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Lidia Losurdo – Vedere da espressionista
Lidia Losurdo è una delle poche pittrici che crede nell’arte come presenza impegnativa ad affrontare i problemi del mondo in cui viviamo; non si sottrae alla pressione dei temi che riguardano in particolare le donne del terzo mondo.
Comunicato stampa
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Lidia Losurdo è una delle poche pittrici che crede nell’arte come presenza impegnativa ad affrontare i problemi del mondo in cui viviamo; non si sottrae alla pressione dei temi che riguardano in particolare le donne del terzo mondo. Nel corso di questi ultimi anni questo suo atteggiamento verso il nostro momento storico l’ha portata ad elaborare nella pittura un linguaggio emblematico che è il risultato di revisioni e verifiche eseguite alla luce di incalzanti problematiche, oltre che sociali anche artistiche; un linguaggio che, superando la fase “figurativa” per avviarsi verso situazioni più “figurali”, sfugge ai compiacimenti ed ai luoghi comuni della pittura e corrisponde invece alla sincerità delle sue scelte e alla misura della sua adesione a certe istanze che l’hanno coinvolta e che lei ha saputo immettere nel suo linguaggio e fondere con sensibilità alla sua fantasia. L’impatto narrativo, di estrema chiarezza, non si limita soltanto a registrare fatti della vita quotidiana, ma segue continue ricerche, quanto mai attuali nelle dimensioni esistenziali di Lidia Losurdo, nel modo di rappresentare e di intendere le figure dal volto coperto, divenute nella sua opera rappresentazione dell’atavica costrizione della donna ed esternazione del suo muto grido d’aiuto. Per cui Lidia Losurdo è oggi in grado di alludere senza complessi alle contraddizioni ed alle lacerazioni che vengono da ogni atto di violenza alla libertà fisica ed ideologica della donna: giudizio e dramma costituiscono il tessuto delle immagini, dense di riferimenti storici e sociali, che lei va realizzando sotto la suggestione formale, e attenta al repertorio dei problemi di questa società maschilista: in questo senso Lidia Losurdo si può dire una espressionista. La sua intenzione di affrontare immediatamente il tema drammatico che lei sente a se così congeniale: un dramma che si riassume appunto in quell’immagine di donna senza volto, silenziosa, ma disperatamente umana. La pittura di Lidia Losurdo, pur facendo leva sul segno, non corre mai il rischio di avventurarsi nel descrittivo: questo si spiega appunto col fatto che la Losurdo cominciò ad interessarsi alle cose che la circondano guardandole con la lente particolare dell’espressionismo.
Un modo di osservare commentando, di raccontare in maniera sintetica i fatti della vita, entrando nelle situazioni rappresentate. A poco a poco, inoltrandosi nell’impegno del colore, è riuscita a guadagnare una tavolozza che non la costringe a mutare l’angolo d’osservazione ricercato con tanta pazienza, ma anzi le permette di elaborare con talento le tematiche divenute a lei più congeniali, perché determinate e guidate dalla sua profonda sensibilità.
Italo MARUCCI
Un modo di osservare commentando, di raccontare in maniera sintetica i fatti della vita, entrando nelle situazioni rappresentate. A poco a poco, inoltrandosi nell’impegno del colore, è riuscita a guadagnare una tavolozza che non la costringe a mutare l’angolo d’osservazione ricercato con tanta pazienza, ma anzi le permette di elaborare con talento le tematiche divenute a lei più congeniali, perché determinate e guidate dalla sua profonda sensibilità.
Italo MARUCCI
16
febbraio 2008
Lidia Losurdo – Vedere da espressionista
Dal 16 al 28 febbraio 2008
arte contemporanea
Location
ARTE PROFUMI
Roma, Via Andrea Mantegna, 10, (Roma)
Roma, Via Andrea Mantegna, 10, (Roma)
Vernissage
16 Febbraio 2008, ore 18
Autore
Curatore