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Libera Mazzoleni -Immagini da Dibutade
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
LIBERA MAZZOLENI
immagini da Dibutade
testo di Eleonora Fiorani,
inaugurazione sabato 9 ottobre 2010 h.17 - performance “noi” h.20
aperto da martedì a venerdì dalle 1530 alle 19 e su appuntamento
fino al 12 novembre 2010
noi
performance 2010 Libera Mazzoleni
voce: Riccardo Longoni, riprese video: Libera, durata: 00:20:26:00
Tra i diversi miti sull’origine della pittura, la versione di Plinio il Vecchio riconosce l’inventrice
della pittura in una donna di nome Dibutade; figlia di un vasaio di Corinto, tracciò sul muro i
contorni dell’ombra proiettata dal suo amante mentre conversava con lei.
Nel racconto di Kafka “Colonia penale” un giovane ufficiale, affascinato dal perfetto
funzionamento di uno strumento costruito per infliggere la pena di morte, si abbandona
ciecamente all’esaltazione di quella tecnica omicida che alla fine lo trascinerà nel gorgo della
vittima, dopo averlo fatto esistere come carnefice inconsapevole del dolore arrecato.
Trattenere l’Altro nella traccia che delinea i confini del suo esserci e del suo apparire, come
nel gesto di Dibutade aperto alla memoria dell’incontro o Inabissarsi narcisisticamente nella
cancellazione della presenza dell’Altro, come nel gesto del giovane ufficiale che, travolto
dall’onnipotenza del mezzo, smarrisce in sé ogni traccia dell’umano e si perde…
Nelle immagini della performance dell'artista Libera Mazzoleni, nei pochi frammenti di un
racconto di Kafka condensati nella voce di Riccardo Longoni, prendono corpo le immagini
presentate nella mostra. Un percorso di ricerca articolato, nato dalla figura di Dibutade, che
qui si offre allo sguardo nella forma di quell'apertura di senso che abita nel cuore stesso della
nostra esistenza.
www.liberamazzoleni.it
i mercoledì di libe/ra/ssegna video e libri ore 1930:
20 ottobre 2010 “per un pugno di dollari” 2006 video
27 ottobre 2010 il libro d'arte come tensione verso il mondo
Graziella Longoni presenta il libro “I muri della mente”
9 novembre 2010”Ma noi siamo qui per aiutarvi” video
12 novembre 2010 “Il CORTEO” 2007 video
vi aspettiamo e vi ringraziamo per la cortese diffusione della notizia
LIBERA MAZZOLENI – cenni biografici
Libera Mazzoleni è un'artista complessa e poliedrica, ha respirato l’humus culturale degli
anni ‘60 nei confronti del quale si é sempre mossa in modo personale, attento alla propria
autonomia espressiva.
Le sculture in poliestere dei primi anni ‘70, le performance, i libri, la pittura, evidenziano come
costante del suo percorso, la compenetrazione tra la ricerca sperimentale attuata con l’uso di
strumenti e materiali morfologicamente differenti (poliestere, ferro, poliuretano, acrilici,
fotografia, performance, video) e la riflessione critica, che nel rifiuto del concetto astratto e
idealistico dell’arte, trova nel proprio tempo e nella Storia il senso del proprio fare.
Il suo percorso artistico, per le tematiche sull’identità, sul corpo, sui ruoli:
maschile/femminile, per la ricerca di nuovi linguaggi e percorsi concettuali, per il rifiuto
stesso del ruolo dell’artista (Linee complessi Essere 1974) si inserisce a pieno titolo nelle
pagine delle avanguardie femministe internazionali degli anni ’70.
All’interno di questo contesto, la ricerca dell’artista si evidenzia e distingue per un
particolare sguardo critico di genere, volto ad individuare, disvelandoli, nella forma dei
linguaggi dell’arte, quei punti concettuali che hanno sostanziato lo strutturarsi del percorso
culturale dell’Occidente, la sua vocazione universalistica, la costruzione dei suoi Miti, il
trionfo del suo Nichilismo.
