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L’evento immobile (Incantamenti)
Integrando alla videoesposizione alcune opere plastiche (disegni, fotografie e sculture) la mostra si propone di declinare moventi e movenze di un’immagine in bilico fra -forma fluens- e -fluxus formae-
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Organizzata dal MAN di Nuoro per il festival letterario l'Isola delle Storie di Gavoi, la mostra a cura di Saretto Cincinelli e Cristiana Collu che ha riscosso un incredibile successo, e' riproposta con un nuovo allestimento negli spazi di Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno (Arezzo), nell'ambito di una proficua collaborazione tra le due istituzioni museali.
Avvicinando artisti di differenti generazioni e nazionalità: maestri come il portoghese Jorge Molder (Lisboa 1947) e il canadese Mark Lewis (Hamilton 1957) e protagonisti della scena italiana e internazionale come Christiane Löhr (Wisbaden 1965), Andrea Santarlasci (Pisa 1964), Sophie Whettnall (Bruxelles 1973), Kan Xuan (Xuan Cheng 1972), Farid Rahimi (Losanna 1974) ed Emanuele Becheri (Prato 1973) L'evento immobile (incantamenti) intende approfondire l'indagine di quel mutevole territorio di confine che mantiene in stretta relazione cinema video e arte contemporanea.
Integrando alla videoesposizione alcune opere plastiche (disegni, fotografie e sculture) la mostra si propone di declinare moventi e movenze di un'immagine in bilico fra -forma fluens- e -fluxus formae-. L'incantamento della visione, cui allude il titolo, si realizza tramite la messa in primo piano di quella che potremmo definire una dimensione in meno dell'immagine: una dimensione che, venendo a mancare, finisce per ripercuotersi apre's coup sulle aspettative dello spettatore e sull'espressività di opere che si sottraggono volontariamente all'eloquenza e alla prevedibilità spettacolare di gran parte del linguaggio artistico contemporaneo.
In ciascuno dei lavori proposti, una qualche dimensione tipica dello specifico del -cinema', del -video', del -disegno' o della -scultura' tende, con maggiore o minore radicalità, a dissolversi ma, come in un gioco in cui chi vince perde, le opere paiono guadagnare dall'economia che le caratterizza, un'economia che, paradossalmente, finisce per restituire loro un surplus di presenza.
Piu' che a tableaux vivants del movimento le opere in mostra sembrano alludere, attraverso l'idea di reiterazione, traccia e specularità, a cio' che potremmo definire movimento del tableau o movenza dell'immagine.
Avvicinando alcuni procedimenti generativi inscritti nelle opere (lo zoom, lo sfocato, il fermo immagine, la ripetizione differente, la specularità), l'esposizione punta a far emergere l'idea di una metamorfosi immobile, che libera e nello stesso tempo àncora l'evento al suo già-stato, o all'imminenza del proprio accadere.
Film, video, disegni e sculture proposte in mostra tendono cosi' a sottrarsi, mediante una duplice negazione, sia al dinamismo che all'immobilità, per restituirci un'eccedenza irriducibile, insieme di non-movimento e non-riposo, che impedisce allo sguardo di risolversi nell'evidenza di un dato che escluda la propria alterità.
Avvicinando artisti di differenti generazioni e nazionalità: maestri come il portoghese Jorge Molder (Lisboa 1947) e il canadese Mark Lewis (Hamilton 1957) e protagonisti della scena italiana e internazionale come Christiane Löhr (Wisbaden 1965), Andrea Santarlasci (Pisa 1964), Sophie Whettnall (Bruxelles 1973), Kan Xuan (Xuan Cheng 1972), Farid Rahimi (Losanna 1974) ed Emanuele Becheri (Prato 1973) L'evento immobile (incantamenti) intende approfondire l'indagine di quel mutevole territorio di confine che mantiene in stretta relazione cinema video e arte contemporanea.
Integrando alla videoesposizione alcune opere plastiche (disegni, fotografie e sculture) la mostra si propone di declinare moventi e movenze di un'immagine in bilico fra -forma fluens- e -fluxus formae-. L'incantamento della visione, cui allude il titolo, si realizza tramite la messa in primo piano di quella che potremmo definire una dimensione in meno dell'immagine: una dimensione che, venendo a mancare, finisce per ripercuotersi apre's coup sulle aspettative dello spettatore e sull'espressività di opere che si sottraggono volontariamente all'eloquenza e alla prevedibilità spettacolare di gran parte del linguaggio artistico contemporaneo.
In ciascuno dei lavori proposti, una qualche dimensione tipica dello specifico del -cinema', del -video', del -disegno' o della -scultura' tende, con maggiore o minore radicalità, a dissolversi ma, come in un gioco in cui chi vince perde, le opere paiono guadagnare dall'economia che le caratterizza, un'economia che, paradossalmente, finisce per restituire loro un surplus di presenza.
Piu' che a tableaux vivants del movimento le opere in mostra sembrano alludere, attraverso l'idea di reiterazione, traccia e specularità, a cio' che potremmo definire movimento del tableau o movenza dell'immagine.
Avvicinando alcuni procedimenti generativi inscritti nelle opere (lo zoom, lo sfocato, il fermo immagine, la ripetizione differente, la specularità), l'esposizione punta a far emergere l'idea di una metamorfosi immobile, che libera e nello stesso tempo àncora l'evento al suo già-stato, o all'imminenza del proprio accadere.
Film, video, disegni e sculture proposte in mostra tendono cosi' a sottrarsi, mediante una duplice negazione, sia al dinamismo che all'immobilità, per restituirci un'eccedenza irriducibile, insieme di non-movimento e non-riposo, che impedisce allo sguardo di risolversi nell'evidenza di un dato che escluda la propria alterità.
06
settembre 2008
L’evento immobile (Incantamenti)
Dal 06 settembre al 12 ottobre 2008
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
CASA MASACCIO
San Giovanni Valdarno, Corso Italia, 83, (Arezzo)
San Giovanni Valdarno, Corso Italia, 83, (Arezzo)
Orario di apertura
feriali 16/19, festivi 10/12 - 16/19, lunedi chiuso
Vernissage
6 Settembre 2008, ore 18
Autore
Curatore