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Letizia Cariello – A cena con Timeo
lavoro di arte pubblica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il progetto, a cura di Sandra Burchi e Ilaria Mariotti, è un’iniziativa della Consigliera di Parità di Lucca, in collaborazione con il Comune, la Provincia di Lucca e la Commissione Pari Opportunità della Provincia. L’iniziativa è inserita nel calendario delle manifestazioni del Settembre Lucchese
Sabato 24 settembre, presso il Mercato del Carmine di Lucca, alla presenza delle autorità cittadine, verrà presentato in anteprima un nuovo progetto di Letizia Cariello dal titolo A cena con Timeo.
Il numero delle donne inserite nel mondo del lavoro è aumentato vertiginosamente negli ultimi decenni, in Italia e in tutto il mondo, con un profilo di crescita che non mostra segnali di rallentamento. Proprio per questo nei mesi di maggio e giugno scorsi a Lucca, si è svolto un percorso di formazione sul tema Donne e mercato del lavoro. Una serie di discussioni mirate all’analisi dell’uguaglianze e delle differenze esistenti nel mondo del lavoro contemporaneo femminile.
Proprio all’interno di questa interessante ed attuale iniziativa si è collocato il laboratorio d’Arte contemporanea di Letizia Cariello. L’invito rivoltole ad elaborare un’esperienza di progetto pubblico, fatto di incontri, di persone ed esperienze, è partito dalla volontà di tracciare una sorta di geografia privata che si muove sui temi e sulle coordinate del rapporto identità-isolamento-comunicazione, segnando dei luoghi privilegiati di un'esperienza: spazi della mente e spazi esterni.
L’artista, attraverso lo scambio di esperienze e la condivisione di immagini, è riuscita brillantemente a concentrare l’attenzione dei partecipanti sull’importanza dell’identità individuale: “Quando Ilaria mi ha invitata a partecipare a questo seminario ero perplessa: mi sono domandata cosa avesse spinto un curatore ad invitare una come me ad un progetto “di utilità sociale”. Mi sono seriamente chiesta io cosa avrei avuto da dire di palesemente socialmente impegnato. Oltretutto sulle donne e sul lavoro. Cosa avevo di socialmente impegnato, secondo l’accezione che comunemente si dà al termine, io che mi ero solo concentrata a mantenere nel limite delle giornate e delle settimane le condizioni materiali che mi permettessero di lavorare, navigando a vista, con un fare che mi sembrava più da clandestina (ora che ci pensavo) che non da donna che prende in mano il suo destino? Ho pensato che se mi avesse conosciuta bene no che non mi avrebbe chiamata, io, allergica a qualunque tipo di gruppo; io che non sono neppure riuscita a fare la coccinella agli scout. Alla fine ho capito che mi aveva chiamata proprio per questo, perché il punto di vista da cui partire è l’identità”.
Da questo processo è nato A cena con Timeo, un lavoro di arte pubblica che ha previsto una sorta di spazio vuoto, riempito da oggetti simbolici legati al percorso personale di ciascuno dei partecipanti al workshop: ‘Allora mi è venuto in mente un luogo che avevo visitato in Francia e delle foto che avevo scattato. Erano delle alcove blu e bianche ma sembravano anche delle roulotte, mi sembrava che potessero muoversi e andar via da quella casa in cui erano, e così ho cominciato a lavorare. Ho cominciato pensando che avrei lavorato con voi e così ho voluto lasciarvi dello spazio fisico, le famose zone vuote per progetto da riempire con la vostra presenza…’.
Il lavoro della Cariello si presenta dunque come “un’alcova viaggiante”, che prende spunto da esperienze personali dell’artista per ribaltarsi in una sorta di vissuto collettivo, reso pubblico dalla concretizzazione di riflessioni private che trovano una loro materialità negli oggetti “donati” dalle donne che hanno partecipato agli incontri.
A cena con Timeo è il luogo della riflessione, del riposo, del tempo trascorso, del movimento possibile; una “specie di stanza contenitore” che ti accoglie nel calore del legno finemente lavorato e che racchiude in sé emozioni, esperienze di vita dettate da personalità individuali.