Sin dalle sue prime sculture, fino ai più recenti lavori, appare con evidenza il rifiuto della
concezione astratta, universalizzante ed estetizzante, dell’arte e la consapevolezza che
non l’Universale abita il Mondo ma solo la particolarità individuata e molteplice degli esseri
viventi, uomini e di donne.
Scrive Graziella Longoni, nella presentazione dell’ultimo libro dell’artista: “I Muri della
Mente”: [...] A questo punto viene spontanea una domanda: da quale luogo dell’arte
prende le mosse il lavoro di Libera Mazzoleni?
Alain Badiou ci parla di un’ arte che “è in sé procedura di verità” e “un pensare singolare”
che ha origine nella storicità dell’evento e si mantiene, anche durante il suo dispiegamento
produttivo dell’ opera artistica, dentro la particolarità che caratterizza l’evento stesso, per
poterlo raccontare nella molteplicità dei significati che porta dentro di sé, impedendogli
così di svanire nell’abisso dell’universale, dove l’unicità sparisce, risucchiata dalla forma
esangue e disincarnata del concetto.
Nella definizione di Badiou risuona il senso originario della verità come “alétheia”,
svelamento di ciò che si mostra sempre nella singolarità del proprio essere.
E’ questo il luogo da cui ci parla Libera Mazzoleni, il luogo storico degli eventi che
accadono e che l’artista nomina ad uno ad uno, interrogandone il senso, ponendo cioè
costantemente in relazione le cose ...con gli uomini e le donne che li costruiscono,
portando alla luce, nel contempo, un orizzonte di significati a cui far riferimento per
tentare una comprensione di sé e del mondo nel quale viviamo [...]
Un mondo, divenuto sempre più inospitale, continuamente attraversato dalla barbarie
delle guerre, dall’estendersi dei fondamentalismi, dall’aumento della violenza nei
confronti delle donne e dei più deboli, un mondo che libera Mazzoleni, con il linguaggio
della sua arte, non smette di interrogare.
immagini da Dibutade
testo di Eleonora Fiorani,
inaugurazione sabato 9 ottobre 2010 h.17 - performance “noi” h.20
aperto da martedì a venerdì dalle 1530 alle 19 e su appuntamento
fino al 12 novembre 2010
noi
performance 2010 Libera Mazzoleni
voce: Riccardo Longoni, riprese video: Libera, durata: 00:20:26:00
Tra i diversi miti sull’origine della pittura, la versione di Plinio il Vecchio riconosce l’inventrice
della pittura in una donna di nome Dibutade; figlia di un vasaio di Corinto, tracciò sul muro i
contorni dell’ombra proiettata dal suo amante mentre conversava con lei.
Nel racconto di Kafka “Colonia penale” un giovane ufficiale, affascinato dal perfetto
funzionamento di uno strumento costruito per infliggere la pena di morte, si abbandona
ciecamente all’esaltazione di quella tecnica omicida che alla fine lo trascinerà nel gorgo della
vittima, dopo averlo fatto esistere come carnefice inconsapevole del dolore arrecato.
Trattenere l’Altro nella traccia che delinea i confini del suo esserci e del suo apparire, come
nel gesto di Dibutade aperto alla memoria dell’incontro o Inabissarsi narcisisticamente nella
cancellazione della presenza dell’Altro, come nel gesto del giovane ufficiale che, travolto
dall’onnipotenza del mezzo, smarrisce in sé ogni traccia dell’umano e si perde…
Nelle immagini della performance dell'artista Libera Mazzoleni, nei pochi frammenti di un
racconto di Kafka condensati nella voce di Riccardo Longoni, prendono corpo le immagini
presentate nella mostra. Un percorso di ricerca articolato, nato dalla figura di Dibutade, che
qui si offre allo sguardo nella forma di quell'apertura di senso che abita nel cuore stesso della
nostra esistenza.
www.liberamazzoleni.it
i mercoledì di libe/ra/ssegna video e libri ore 1930:
20 ottobre 2010 “per un pugno di dollari” 2006 video
27 ottobre 2010 il libro d'arte come tensione verso il mondo
Graziella Longoni presenta il libro “I muri della mente”
9 novembre 2010”Ma noi siamo qui per aiutarvi” video
12 novembre 2010 “Il CORTEO” 2007 video
vi aspettiamo e vi ringraziamo per la cortese diffusione della notizia
LIBERA MAZZOLENI – cenni biografici
Libera Mazzoleni è un'artista complessa e poliedrica, ha respirato l’humus culturale degli
anni ‘60 nei confronti del quale si é sempre mossa in modo personale, attento alla propria
autonomia espressiva.
