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Less Photography, More Photographic
Da Londra,la mostra che esalta ed analizza gli effetti dell’era digitale applicati alla fotografia contemporanea.Talvolta sino alla celebrazione del difetto,le opere esibite adottano canoni scultorei,pittorici e multimediali,sfidando l’osservatore a ridefinire i concetti di Fotografia e Fotografico.
Comunicato stampa
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Galleria SP3 presenta ‘Less Photography, More Photographic’: l’esibizione collettiva curata da Marta Barina con in mostra i lavori di:
Szilvia Bolla
Jure Kastelic
Reinis Lismanis
Scott Pattinson
Patrick Raimondi
Taylor Duncan Wooldridge
Da Londra a Treviso, questo progetto intende portare una stimolante visione della Fotografia Contemporanea internazionale.
Le opere in esibizione sono state scelte per la loro capacità di mettere in questione la definizione di fotografia.
Esse si dissociano da alcuni principi che per anni sono stati una caratteristica indiscutibile di questo medium e una ‘mania’ per gli appassionati del genere: la rappresentazione del reale e quindi la sua credibilità inconfutabile; l’abilità di cogliere il ‘momento decisivo’; la qualità e precisione date dallo scrupoloso utilizzo dello strumento.
Questi principi, messi in discussione da molti artisti sin dalla seconda metà del 20esimo secolo in risposta all’esplosione della Benjaminiana ‘era della riproducibilità tecnica’, oggigiorno sono oggetto di una nuova evoluzione dovuta all’introduzione del digitale. Le opere presentate in ‘Less Photography, More Photographic’ sono infatti il risultato dell’utilizzo di nuove tecnologie quali computer, scanner, smartphone e stampante 3D. Tramite l’impiego di questi dispositivi, l’occhio dell’artista si sposta dal reale al virtuale, dove il momento decisivo diviene ubiquo, e la qualità dell’immagine viene ingannata durante il processo artistico sino alla celebrazione dell’imperfezione. Non solo il metodo di creazione delle opere, ma anche la forma nella quale esse si presentano riflette il concetto di ‘Less Photography’. Alcuni lavori sfidano l’estetica e la bidimensionalità della stampa fotografica, investigando i canoni scultorei, pittorici e multimediali.
Nonostante la forma dei lavori esibiti risulti disomogenea e lo strumento fotografico venga a mancare, altri sono gli elementi che ricongiungono le pratiche dei sei artisti ad uno stesso principio ‘More Photographic’: l’ausilio del dispositivo e la sua insita capacità di riproduzione della ‘copia’, e l’indagine conoscitiva sul diritto d’autore.
L’abbandono dell’artista alle molteplici possibilità di creazione date dal succedersi ed evolversi di processi e meccanismi, induce talvolta a dubitare su dove finisca l’intento creativo e inizi un sistema automatico affetto da imprevedibile casualità e mera tecnica.
Stoffe pixelate, carte da pareti con effetto tridimensionale, sculture, installazioni, narrazioni visive sul confine tra realismo e utopia, scannerizzazioni digitali dalle qualità pittoriche.
‘Less Photography, More Photographic’ è un eccitante mostra d’arte contemporanea che esalta una nuova Fotografia, dove gli artisti non ‘scrivono con la luce’, ma piuttosto si dedicano ad esplorare e sfidare le nuove tecnologie creando immagini che stimolano la nostra capacità di indagine ed identificazione del reale.
In parallelo all’esibizione, il progetto ”Less Photography, More
Photographic” si espande in un programma di eventi. Tra i quali: After-Party organizzato da Sarah Palmer & Co presso l’Ex Caserma Piave; Book Shelf pubblico di libri d’arte appartenenti alla Curatrice e alla collezione di Self Publish Be Happy; incontro sul Post-Internet Art guidato da Michele Amaglio editore di Ardesia Project; Q&A via skype con gli artisti, e un laboratorio sulla creazione dell’immagine tenuto dall’artista Filippo Patrese.
