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Let me show you a story (evento online)
Una mostra 3D navigabile, dove viene interrogata la figura del curatore indipendente chiamato a ideare e sviluppare un progetto espositivo, in totale assenza di interazioni fisiche, avvalendosi di soli strumenti digitali. Disponibile su tutti gli Apple Store e Play Store
Comunicato stampa
Segnala l'evento
E ora?
Ce lo siamo chiesto un po’ tutti.
#iorestoacasa, #lartenonsiferma, viewing rooms, tour virtuali e ancora: live, dirette, contenuti quotidiani dispensati e fruiti in pieno stile decameroniano. Durante questa quarantena l’arte, e i suoi protagonisti, non si sono fermati anzi, hanno iniziato a sviluppare progetti e iniziative online, affrontando (in)volontariamente la tematica che da anni ormai riguarda un po’ tutti i settori: la digitalizzazione.
Quali i grandi limiti di un settore fisico come quello dell’arte e quali i grandi pro? Siamo passati dal rifiuto totale della smaterializzazione delle opere d’arte, al disperato rifugio in essa.
Così, sulla coda lunga di un periodo storico che probabilmente segnerà un’inevitabile rivoluzione sociale, la LIS10 Gallery, in quanto galleria di arti visive ma anche di produzione e sperimentazione culturale, decide di avviare #LIS10WHATNOW, un progetto di esposizioni espressamente ed esclusivamente nate nel e per il web.
Mercoledì 29 aprile 2020 alle ore 18.00 verrà presentata ai propri collezionisti e affezionati l’app virtuale, scaricabile su tutti gli Apple Store e P lay Store nei giorni a seguire.
Il progetto nasce dalla volontà di indagare, in tutti i suoi diversi media, l’integrazione dell’arte al mondo delle nuove tecnologie digitali, con il fine di capirne le potenzialità e le negligenze. L’iniziativa prevederà una serie di produzioni ed esperimenti culturali inediti per tecnologia, approccio o fruizione.
Il #01 - primo appuntamento - è LET ME SHOW YOU A STORY una mostra 3D navigabile, creata in collaborazione con Creathieves Agency e curata da Domenico de Chirico, dove viene interrogata la figura del curatore indipendente chiamato a ideare e sviluppare un progetto espositivo, in totale assenza di interazioni fisiche, e avvalendosi di soli strumenti digitali.
_______________________________________________
LET ME SHOW YOU A STORY
Testo curatoriale di Domenico de Chirico
Cosa ma soprattutto come mostrare qualcosa in un momento storicamente tragico in cui l'ormai popolarissimo Covid-19 continua la sua corsa spietatamente forsennata, impazzando pluridirezionalmente lungo tutto il globo terracqueo, costringendoci ad una situazione joyciana tipica “dell'angoscia, dell'atrofia dilagante, impantanati nell’accidia più bieca”?
Questa mostra collettiva, intitolata “Let me show you a story”, cerca di rispondere contemporaneamente e in maniera frastagliata al come e al cosa, tentando di donare visibilità ad un possibile racconto o ad un insieme di racconti intesi non già come prosa di un divenire ma piuttosto come accenni di monologhi aperti verso un'indagine sul mondo e sull'immagine.
Il vantaggio di avere a disposizione uno strumento come il web che in passato, in casi di diffusione di epidemie e di relative restrizioni, era impossibile perfino concepire, è indiscutibile ed esso costituisce un aspetto molto importante per la società contemporanea divenendo elemento costitutivo della nostra quotidianità. Risulta dunque di vitale importanza l'indagine sulla modalità di circolazione delle informazioni e soprattutto sulla veicolazione dell'immagine e della stratificazione visiva, aspetti tutti persistenti nei lavori di questa mostra interattiva. È così che dalla riflessione critica condotta da Carter Mull sulla decentralizzazione della comunicazione di massa, passando per la ricerca compiuta da Hannah Sophie Dunkelberg sul punto limite di separazione della regione dello spazio occupata dal corpo e da quella non occupata dalla sua densità, osservando lo studio della distorsione di profondità ottica e tonale compiuto da Jack Otway, “toccando con occhio” la ricerca di Lisa Tiemann sulla volatile relazione che intercorre tra forma e significato, per poi entrare a piccoli passi nell'intimismo dei lavori figurativi di Rafał Topolewski nonché nella sua critica astratta sull'in-compiutezza dell'opera, arriviamo infine con Robert Roest all'esplorazione della relazione tra pittura e digital media e della percezione che l'immagine online scaturisce in tutti noi. Un cammino, quello di “Let me show you a story”, fatto di tappe che fungono da crocevia, straordinariamente composto da irradiazioni multiple accatastate le une sulle atre, il cui tappeto sonoro è decifrato da uno spartito di comune linguaggio e le cui note toccano la materia proiettandone la forma su differenti strati comunicativi.
