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L’Eredità donata
A concludere il percorso di celebrazioni intorno alla ricorrenza del cinquantenario della donazione da parte dei marchesi Spinola del palazzo di Pellicceria, il 31 maggio 1958, e dell’apertura al pubblico dello stesso come Galleria Nazionale di Palazzo Spinola il 16 maggio 1959, si propone un’articolata mostra.
Comunicato stampa
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A concludere il percorso di celebrazioni intorno alla ricorrenza del cinquantenario della donazione da parte dei marchesi Spinola del palazzo di Pellicceria, il 31 maggio 1958, e dell’apertura al pubblico dello stesso come Galleria Nazionale di Palazzo Spinola il 16 maggio 1959, si propone un’articolata mostra che comprende tre momenti fondamentali:
1. Una nuova sala permanente dedicata ai donatori
2. Una mostra di dipinti inediti della donazione Spinola al Sovrano Militare Ordine di Malta
3. Una nuova proposta di visita della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola
1. D’ora in poi la visita della Galleria prenderà avvio al piano terra del palazzo, nella storica “stanza delle portantine”, dove è stata allestita, su progetto di Giulio Sommariva e Danilo Cafferata, la sala dedicata ai due donatori, Franco e Paolo Spinola, alla loro vita e alla loro famiglia. Grazie ai documenti e ai ricordi personali rimasti nel Palazzo di Pellicceria si ripercorrono le tappe della carriera militare in Marina di Franco, la sua costante passione per il mare, passata, dopo l’impegno nelle due guerre riconosciuto da diverse onorificenze, dalle cacciatorpediniere agli yacht con i quali visse nel mondo velico internazionale anche ricoprendo la carica di Presidente dello Yacht Club Italiano, di cui era socio come il fratello Paolo e già il padre Ugo.
Ritratti, foto storiche, miniature, divise militari e medaglie fanno rivivere la vita della famiglia dei due ultimi eredi degli Spinola di Luccoli che furono proprietari del palazzo e che vollero disporne trasformando la secolare dimora di famiglia in un museo pubblico.
Per creare al visitatore uno strumento di approfondimento della conoscenza del patrimonio della Galleria, nella sala viene esposta una gigantografia del disegno appositamente elaborato da Guido Zibordi Marchesi per visualizzare quello che si può definire “l’albero genealogico dell’eredità Spinola”, quindi, in ultima analisi, l’albero genealogico “del museo” risultato delle ricerche condotte da Matteo Moretti sui documenti dell’Archivio storico del Palazzo. E’ grazie a questa visualizzazione che risulta evidente la caratteristica principale del patrimonio della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, ovvero quello di essere il risultato di un secolare constante confluire nella dimora aristocratica di beni artistici e storici, a partire dal Cinquecento, con la famiglia Grimaldi a cui si deve la costruzione del palazzo, sino a Franco e Paolo Spinola, e quindi allo Stato Italiano. Di ciascuna fase è stato ricostruito il singolo nucleo di opere ancora conservate nel palazzo grazie agli studi di Gianluca Zanelli (famiglie Grimaldi e Serra), Farida Simonetti (famiglie Pallavicino e Spinola di San Luca), Piero Boccardo (famiglie Spinola di Luccoli, Balbi e Durazzo) e Matteo Moretti (famiglia Fieschi).