Le sculture in poliestere dei primi anni ‘70, le performance, i libri, la pittura, evidenziano come
costante del suo percorso, la compenetrazione tra la ricerca sperimentale attuata con l’uso di
strumenti e materiali morfologicamente differenti (poliestere, ferro, poliuretano, acrilici,
fotografia, performance, video) e la riflessione critica, che nel rifiuto del concetto astratto e
idealistico dell’arte, trova nel proprio tempo e nella Storia il senso del proprio fare.
Il suo percorso artistico, per le tematiche sull’identità, sul corpo, sui ruoli:
maschile/femminile, per la ricerca di nuovi linguaggi e percorsi concettuali, per il rifiuto
stesso del ruolo dell’artista (Linee complessi Essere 1974) si inserisce a pieno titolo nelle
pagine delle avanguardie femministe internazionali degli anni ’70.
All’interno di questo contesto, la ricerca dell’artista si evidenzia e distingue per un
particolare sguardo critico di genere, volto ad individuare, disvelandoli, nella forma dei
linguaggi dell’arte, quei punti concettuali che hanno sostanziato lo strutturarsi del percorso
culturale dell’Occidente, la sua vocazione universalistica, la costruzione dei suoi Miti, il
trionfo del suo Nichilismo.
Sin dalle sue prime sculture, fino ai più recenti lavori, appare con evidenza il rifiuto della
concezione astratta, universalizzante ed estetizzante, dell’arte e la consapevolezza che
non l’Universale abita il Mondo ma solo la particolarità individuata e molteplice degli esseri
viventi, uomini e di donne.
Scrive Graziella Longoni, nella presentazione dell’ultimo libro dell’artista: “I Muri della
Mente”: [...] A questo punto viene spontanea una domanda: da quale luogo dell’arte
prende le mosse il lavoro di Libera Mazzoleni?
Alain Badiou ci parla di un’ arte che “è in sé procedura di verità” e “un pensare singolare”
che ha origine nella storicità dell’evento e si mantiene, anche durante il suo dispiegamento
produttivo dell’ opera artistica, dentro la particolarità che caratterizza l’evento stesso, per
poterlo raccontare nella molteplicità dei significati che porta dentro di sé, impedendogli
così di svanire nell’abisso dell’universale, dove l’unicità sparisce, risucchiata dalla forma
esangue e disincarnata del concetto.
Nella definizione di Badiou risuona il senso originario della verità come “alétheia”,
svelamento di ciò che si mostra sempre nella singolarità del proprio essere.
E’ questo il luogo da cui ci parla Libera Mazzoleni, il luogo storico degli eventi che
accadono e che l’artista nomina ad uno ad uno, interrogandone il senso, ponendo cioè
costantemente in relazione le cose ...con gli uomini e le donne che li costruiscono,
portando alla luce, nel contempo, un orizzonte di significati a cui far riferimento per
tentare una comprensione di sé e del mondo nel quale viviamo [...]
Un mondo, divenuto sempre più inospitale, continuamente attraversato dalla barbarie
delle guerre, dall’estendersi dei fondamentalismi, dall’aumento della violenza nei
confronti delle donne e dei più deboli, un mondo che libera Mazzoleni, con il linguaggio
della sua arte, non smette di interrogare.
09
ottobre 2010
Libera Mazzoleni -Immagini da Dibutade
Dal 09 ottobre al 12 dicembre 2010
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
DIECI.DUE!
Milano, Via Volvinio, 30, (Milano)
Milano, Via Volvinio, 30, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 15,30 alle 19 e su appuntamento
Vernissage
9 Ottobre 2010, h.17 - performance “noi” h.20
Autore