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Linea: il sottile confine tra artigianato ed arte
Troppo spesso l’artigianato è visto come una forma espressiva ancillare rispetto all’Arte con la a maiuscola; pensiamo, e non siamo i soli a farlo, che si tratti di un equivoco
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel palinsesto espositivo delle Officine Abso, è la volta
della mostra “Linea: il sottile confine fra artigianato e
arte”.
Troppo spesso l’artigianato è visto come una forma
espressiva ancillare rispetto all’Arte con la a maiuscola;
pensiamo, e non siamo i soli a farlo, che si tratti di un
equivoco.
Un errore alimentato principalmente da tre fattori. Il primo
derivante dalla presenza dell’artigianato negli studi di
antropologia che lo hanno usato (e giustamente) come
strumento d’indagine sulla storia dell’Uomo, ma ciò ha
incoraggiato alcuni a considerare le opere artigiane
soltanto, strettamente, come documento d’epoche.
Il secondo, addebitabile a quanti lo hanno confinato in
musei che finanche per dizione del proprio nome si
propongono come luoghi separati rispetto alle Gallerie;
forse l’intenzione era buona, ma il risultato è stato
creare dei ghetti.
Il terzo, considerare sciattamente gli artigiani solo come
esperti in una tecnica, ma qui l’etimologia stessa
illumina, perché “tecnica” proviene dal greco
tekhnikós derivazione di tékhn? che significa
“arte”. Non è un caso, infatti, che molti artisti,
specie della nostra epoca, abbiano fatto ricorso a tecniche
provenienti da tanti campi dell’artigianato per la
lavorazione di vari materiali: dalla ceramica ai metalli,
dal cuoio al legno, dai tessuti al vetro.
Insomma, il confine fra artigianato e arte è spesso
labile, talvolta incerto o sfuggente, e sempre problematico.
Una delle più brillanti firme di “Art in America”,
Janet Koplos, così scrive: «Tanti critici operano
sull’assunto che l’artigianato sia una sottocategoria,
negandogli lo status di arte […] Perfino volendo
considerare gli oggetti funzionali diversi dall’arte, essi
non sono inferiori, non sono muti, non sono poco profondi,
sono solo diversi. Non è difficile vedere la parentela di
sangue tra arte ed artigianato».
Né la Koplos manca di fare una tirata d’orecchi ad
alcuni fra gli stessi artigiani: «Permettetemi di dire
senza mezzi termini un’altra verità: loro per primi
credono che l’arte sia più importante
dell’artigianato, s’attardano sul passato e va così a
finire che sembrano copisti».
Da tutto quanto finora detto, il rapporto fra artigianato e
arte ci è sembrato perciò un tema affascinante da
esplorare in un momento in cui la contaminazione fra le
arti, la miscelazione delle tecniche, l’ibridazione dei
linguaggi sono i protagonisti della partita espressiva dei
nostri anni.
Alle Officine Abso, inoltre, ci piace fare scorrere su più
cursori una molteplicità di esperienze estetiche, e anche
in futuro accanto agli esiti artistici delle nuove
tecnologie, ospiteremo la rivisitazione, in chiave
contemporanea, di antiche pratiche creative.
della mostra “Linea: il sottile confine fra artigianato e
arte”.
Troppo spesso l’artigianato è visto come una forma
espressiva ancillare rispetto all’Arte con la a maiuscola;
pensiamo, e non siamo i soli a farlo, che si tratti di un
equivoco.
Un errore alimentato principalmente da tre fattori. Il primo
derivante dalla presenza dell’artigianato negli studi di
antropologia che lo hanno usato (e giustamente) come
strumento d’indagine sulla storia dell’Uomo, ma ciò ha
incoraggiato alcuni a considerare le opere artigiane
soltanto, strettamente, come documento d’epoche.
Il secondo, addebitabile a quanti lo hanno confinato in
musei che finanche per dizione del proprio nome si
propongono come luoghi separati rispetto alle Gallerie;
forse l’intenzione era buona, ma il risultato è stato
creare dei ghetti.
Il terzo, considerare sciattamente gli artigiani solo come
esperti in una tecnica, ma qui l’etimologia stessa
illumina, perché “tecnica” proviene dal greco
tekhnikós derivazione di tékhn? che significa
“arte”. Non è un caso, infatti, che molti artisti,
specie della nostra epoca, abbiano fatto ricorso a tecniche
provenienti da tanti campi dell’artigianato per la
lavorazione di vari materiali: dalla ceramica ai metalli,
dal cuoio al legno, dai tessuti al vetro.
Insomma, il confine fra artigianato e arte è spesso
labile, talvolta incerto o sfuggente, e sempre problematico.
Una delle più brillanti firme di “Art in America”,
Janet Koplos, così scrive: «Tanti critici operano
sull’assunto che l’artigianato sia una sottocategoria,
negandogli lo status di arte […] Perfino volendo
considerare gli oggetti funzionali diversi dall’arte, essi
non sono inferiori, non sono muti, non sono poco profondi,
sono solo diversi. Non è difficile vedere la parentela di
sangue tra arte ed artigianato».
Né la Koplos manca di fare una tirata d’orecchi ad
alcuni fra gli stessi artigiani: «Permettetemi di dire
senza mezzi termini un’altra verità: loro per primi
credono che l’arte sia più importante
dell’artigianato, s’attardano sul passato e va così a
finire che sembrano copisti».
Da tutto quanto finora detto, il rapporto fra artigianato e
arte ci è sembrato perciò un tema affascinante da
esplorare in un momento in cui la contaminazione fra le
arti, la miscelazione delle tecniche, l’ibridazione dei
linguaggi sono i protagonisti della partita espressiva dei
nostri anni.
Alle Officine Abso, inoltre, ci piace fare scorrere su più
cursori una molteplicità di esperienze estetiche, e anche
in futuro accanto agli esiti artistici delle nuove
tecnologie, ospiteremo la rivisitazione, in chiave
contemporanea, di antiche pratiche creative.
17
marzo 2007
Linea: il sottile confine tra artigianato ed arte
Dal 17 al 25 marzo 2007
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
OFFICINE ABSO
Napoli, Salita Betlemme, 18, (Napoli)
Napoli, Salita Betlemme, 18, (Napoli)
Vernissage
17 Marzo 2007, ore 19
Autore