2. Il patrimonio di Franco e Paolo, così formatosi attraverso una stratificazione di secoli, era un patrimonio unico distribuito tra il palazzo di Pellicceria e la villa di San Michele di Pagana (Rapallo). Quest’ultima, per decisione testamentaria di Franco e per donazione di Paolo, diviene nel 1959 del Sovrano Militare Ordine di Malta. Della ricca quadreria donata in quel momento all’Ordine, fino a maggio, grazie alla fondamentale collaborazione dell’Ordine, partecipe del desiderio di onorare la figura dei due donatori, nel primo ammezzato della Galleria possiamo presentare al pubblico per la prima volta, alcuni dipinti inediti. Si tratta di una serie di sei ritratti femminili sei-settecenteschi di nobildonne, e in particolare di un Ritratto di dama realizzato da Artemisia Gentileschi (1620-1625 ca.), di due grandi ritratti dei maestri francesi François de Troy (1713) e Nicolas de Largillière (1710-1712) e di tre tele di significativi ritrattisti genovesi attivi all’inizio del Settecento come Domenico Parodi e Mulinaretto, opere di cui si devono a Daniele Sanguineti le schede in catalogo. Ma insieme a questi ritratti è un importante obbiettivo raggiunto la presentazione dell’eccezionale recupero di un inedito dipinto di Luca Giordano raffigurante La fuga di Enea da Troia dalle considerevoli dimensioni di cm 267 x cm 409, interessante opera della maturità del pittore (1665-1670 ca.) presentata in catalogo da Nicola Spinosa, Soprintende del Polo Museale napoletano. La mostra infatti è stata occasione per sottoporre il dipinto ad un necessario improcrastinabile restauro realizzato da Nino Silvestri che ha messo a punto un intervento complesso e delicato reso possibile grazie all’impegno del FAI REGIONE LIGURIA, in particolare del suo presidente Andrea Fustinoni, insieme al FAI TIGULLIO e FAI GENOVA.
3. La stratificazione del patrimonio della Galleria come risultato del contributo nel tempo di tante famiglie non solo quelle che sono state proprietarie del palazzo -Grimaldi, Pallavicino, Doria, Spinola di San Luca, Spinola di Luccoli- ma anche Durazzo, Balbi, Serra che con quelle sono state variamente legate e imparentate è certo caratteristica identitaria di quanto oggi ancora visibile a Pellicceria. Proprio questo aspetto è quello che si vuole suggerire al visitatore come lettura di quanto esposto in ogni sala. Il nuovo apparato illustrativo, progettato da Paola Marelli, si inserisce nel percorso dei due piani storici rendendo immediata la conoscenza della provenienza delle opere dalle diverse famiglie. Questo nuovo modo di guardare le sale e ”smontare” i nuclei di opere che le compongono, insieme alla testimonianza di quanto Franco e Paolo Spinola possedevano a San Michele di Pagana, permette di valutare la complessità e ricchezza del patrimonio che i due fratelli, alla fine della loro vita, decisero di destinare in parte allo Stato italiano, in parte all’Ordine di Malta.
1. Una nuova sala permanente dedicata ai donatori
2. Una mostra di dipinti inediti della donazione Spinola al Sovrano Militare Ordine di Malta
3. Una nuova proposta di visita della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola
1. D’ora in poi la visita della Galleria prenderà avvio al piano terra del palazzo, nella storica “stanza delle portantine”, dove è stata allestita, su progetto di Giulio Sommariva e Danilo Cafferata, la sala dedicata ai due donatori, Franco e Paolo Spinola, alla loro vita e alla loro famiglia. Grazie ai documenti e ai ricordi personali rimasti nel Palazzo di Pellicceria si ripercorrono le tappe della carriera militare in Marina di Franco, la sua costante passione per il mare, passata, dopo l’impegno nelle due guerre riconosciuto da diverse onorificenze, dalle cacciatorpediniere agli yacht con i quali visse nel mondo velico internazionale anche ricoprendo la carica di Presidente dello Yacht Club Italiano, di cui era socio come il fratello Paolo e già il padre Ugo.
Ritratti, foto storiche, miniature, divise militari e medaglie fanno rivivere la vita della famiglia dei due ultimi eredi degli Spinola di Luccoli che furono proprietari del palazzo e che vollero disporne trasformando la secolare dimora di famiglia in un museo pubblico.