Ce lo siamo chiesto un po’ tutti.
#iorestoacasa, #lartenonsiferma, viewing rooms, tour virtuali e ancora: live, dirette, contenuti quotidiani dispensati e fruiti in pieno stile decameroniano. Durante questa quarantena l’arte, e i suoi protagonisti, non si sono fermati anzi, hanno iniziato a sviluppare progetti e iniziative online, affrontando (in)volontariamente la tematica che da anni ormai riguarda un po’ tutti i settori: la digitalizzazione.
Quali i grandi limiti di un settore fisico come quello dell’arte e quali i grandi pro? Siamo passati dal rifiuto totale della smaterializzazione delle opere d’arte, al disperato rifugio in essa.
Così, sulla coda lunga di un periodo storico che probabilmente segnerà un’inevitabile rivoluzione sociale, la LIS10 Gallery, in quanto galleria di arti visive ma anche di produzione e sperimentazione culturale, decide di avviare #LIS10WHATNOW, un progetto di esposizioni espressamente ed esclusivamente nate nel e per il web.
Mercoledì 29 aprile 2020 alle ore 18.00 verrà presentata ai propri collezionisti e affezionati l’app virtuale, scaricabile su tutti gli Apple Store e P lay Store nei giorni a seguire.
Il progetto nasce dalla volontà di indagare, in tutti i suoi diversi media, l’integrazione dell’arte al mondo delle nuove tecnologie digitali, con il fine di capirne le potenzialità e le negligenze. L’iniziativa prevederà una serie di produzioni ed esperimenti culturali inediti per tecnologia, approccio o fruizione.
Il #01 - primo appuntamento - è LET ME SHOW YOU A STORY una mostra 3D navigabile, creata in collaborazione con Creathieves Agency e curata da Domenico de Chirico, dove viene interrogata la figura del curatore indipendente chiamato a ideare e sviluppare un progetto espositivo, in totale assenza di interazioni fisiche, e avvalendosi di soli strumenti digitali.
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LET ME SHOW YOU A STORY
Testo curatoriale di Domenico de Chirico
Cosa ma soprattutto come mostrare qualcosa in un momento storicamente tragico in cui l'ormai popolarissimo Covid-19 continua la sua corsa spietatamente forsennata, impazzando pluridirezionalmente lungo tutto il globo terracqueo, costringendoci ad una situazione joyciana tipica “dell'angoscia, dell'atrofia dilagante, impantanati nell’accidia più bieca”?
Questa mostra collettiva, intitolata “Let me show you a story”, cerca di rispondere contemporaneamente e in maniera frastagliata al come e al cosa, tentando di donare visibilità ad un possibile racconto o ad un insieme di racconti intesi non già come prosa di un divenire ma piuttosto come accenni di monologhi aperti verso un'indagine sul mondo e sull'immagine.
Il vantaggio di avere a disposizione uno strumento come il web che in passato, in casi di diffusione di epidemie e di relative restrizioni, era impossibile perfino concepire, è indiscutibile ed esso costituisce un aspetto molto importante per la società contemporanea divenendo elemento costitutivo della nostra quotidianità. Risulta dunque di vitale importanza l'indagine sulla modalità di circolazione delle informazioni e soprattutto sulla veicolazione dell'immagine e della stratificazione visiva, aspetti tutti persistenti nei lavori di questa mostra interattiva. È così che dalla riflessione critica condotta da Carter Mull sulla decentralizzazione della comunicazione di massa, passando per la ricerca compiuta da Hannah Sophie Dunkelberg sul punto limite di separazione della regione dello spazio occupata dal corpo e da quella non occupata dalla sua densità, osservando lo studio della distorsione di profondità ottica e tonale compiuto da Jack Otway, “toccando con occhio” la ricerca di Lisa Tiemann sulla volatile relazione che intercorre tra forma e significato, per poi entrare a piccoli passi nell'intimismo dei lavori figurativi di Rafał Topolewski nonché nella sua critica astratta sull'in-compiutezza dell'opera, arriviamo infine con Robert Roest all'esplorazione della relazione tra pittura e digital media e della percezione che l'immagine online scaturisce in tutti noi. Un cammino, quello di “Let me show you a story”, fatto di tappe che fungono da crocevia, straordinariamente composto da irradiazioni multiple accatastate le une sulle atre, il cui tappeto sonoro è decifrato da uno spartito di comune linguaggio e le cui note toccano la materia proiettandone la forma su differenti strati comunicativi.
29
aprile 2020
Let me show you a story (evento online)
Dal 29 aprile al 13 giugno 2020
arte contemporanea
Evento online
Link di partecipazione
Vernissage
29 Aprile 2020, 18.00 - 21.00
Ufficio stampa
Elisa Tedesco
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Media partner