Szilvia Bolla
Jure Kastelic
Reinis Lismanis
Scott Pattinson
Patrick Raimondi
Taylor Duncan Wooldridge
Da Londra a Treviso, questo progetto intende portare una stimolante visione della Fotografia Contemporanea internazionale.
Le opere in esibizione sono state scelte per la loro capacità di mettere in questione la definizione di fotografia.
Esse si dissociano da alcuni principi che per anni sono stati una caratteristica indiscutibile di questo medium e una ‘mania’ per gli appassionati del genere: la rappresentazione del reale e quindi la sua credibilità inconfutabile; l’abilità di cogliere il ‘momento decisivo’; la qualità e precisione date dallo scrupoloso utilizzo dello strumento.
Questi principi, messi in discussione da molti artisti sin dalla seconda metà del 20esimo secolo in risposta all’esplosione della Benjaminiana ‘era della riproducibilità tecnica’, oggigiorno sono oggetto di una nuova evoluzione dovuta all’introduzione del digitale. Le opere presentate in ‘Less Photography, More Photographic’ sono infatti il risultato dell’utilizzo di nuove tecnologie quali computer, scanner, smartphone e stampante 3D. Tramite l’impiego di questi dispositivi, l’occhio dell’artista si sposta dal reale al virtuale, dove il momento decisivo diviene ubiquo, e la qualità dell’immagine viene ingannata durante il processo artistico sino alla celebrazione dell’imperfezione. Non solo il metodo di creazione delle opere, ma anche la forma nella quale esse si presentano riflette il concetto di ‘Less Photography’. Alcuni lavori sfidano l’estetica e la bidimensionalità della stampa fotografica, investigando i canoni scultorei, pittorici e multimediali.
Nonostante la forma dei lavori esibiti risulti disomogenea e lo strumento fotografico venga a mancare, altri sono gli elementi che ricongiungono le pratiche dei sei artisti ad uno stesso principio ‘More Photographic’: l’ausilio del dispositivo e la sua insita capacità di riproduzione della ‘copia’, e l’indagine conoscitiva sul diritto d’autore.
L’abbandono dell’artista alle molteplici possibilità di creazione date dal succedersi ed evolversi di processi e meccanismi, induce talvolta a dubitare su dove finisca l’intento creativo e inizi un sistema automatico affetto da imprevedibile casualità e mera tecnica.
Stoffe pixelate, carte da pareti con effetto tridimensionale, sculture, installazioni, narrazioni visive sul confine tra realismo e utopia, scannerizzazioni digitali dalle qualità pittoriche.
‘Less Photography, More Photographic’ è un eccitante mostra d’arte contemporanea che esalta una nuova Fotografia, dove gli artisti non ‘scrivono con la luce’, ma piuttosto si dedicano ad esplorare e sfidare le nuove tecnologie creando immagini che stimolano la nostra capacità di indagine ed identificazione del reale.
In parallelo all’esibizione, il progetto ”Less Photography, More
Photographic” si espande in un programma di eventi. Tra i quali: After-Party organizzato da Sarah Palmer & Co presso l’Ex Caserma Piave; Book Shelf pubblico di libri d’arte appartenenti alla Curatrice e alla collezione di Self Publish Be Happy; incontro sul Post-Internet Art guidato da Michele Amaglio editore di Ardesia Project; Q&A via skype con gli artisti, e un laboratorio sulla creazione dell’immagine tenuto dall’artista Filippo Patrese.
13
febbraio 2016
Less Photography, More Photographic
Dal 13 febbraio al 06 marzo 2016
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA SP3
Treviso, Vicolo San Pancrazio, 3, (Treviso)
Treviso, Vicolo San Pancrazio, 3, (Treviso)
Orario di apertura
Martedì - Venerdì 17,00_19,30, Sabato - Domenica 16,00_20,00, chiuso il Lunedì
Vernissage
13 Febbraio 2016, ore 17.30 - 20.30 - after party dalle 22.00 presso Ex Caserma Piave, Treviso
Autore
Curatore