Per creare al visitatore uno strumento di approfondimento della conoscenza del patrimonio della Galleria, nella sala viene esposta una gigantografia del disegno appositamente elaborato da Guido Zibordi Marchesi per visualizzare quello che si può definire “l’albero genealogico dell’eredità Spinola”, quindi, in ultima analisi, l’albero genealogico “del museo” risultato delle ricerche condotte da Matteo Moretti sui documenti dell’Archivio storico del Palazzo. E’ grazie a questa visualizzazione che risulta evidente la caratteristica principale del patrimonio della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, ovvero quello di essere il risultato di un secolare constante confluire nella dimora aristocratica di beni artistici e storici, a partire dal Cinquecento, con la famiglia Grimaldi a cui si deve la costruzione del palazzo, sino a Franco e Paolo Spinola, e quindi allo Stato Italiano. Di ciascuna fase è stato ricostruito il singolo nucleo di opere ancora conservate nel palazzo grazie agli studi di Gianluca Zanelli (famiglie Grimaldi e Serra), Farida Simonetti (famiglie Pallavicino e Spinola di San Luca), Piero Boccardo (famiglie Spinola di Luccoli, Balbi e Durazzo) e Matteo Moretti (famiglia Fieschi).
2. Il patrimonio di Franco e Paolo, così formatosi attraverso una stratificazione di secoli, era un patrimonio unico distribuito tra il palazzo di Pellicceria e la villa di San Michele di Pagana (Rapallo). Quest’ultima, per decisione testamentaria di Franco e per donazione di Paolo, diviene nel 1959 del Sovrano Militare Ordine di Malta. Della ricca quadreria donata in quel momento all’Ordine, fino a maggio, grazie alla fondamentale collaborazione dell’Ordine, partecipe del desiderio di onorare la figura dei due donatori, nel primo ammezzato della Galleria possiamo presentare al pubblico per la prima volta, alcuni dipinti inediti. Si tratta di una serie di sei ritratti femminili sei-settecenteschi di nobildonne, e in particolare di un Ritratto di dama realizzato da Artemisia Gentileschi (1620-1625 ca.), di due grandi ritratti dei maestri francesi François de Troy (1713) e Nicolas de Largillière (1710-1712) e di tre tele di significativi ritrattisti genovesi attivi all’inizio del Settecento come Domenico Parodi e Mulinaretto, opere di cui si devono a Daniele Sanguineti le schede in catalogo. Ma insieme a questi ritratti è un importante obbiettivo raggiunto la presentazione dell’eccezionale recupero di un inedito dipinto di Luca Giordano raffigurante La fuga di Enea da Troia dalle considerevoli dimensioni di cm 267 x cm 409, interessante opera della maturità del pittore (1665-1670 ca.) presentata in catalogo da Nicola Spinosa, Soprintende del Polo Museale napoletano. La mostra infatti è stata occasione per sottoporre il dipinto ad un necessario improcrastinabile restauro realizzato da Nino Silvestri che ha messo a punto un intervento complesso e delicato reso possibile grazie all’impegno del FAI REGIONE LIGURIA, in particolare del suo presidente Andrea Fustinoni, insieme al FAI TIGULLIO e FAI GENOVA.
3. La stratificazione del patrimonio della Galleria come risultato del contributo nel tempo di tante famiglie non solo quelle che sono state proprietarie del palazzo -Grimaldi, Pallavicino, Doria, Spinola di San Luca, Spinola di Luccoli- ma anche Durazzo, Balbi, Serra che con quelle sono state variamente legate e imparentate è certo caratteristica identitaria di quanto oggi ancora visibile a Pellicceria. Proprio questo aspetto è quello che si vuole suggerire al visitatore come lettura di quanto esposto in ogni sala. Il nuovo apparato illustrativo, progettato da Paola Marelli, si inserisce nel percorso dei due piani storici rendendo immediata la conoscenza della provenienza delle opere dalle diverse famiglie. Questo nuovo modo di guardare le sale e ”smontare” i nuclei di opere che le compongono, insieme alla testimonianza di quanto Franco e Paolo Spinola possedevano a San Michele di Pagana, permette di valutare la complessità e ricchezza del patrimonio che i due fratelli, alla fine della loro vita, decisero di destinare in parte allo Stato italiano, in parte all’Ordine di Malta.
06
febbraio 2009
L’Eredità donata
Dal 06 febbraio al 24 maggio 2009
arte antica
Location
GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLA
Genova, Piazza Di Pellicceria, 1, (Genova)
Genova, Piazza Di Pellicceria, 1, (Genova)
Autore
Curatore