Il segno del novilunio di Maria Clelia Cardona e Lucilla Catania
presentato da Roberto Gramiccia

Primo maggio nel pineto di Francesco Dalessandro e Silvia Stucky
presentato da Giuliana Stella


Bassorilievo

Modellare la forma di un libro è stata l’idea guida di questo lavoro.
Un po’ per ossessione personale e un po’ sperimentare soluzioni nuove, alla fine ho fatto un libro di terra cotta. Non tutto di terra cotta solo gli esterni, la copertina ed il retro. La mia naturale tendenza è quella di creare oggetti, cose, impianti tridimensionali.
All’interno del libro tra le poesie di Maria Clelia Cardona ho disegnato, con grafite e pastelli a cera, utensili da lavoro: chiodi e viti. Il chiodo è bello e bella è soprattutto la vite, con tutte quelle spirali che finiscono in un solo punto. Oggetti semplici, ordinari od anche, per come li vedo io, piccoli organismi in cerca di uno spazio in cui installarsi; ad esempio vicino alle parole di Maria Clelia!
Così è nato questo libro-bassorilievo, questa è la sua genesi e la sua breve storia. Lucilla Catania


Getterò in mare il cuore che ha qualche desiderio.

Elementi semplici, ma ricchi di significato, si trasmettono da una cultura a un’altra. Ho iniziato qualche anno fa a dipingere elementi decorativi provenienti dal Medio ed Estremo Oriente e da altre parti del mondo. Al gesto ‘creativo’, inteso come invenzione di qualcosa di nuovo, ho sostituito un gesto che segue un modello preesistente, sia pure con un apporto personale. Una pratica artistica che è (per parafrasare un haiku di Ozaki Hôsei) un ‘gettare in mare il cuore che ha qualche desiderio’.
Questa pratica ha in sé valori di rispetto, equilibrio, comprensione, e lascia uno spazio aperto all’alterità.
In tal modo assume un valore etico, nel senso indicato da Gandhi: “La non violenza è la più alta qualità del corpo e si raggiunge con la pratica.” Silvia Stucky