermiamo ad osservare ed apprezzare con la gratificazione che meriterebbero. Ognuno di noi può soltanto immaginare come fossero nei secoli passati il territorio sul quale si estende la nostra Città, i palazzi, le chiese, i monumenti, le campagne e la vita dei nostri antenati.
La realizzazione di questo progetto, quindi, che avviene mediante una ricerca approfondita su molti argomenti, grazie anche alla testimonianza di persone competenti, storici del territorio e dell’arte, risalendo attraverso immagini e fotografie, documenti e cenni storici consiste nell’esposizione di circa 30 opere che ci offrono la possibilità di vedere come poteva essere la Moncalieri di molto tempo fa, ponendo a confronto con quanto di esso ancor’oggi è rimasto di quel tempo passato.
Saranno organizzati inoltre alcuni appuntamenti con le scuole, in cui il maestro Vannella incontrerà gli studenti moncalieresi per parlare della sua arte e di come un paesaggio possa comunicare il valore della stessa esistenza.

Leonardo Vannella è pittore professionista dal 1956 e si distingue per il suo forte attaccamento alla natura; dipinge ogni suo quadro dal vero, “en plen air” ed in ogni sua opera si coglie l’emozione da lui provata nel dipingere in quel luogo, nel profondo rispetto della natura e del forte desiderio della sua conservazione.
Attraverso queste sue emozioni l’artista trasmette un forte messaggio per la tutela e la salvaguardia della natura e del magnifico mondo in cui viviamo.

Come scrive Gian Giorgio Massara, Vannella è una presenza a Moncalieri – città che gli offre mostre prima alla Famija, quindi alla Biblioteca Civica “A.Arduino” – anche perché dirige la Scuola di Pittura intitolata a Tommaso Juglaris, artista che verrà celebrato nel 2006 con una mostra antologica di eccezionale significato.
Vannella s’inquadra nella buona tradizione piemontese del paesaggio che prende avvio dalla presenza di Antonio Fontanesi, chiamato a Torino per “un’inventata” cattedra di pittura di paesaggio presso l’Accademia Albertina.
Proprio alla natura anche Leo Vannella si ispira allorchè dipinge i prati allietati per la presenza di ciliegi in fiore oppure una stradicciola che s’insinua fra i vigneti ove operosamente compare una coppia di contadini.
Giochi di verdi, di terre, l’azzurro delle lontane colline, consentono al pittore – volutamente senza squilli cromatici – di restituirci momenti di agreste poesia.

Ed ancora, come scrive la giornalista moncalierese e critica d’arte Silvana Nota:
Tutte realizzate “en plen air”, le tele ad olio raccontano la magia del paesaggio e degli scorci antichi il cui fascino si estrinseca con la delicatezza e l’armonia di un racconto figurativo caratterizzato da un tocco pittorico solare e sfumato.
La narrazione della bellezza, pervasa però di quei contenuti interiori che ne rappresentano la cifra poetica, è il tema dominante dell’arte di Leonardo Vannella, capace di farci sognare sullo sfondo di quei momenti visivi oggi rimasti miracolosamente incantati, solitari ed al contempo gravidi di presenze antiche.