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Letizia Fornasieri – La gloria di una giornata qualunque
La mostra ripercorre gli ultimi 25 anni di attività dell’artista milanese, attraverso 80 opere appartenenti ai nuclei espressivi che hanno caratterizzato la sua produzione
Comunicato stampa
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L’essere pittrice di Letizia Fornasieri l’ha portata a riflettere sul suo ruolo di donna, esaltando e analizzando anche in modo spietato le caratteristiche che la società ha da sempre associato al ruolo femminile. Così, ripercorrendo i soggetti dei suoi lavori si incontra una macchina per cucire - la stessa macchina che l’artista usa per imbastire i propri abiti -, oppure ci si trova davanti a piante e fiori che l’artista oltre che riprodurre nei quadri fa nascere e crescere. Fino ad arrivare ai rapporti coi familiari, la sorella gravemente malata che, oltre ad essere modella, è anche la prima persona che chiede ogni giorno le sue cure.
La selezione dei dipinti di questa rassegna, come scrive il giornalista e scrittore Roberto Perrone nel testo in catalogo, fanno emergere la peculiarità della figura di Letizia Fornasieri nel panorama artistico italiano. È la testimonianza della vita di una persona immersa in un tempo che ci manca e che, raccontando il suo mondo attraverso la pittura, ripercorre l’immaginario comune a molte generazioni di donne, fatto di vita quotidiana e scandito dai rapporti familiari. Da questo universo femminile espresso in immagini e colori, Letizia Fornasieri ha saputo trarre fonte di riscatto, di riconoscimento e di emancipazione.
Nei dipinti di Letizia Fornasieri, gli arnesi di casa, gli elementi dell’ambiente naturale e cittadino non sono semplici oggetti, ma rappresentano una metafora - come descrive il saggio di Maurizio Cucchi - che, nel quadro diventano la trasposizione dell’umano.
L’artista ha un metodo di ricerca che la porta ad osservare in disparte i suoi soggetti registrandone i caratteri senza imporre un giudizio. Questo le permette di dare nuova vita a ciò che è ovvio e quotidiano. Nelle sue opere gli oggetti comuni vengono trasfigurati, diventando icone dei soggetti del contemporaneo dove si supera il semplice concetto; da inanimati assumono la facoltà di evocare quello che non vediamo.
Letizia Fornasieri attribuisce presenza fisica e vitale alle cose, spingendosi anche ben oltre il concetto di natura. La sua pittura diventa un modo per ritrarre e raccontare l’essere umano nel suo complesso. Una porta chiusa e dei vestiti abbandonati su una sedia sembrano dire molto più di un tratto del volto di una persona o di una caratteristica della sua fisionomia. Letizia Fornasieri mette in scena la drammaticità del proprio vissuto e all’interno della tradizione pittorica, sceglie un modo di dipingere che sembra spinto dal sentimento, dal legame affettivo piuttosto che dal desiderio di esibire e mettere in mostra.
Lo sguardo attento dell’artista milanese indaga il quotidiano in tutte le sue manifestazioni. Ad esempio, c’è la natura negli interni, fatta di fiori e piante grasse e c’è la natura dei boschi (come la serie a Monte Pelice), del paesaggio e dell’ambiente esterno.
Oltre all’ambito casalingo e all’osservazione attenta della natura nelle sue varie forme, la pittura di Letizia Fornasieri si è dedicata spesso a una personale interpretazione della città di Milano. Si tratta di uno sguardo inconsueto che l’artista proietta sulla metropoli, descrivendone i luoghi, le persone che la popolano e i suoi ritmi incalzanti, e i famosi Tram, presenze misteriose e incontrollabili.
La selezione dei dipinti di questa rassegna, come scrive il giornalista e scrittore Roberto Perrone nel testo in catalogo, fanno emergere la peculiarità della figura di Letizia Fornasieri nel panorama artistico italiano. È la testimonianza della vita di una persona immersa in un tempo che ci manca e che, raccontando il suo mondo attraverso la pittura, ripercorre l’immaginario comune a molte generazioni di donne, fatto di vita quotidiana e scandito dai rapporti familiari. Da questo universo femminile espresso in immagini e colori, Letizia Fornasieri ha saputo trarre fonte di riscatto, di riconoscimento e di emancipazione.
Nei dipinti di Letizia Fornasieri, gli arnesi di casa, gli elementi dell’ambiente naturale e cittadino non sono semplici oggetti, ma rappresentano una metafora - come descrive il saggio di Maurizio Cucchi - che, nel quadro diventano la trasposizione dell’umano.
L’artista ha un metodo di ricerca che la porta ad osservare in disparte i suoi soggetti registrandone i caratteri senza imporre un giudizio. Questo le permette di dare nuova vita a ciò che è ovvio e quotidiano. Nelle sue opere gli oggetti comuni vengono trasfigurati, diventando icone dei soggetti del contemporaneo dove si supera il semplice concetto; da inanimati assumono la facoltà di evocare quello che non vediamo.
Letizia Fornasieri attribuisce presenza fisica e vitale alle cose, spingendosi anche ben oltre il concetto di natura. La sua pittura diventa un modo per ritrarre e raccontare l’essere umano nel suo complesso. Una porta chiusa e dei vestiti abbandonati su una sedia sembrano dire molto più di un tratto del volto di una persona o di una caratteristica della sua fisionomia. Letizia Fornasieri mette in scena la drammaticità del proprio vissuto e all’interno della tradizione pittorica, sceglie un modo di dipingere che sembra spinto dal sentimento, dal legame affettivo piuttosto che dal desiderio di esibire e mettere in mostra.
Lo sguardo attento dell’artista milanese indaga il quotidiano in tutte le sue manifestazioni. Ad esempio, c’è la natura negli interni, fatta di fiori e piante grasse e c’è la natura dei boschi (come la serie a Monte Pelice), del paesaggio e dell’ambiente esterno.
Oltre all’ambito casalingo e all’osservazione attenta della natura nelle sue varie forme, la pittura di Letizia Fornasieri si è dedicata spesso a una personale interpretazione della città di Milano. Si tratta di uno sguardo inconsueto che l’artista proietta sulla metropoli, descrivendone i luoghi, le persone che la popolano e i suoi ritmi incalzanti, e i famosi Tram, presenze misteriose e incontrollabili.
22
marzo 2009
Letizia Fornasieri – La gloria di una giornata qualunque
Dal 22 marzo al 19 aprile 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLA RAGIONE
Mantova, Piazza Erbe, (Mantova)
Mantova, Piazza Erbe, (Mantova)
Orario di apertura
dal lunedì a sabato dalle 10,00 – 13,00 / 16 – 19,00; chiuso il lunedì
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore