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Liliana Grueff – Pagine Carta Parole. Fotografie di un libro
Tradurre in immagini i versi di un poeta. Una tentazione alla quale non pochi fotografi hanno ceduto, con risultati spesso deludenti, solo raramente eccezionali.
Comunicato stampa
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Anche su questa linea possiamo leggere il lavoro di Liliana Grueff dedicato a Valerio Magrelli. Ma a differenza di altri tentativi, le sue immagini non indulgono in nessun equivalente visivo. Grueff si limita a fotografare il libro, le sue pagine, le parole stampate, le linee di inchiostro. Il suo rapporto con la poesia di Magrelli si consuma al grado zero. Non immagini di “traduzione”, ma semplici “trascrizioni”.
I risultati del suo lavoro sono estremamente suggestivi, come pure sono meravigliosi all’occhio certi codici miniati. Ma non è solo questo. Le sue immagini non si completano nel puro godimento estetico. Con il suo lavoro sulla materia, sulle fibre della carta, sui ricami di inchiostro, le pieghe delle pagine e le parole tronche, Grueff riesce a restituire nel modo più sottile il senso profondo del libro, non di un libro qualsiasi, ma proprio di questo, di questa magistrale raccolta di versi giovanili del poeta che porta il titolo di “Ora serrata retinae”..
Chi conosce il lavoro precedente di Liliana Grueff potrebbe anche rimanere spiazzato da questo cambiamento. Per una artista che ha da sempre lavorato sulle installazioni, su piccole immagini in bianco e nero che compongono spirali e micro-monumenti, può certo sorprendere la scelta del colore, di un formato classico da esposizione, dell’assenza di contaminazioni spaziali e materiche. A guardare bene però prevalgono gli elementi di continuità. Permane infatti la matrice concettuale del lavoro, che ispira e conduce la concentrazione rigorosa sul soggetto, ma che si stempera e si accende in una inedita vena metaforica, segno di una nuova maturità. L’oggetto delle sue immagini allora cessa di essere la pagina, il libro, per trasfigurarsi in dune di un deserto immaginario, petali di fiore, trasparenze e disvelamenti, e le parole sono sottili trame d’inchiostro: luogo d’incontro privilegiato tra fotografia e poesia, vertigine dell’immagine e della scrittura.
Cosimo Chiarellii
Curriculum vitae
Liliana Grueff, nata a Venezia, dopo gli studi si trasferisce Firenze. Negli anni ’90 si accosta alla fotografia, e nel 1999 termina il Corso Triennale di Fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni a Firenze.
Principali esposizioni:
In occasione di Firenze Fotografia 2000 realizza una installazione fotografica al Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze ( Antropografie, 2000); partecipa al progetto Luce prigioniera,
percorsi fotografici nell’ex carcere delle Murate di Firenze, con una installazione (Firenze 2001-2002); è invitata a partecipare alle esposizioni promosse dalla Fondazione Italiana per la Fotografia ( Transiti , Galleria Sommelier, Pinerolo, Torino 2001, e Inin terrotto, Centro Culturale Valdese., Torre Pellice, Torino);nel 2002 ha esposto ad Arezzo in occasione della mostra Il senso dello spazio ; nel 2004 espone a Firenze (Iconoteca), e a Venezia (Galleria Michela Rizzo)., Pagine Carta Parole.
I risultati del suo lavoro sono estremamente suggestivi, come pure sono meravigliosi all’occhio certi codici miniati. Ma non è solo questo. Le sue immagini non si completano nel puro godimento estetico. Con il suo lavoro sulla materia, sulle fibre della carta, sui ricami di inchiostro, le pieghe delle pagine e le parole tronche, Grueff riesce a restituire nel modo più sottile il senso profondo del libro, non di un libro qualsiasi, ma proprio di questo, di questa magistrale raccolta di versi giovanili del poeta che porta il titolo di “Ora serrata retinae”..
Chi conosce il lavoro precedente di Liliana Grueff potrebbe anche rimanere spiazzato da questo cambiamento. Per una artista che ha da sempre lavorato sulle installazioni, su piccole immagini in bianco e nero che compongono spirali e micro-monumenti, può certo sorprendere la scelta del colore, di un formato classico da esposizione, dell’assenza di contaminazioni spaziali e materiche. A guardare bene però prevalgono gli elementi di continuità. Permane infatti la matrice concettuale del lavoro, che ispira e conduce la concentrazione rigorosa sul soggetto, ma che si stempera e si accende in una inedita vena metaforica, segno di una nuova maturità. L’oggetto delle sue immagini allora cessa di essere la pagina, il libro, per trasfigurarsi in dune di un deserto immaginario, petali di fiore, trasparenze e disvelamenti, e le parole sono sottili trame d’inchiostro: luogo d’incontro privilegiato tra fotografia e poesia, vertigine dell’immagine e della scrittura.
Cosimo Chiarellii
Curriculum vitae
Liliana Grueff, nata a Venezia, dopo gli studi si trasferisce Firenze. Negli anni ’90 si accosta alla fotografia, e nel 1999 termina il Corso Triennale di Fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni a Firenze.
Principali esposizioni:
In occasione di Firenze Fotografia 2000 realizza una installazione fotografica al Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze ( Antropografie, 2000); partecipa al progetto Luce prigioniera,
percorsi fotografici nell’ex carcere delle Murate di Firenze, con una installazione (Firenze 2001-2002); è invitata a partecipare alle esposizioni promosse dalla Fondazione Italiana per la Fotografia ( Transiti , Galleria Sommelier, Pinerolo, Torino 2001, e Inin terrotto, Centro Culturale Valdese., Torre Pellice, Torino);nel 2002 ha esposto ad Arezzo in occasione della mostra Il senso dello spazio ; nel 2004 espone a Firenze (Iconoteca), e a Venezia (Galleria Michela Rizzo)., Pagine Carta Parole.
10
agosto 2004
Liliana Grueff – Pagine Carta Parole. Fotografie di un libro
Dal 10 al 31 agosto 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA MICHELA RIZZO PROJECT ROOM
Venezia, Calle Degli Albanesi, 4254, (Venezia)
Venezia, Calle Degli Albanesi, 4254, (Venezia)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica dalle 17.00 alle 20.00, e su appuntamento
Vernissage
10 Agosto 2004, ore 18.30