Letizia Cariello (Copparo -FE- 1965). Napoletana di nascita, milanese di adozione, è un’artista che lavora sul tema dell’identità e sugli archetipi degli spazi architettonici, sulle piccole e importanti ripetizioni di gesti quotidiani, sul gesto spontaneo che diventa ossessione e che serve per misurare uno spazio vitale. Gli strumenti per misurare il tempo, partendo dal proprio corpo, sono azioni, progetti di spazi da abitare e vivere, e segni in forma di diari, che danno le coordinate per un’analisi estremamente personale.Vive e lavora tra Milano, Parigi e Pontresina. Insegna Tecniche delle ArtiPerformatiche nel Biennio specialistico in Terapeutica artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.Tra le recenti mostre personali: Case di bambola, installazione site specific c/o Sant Ambroeus, Milano per Case da Abitare in occasione delle giornate del Salone del Mobile (2004); Hallenbad Project, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato a cura di Stefano Pezzato (2003). Ha partecipato inoltre a numerose mostre collettive in Italia e all’estero tra cui La Donna Difficile, a cura di Mario Lupano e Daniela Lotta. Rimini teatro degli Atti, nell’ambito della Sagra Musicale Malatestiana (2004); Il racconto del Filo. Cucito e ricamo nell’arte contemporanea, MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, a cura di Francesca Pasini (2003); Le Opere e i Giorni, Certosa di San Lorenzo, Padula (SA) a cura di Achille Bonito Oliva; Ex.It-.Nuove geografie della creatività italiana (sezione/section ‘Antenati’), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; a cura di Francesco Bonami. Tra gli interventi recenti: 2005 Identità, creatività e psicoanalisi : dialoghi fra un’artista e una psicoanalista Università degli studi di Bologna- Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali; Ravenna 2004 La Donna Dis-facile, conferenza tenuta in occasione del convegno “La Donna Difficile”, a cura di M. Lupano, Università degli Studi di Bologna, Rimini
Si ringrazia Galleria Continua, San Gimignano – Beijing.
Sabato 24 settembre, presso il Mercato del Carmine di Lucca, alla presenza delle autorità cittadine, verrà presentato in anteprima un nuovo progetto di Letizia Cariello dal titolo A cena con Timeo.
Il numero delle donne inserite nel mondo del lavoro è aumentato vertiginosamente negli ultimi decenni, in Italia e in tutto il mondo, con un profilo di crescita che non mostra segnali di rallentamento. Proprio per questo nei mesi di maggio e giugno scorsi a Lucca, si è svolto un percorso di formazione sul tema Donne e mercato del lavoro. Una serie di discussioni mirate all’analisi dell’uguaglianze e delle differenze esistenti nel mondo del lavoro contemporaneo femminile.
Proprio all’interno di questa interessante ed attuale iniziativa si è collocato il laboratorio d’Arte contemporanea di Letizia Cariello. L’invito rivoltole ad elaborare un’esperienza di progetto pubblico, fatto di incontri, di persone ed esperienze, è partito dalla volontà di tracciare una sorta di geografia privata che si muove sui temi e sulle coordinate del rapporto identità-isolamento-comunicazione, segnando dei luoghi privilegiati di un'esperienza: spazi della mente e spazi esterni.
L’artista, attraverso lo scambio di esperienze e la condivisione di immagini, è riuscita brillantemente a concentrare l’attenzione dei partecipanti sull’importanza dell’identità individuale: “Quando Ilaria mi ha invitata a partecipare a questo seminario ero perplessa: mi sono domandata cosa avesse spinto un curatore ad invitare una come me ad un progetto “di utilità sociale”. Mi sono seriamente chiesta io cosa avrei avuto da dire di palesemente socialmente impegnato. Oltretutto sulle donne e sul lavoro. Cosa avevo di socialmente impegnato, secondo l’accezione che comunemente si dà al termine, io che mi ero solo concentrata a mantenere nel limite delle giornate e delle settimane le condizioni materiali che mi permettessero di lavorare, navigando a vista, con un fare che mi sembrava più da clandestina (ora che ci pensavo) che non da donna che prende in mano il suo destino? Ho pensato che se mi avesse conosciuta bene no che non mi avrebbe chiamata, io, allergica a qualunque tipo di gruppo; io che non sono neppure riuscita a fare la coccinella agli scout. Alla fine ho capito che mi aveva chiamata proprio per questo, perché il punto di vista da cui partire è l’identità”.
