SCANDICCI – Una mostra e una performance chiudono il pacchetto delle proposte culturali legate all’apertura della nuova biblioteca di Scandicci. Ancora una volta, l’ultima per questa prima fase della stagione culturale del neonato punto di lettura, il libro al centro della sala, dei pensieri, dello sguardo, dell’attenzione del lettore-visitatore. Un libro diverso dagli altri, aperto al racconto, alle emozioni e al tatto, a chi ne vuole riempire le pagine. Un oggetto vivo che preferisce mostrarsi “in piedi”. E’ questa la particolarità che dà forza e nome all’evento espositivo “Libri in piedi” di Elena Salvini Pierallini che si aprirà domani, sabato 23 maggio alle ore 17, nella sala dell’auditorium Mario Augusto Martini dove rimarrà allestita fino al 6 giugno. Nel corso della stessa serata, con inaugurazione prevista sempre alle 17, si terrà l’evento “Borse nere come rondini – 33 proposte prese al volo”. Artisti e scrittori, invitati da Pierallini a partecipare alla mostra, accompagneranno il visitatore invitandolo a scoprire i contenuti più diversi delle loro borse nere. L’iniziativa arricchisce e connota di originalità la serata con una mostra nella mostra, un viaggio attraverso la fantasia e la ricerca artistica curato da Elena Salvini Pierallini. Saranno presenti 33 viaggiatori con le loro borse, borse per viaggiare, borse nere, borse come tante rondini dalle ali aperte e dal petto bianco che volano vivaci. Artisti, scrittori, diversi e affini al contempo, che apriranno spazi creativi e liberi. Ognuno di loro mostrerà ciò che di più significativo ha voluto inserire nella “propria borsa nera”. Il filo conduttore comune a tutti sarà il prezioso libro in estensione, preparato da Pierallini, su cui ciascuno è intervenuto con il proprio segno e pensiero. Un viaggio nella leggerezza con un’agevole borsa a tracolla, un’avventura fatta di colori, forme e parole. “Elena - commenta Aldo Frangioni, presidente di Scandicci Cultura - inventa il libro che può stare in piedi, aperto il ventaglio si guarda e si legge. Entrando dentro le pieghe di questi incunaboli si apre il suo mondo, fatto di filamenti vegetali o di ombre di atmosfera. Ma gli organi di Elena non si chiudono solo nella sua opera, lascia spazi apparentemente vuoti, pagine in bianco perché altri possono aggiungere le loro invenzioni e permette a 33 autori di inserire altri pensieri”.