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Liberarte
collettiva
Comunicato stampa
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L'arte è, in primis, libertà di creazione, una arteria incisiva che consente di dire attraverso segni, colori, materiali la panoramica di un tutto individuale ed altamente soggettivo.
Ognuno è artista, pertanto ciascuno è libero interprete di ciò che vagheggia. Una mera provocazione, uno stimolo alla libertà, seducendola e attraendola verso una prospettiva diversa, passionale, sensuale=Liberarte.
Un’opportunità offerta agli artisti che liberamente, senza vincoli, mossi dalla vocazione/desiderio guardano il mondo in modo proprio realizzando un’opera d’arte, sfruttando le contaminazioni e le provocazioni della cultura contemporanea, cogliendo la grande libertà del linguaggio tradizionale.
Attraverso astrattismi materici, mescolanze cementizie, figurazioni da pathos, installazioni urlanti, video-installazioni pavimentali, arte frattale, foto che lottano contro l ‘individualismo e fili di colore presso le sale di Zerouno si urla all’arte rigorosamente ‘sine clichè’.
Coral Torrents che Vittorio Sgarbi nel volume “Le scelte di Sgarbi” (Editoriale Giorgio Mondadori) definisce “pittrice che ha il coraggio di dipingere l’infinito e di immaginarlo secondo la sua sensibilità e, soprattutto, secondo la percezione ordinata che mostra di avere dello spazio e della natura” esordisce con monocromatismi essenziali e raffinati che si pregnano di essenzialità materica corposa ed intrigante.
Michele Riefolo esordisce con le ultime opere che si caratterizzano per una raffinatezza tecnica ed espressiva diventando sempre più libere da ogni concetto; ispirato da elementi naturali quali acqua, terra, fuoco e i vegetali che nella rappresentazione dell’umano sono quasi sempre posti come una culla, generano immagini che donano visioni sempre più plastiche.
L’arte concettuale di Marko Vojnić Gin consente un lento e graduale avvicinamento alla gente, al pubblico partendo dalla città natia (Zagrabria) e giungendo alla terra italaina. Una voglia di urlare attenzione, piuttosto, mossi anche dall’esigenza di rendere pubblico e mostrare, soprattutto, il suo punto di vista parlando del no-global, dell’anti-capitalismo, strillando contro ogni forma di razzismo. Quando si parla di libertà nell’arte non si può escludere la digital art o computer art che con le sue forme d'arte immagazzinate su un computer in forma digitale determina soluzioni maestose e prestigiose come quelle di Elio Pastore. ‘Concretizzando un mondo libero di pensieri e figure’ si esprime energicamente per tecnica e colori Jara Marzulli, generatrice di pathos trascinanti e complici. Simbolici ed essenziali sono i “fili” labirintici di Michela Ianese che sottolineano varie stasi della condizione umana determinando singolarità finali eccezionalmente emozionali. Non manca, tuttavia, l’audacità provocatoria, antiaccademica, antiretorica quella messa in opera da Silva Pellegrini che video-installa essenzialità innovative e singolari.
Stefano Faccini grida coralmente, denuncia, affermando con chiarezza una forte volontà votata al cambiamento comune rompendo gli stereotipi installativi consentendo un attacco alla tecnologia contemporanea.
Ognuno è artista, pertanto ciascuno è libero interprete di ciò che vagheggia. Una mera provocazione, uno stimolo alla libertà, seducendola e attraendola verso una prospettiva diversa, passionale, sensuale=Liberarte.
Un’opportunità offerta agli artisti che liberamente, senza vincoli, mossi dalla vocazione/desiderio guardano il mondo in modo proprio realizzando un’opera d’arte, sfruttando le contaminazioni e le provocazioni della cultura contemporanea, cogliendo la grande libertà del linguaggio tradizionale.
Attraverso astrattismi materici, mescolanze cementizie, figurazioni da pathos, installazioni urlanti, video-installazioni pavimentali, arte frattale, foto che lottano contro l ‘individualismo e fili di colore presso le sale di Zerouno si urla all’arte rigorosamente ‘sine clichè’.
Coral Torrents che Vittorio Sgarbi nel volume “Le scelte di Sgarbi” (Editoriale Giorgio Mondadori) definisce “pittrice che ha il coraggio di dipingere l’infinito e di immaginarlo secondo la sua sensibilità e, soprattutto, secondo la percezione ordinata che mostra di avere dello spazio e della natura” esordisce con monocromatismi essenziali e raffinati che si pregnano di essenzialità materica corposa ed intrigante.
Michele Riefolo esordisce con le ultime opere che si caratterizzano per una raffinatezza tecnica ed espressiva diventando sempre più libere da ogni concetto; ispirato da elementi naturali quali acqua, terra, fuoco e i vegetali che nella rappresentazione dell’umano sono quasi sempre posti come una culla, generano immagini che donano visioni sempre più plastiche.
L’arte concettuale di Marko Vojnić Gin consente un lento e graduale avvicinamento alla gente, al pubblico partendo dalla città natia (Zagrabria) e giungendo alla terra italaina. Una voglia di urlare attenzione, piuttosto, mossi anche dall’esigenza di rendere pubblico e mostrare, soprattutto, il suo punto di vista parlando del no-global, dell’anti-capitalismo, strillando contro ogni forma di razzismo. Quando si parla di libertà nell’arte non si può escludere la digital art o computer art che con le sue forme d'arte immagazzinate su un computer in forma digitale determina soluzioni maestose e prestigiose come quelle di Elio Pastore. ‘Concretizzando un mondo libero di pensieri e figure’ si esprime energicamente per tecnica e colori Jara Marzulli, generatrice di pathos trascinanti e complici. Simbolici ed essenziali sono i “fili” labirintici di Michela Ianese che sottolineano varie stasi della condizione umana determinando singolarità finali eccezionalmente emozionali. Non manca, tuttavia, l’audacità provocatoria, antiaccademica, antiretorica quella messa in opera da Silva Pellegrini che video-installa essenzialità innovative e singolari.
Stefano Faccini grida coralmente, denuncia, affermando con chiarezza una forte volontà votata al cambiamento comune rompendo gli stereotipi installativi consentendo un attacco alla tecnologia contemporanea.
06
maggio 2006
Liberarte
Dal 06 al 24 maggio 2006
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE ZEROUNO
Barletta, Via Indipendenza, 1, (Barletta-andria-trani)
Barletta, Via Indipendenza, 1, (Barletta-andria-trani)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-13 e 18-22
Chiuso lunedì mattina – domenica mattina
Vernissage
6 Maggio 2006, ore 21,30
Autore