Da questo processo è nato A cena con Timeo, un lavoro di arte pubblica che ha previsto una sorta di spazio vuoto, riempito da oggetti simbolici legati al percorso personale di ciascuno dei partecipanti al workshop: ‘Allora mi è venuto in mente un luogo che avevo visitato in Francia e delle foto che avevo scattato. Erano delle alcove blu e bianche ma sembravano anche delle roulotte, mi sembrava che potessero muoversi e andar via da quella casa in cui erano, e così ho cominciato a lavorare. Ho cominciato pensando che avrei lavorato con voi e così ho voluto lasciarvi dello spazio fisico, le famose zone vuote per progetto da riempire con la vostra presenza…’.
Il lavoro della Cariello si presenta dunque come “un’alcova viaggiante”, che prende spunto da esperienze personali dell’artista per ribaltarsi in una sorta di vissuto collettivo, reso pubblico dalla concretizzazione di riflessioni private che trovano una loro materialità negli oggetti “donati” dalle donne che hanno partecipato agli incontri.
A cena con Timeo è il luogo della riflessione, del riposo, del tempo trascorso, del movimento possibile; una “specie di stanza contenitore” che ti accoglie nel calore del legno finemente lavorato e che racchiude in sé emozioni, esperienze di vita dettate da personalità individuali.
Letizia Cariello (Copparo -FE- 1965). Napoletana di nascita, milanese di adozione, è un’artista che lavora sul tema dell’identità e sugli archetipi degli spazi architettonici, sulle piccole e importanti ripetizioni di gesti quotidiani, sul gesto spontaneo che diventa ossessione e che serve per misurare uno spazio vitale. Gli strumenti per misurare il tempo, partendo dal proprio corpo, sono azioni, progetti di spazi da abitare e vivere, e segni in forma di diari, che danno le coordinate per un’analisi estremamente personale.Vive e lavora tra Milano, Parigi e Pontresina. Insegna Tecniche delle ArtiPerformatiche nel Biennio specialistico in Terapeutica artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.Tra le recenti mostre personali: Case di bambola, installazione site specific c/o Sant Ambroeus, Milano per Case da Abitare in occasione delle giornate del Salone del Mobile (2004); Hallenbad Project, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato a cura di Stefano Pezzato (2003). Ha partecipato inoltre a numerose mostre collettive in Italia e all’estero tra cui La Donna Difficile, a cura di Mario Lupano e Daniela Lotta. Rimini teatro degli Atti, nell’ambito della Sagra Musicale Malatestiana (2004); Il racconto del Filo. Cucito e ricamo nell’arte contemporanea, MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, a cura di Francesca Pasini (2003); Le Opere e i Giorni, Certosa di San Lorenzo, Padula (SA) a cura di Achille Bonito Oliva; Ex.It-.Nuove geografie della creatività italiana (sezione/section ‘Antenati’), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; a cura di Francesco Bonami. Tra gli interventi recenti: 2005 Identità, creatività e psicoanalisi : dialoghi fra un’artista e una psicoanalista Università degli studi di Bologna- Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali; Ravenna 2004 La Donna Dis-facile, conferenza tenuta in occasione del convegno “La Donna Difficile”, a cura di M. Lupano, Università degli Studi di Bologna, Rimini
Si ringrazia Galleria Continua, San Gimignano – Beijing.
24
settembre 2005
Letizia Cariello – A cena con Timeo
Dal 24 settembre al 22 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
MERCATO DEL CARMINE
Lucca, Piazza Del Carmine, (Lucca)
Lucca, Piazza Del Carmine, (Lucca)
Orario di apertura
lunedì-sabato 9-13 e 16-19.30; mercoledì 9-13
Vernissage
24 Settembre 2005, ore 17.30
Sito web
www.provincia.lucca.it/pariopportunita
Ufficio stampa
SILVIA PICHINI
Autore
Curatore