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Lineacontinua. Potere alla pittura
La linea continua a cui fa riferimento il titolo della mostra congiunge l’arte degli anni Settanta a quella degli anni Ottanta. È opinione dei curatori infatti che tra le scene artistiche dei due decenni non vi sia soluzione di continuità, ma anzi una feconda, e anche piuttosto evidente, prosecuzione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La linea continua a cui fa riferimento il titolo della mostra congiunge l’arte degli anni
Settanta a quella degli anni Ottanta. È opinione dei curatori infatti che tra le scene
artistiche dei due decenni non vi sia soluzione di continuità, ma anzi una feconda, e
anche piuttosto evidente, prosecuzione.
I trenta artisti che espongono in quest’occasione le loro opere sono accomunati da
un’attenzione per la pittura che non necessariamente li porta a realizzare dipinti.
Tutti però hanno avvertito il fascino e – letteralmente – il potere espressivo della
pittura.
Non pochi tra i partecipanti a Lineacontinua sono stati giovani artisti negli anni
Ottanta. Altri invece negli anni Ottanta ci sono nati, e in qualche modo nei loro lavori
si percepisce un’idea non canonica della pittura e un’energia pittorica che hanno
qualcosa a che fare con l’arte del decennio in cui sono venuti alla luce. Anche in
questo caso ci troviamo di fronte a una linea continua.
La mostra è inoltre un racconto degli incontri compiuti da Pino Diecidue dalla
seconda metà degli anni Ottanta, quando è stato un coraggioso gallerista, agli anni
Novanta e Duemila, che lo hanno visto trasformarsi in curatore e promotore dell’arte
giovane milanese, sino agli ultimi anni.
Lineacontinua è dedicata a Cosimo Barna, scomparso poche settimane prima della
sua inaugurazione.
"Gli ultimi anni Ottanta - scrive Roberto Borghi nel testo in catalogo - sono stati più
gli anni della 'pittorica' che della pittura. Cos’è la pittorica? In un certo senso è la
prosecuzione della pittura con altri mezzi, una versione eretica della pittura, una
trasgressione ai suoi canoni che non ha tuttavia il significato di un oltraggio, ma di un
estremo omaggio. Se all’inizio del decennio la Transavanguardia aveva fatto
riscoprire a tutti quanto d’avanguardia potesse essere impugnare il pennello, negli
anni ’87-’92 ci si rese pienamente conto che si poteva fare pittura anche con
strumenti eterodossi, con materie tra le più varie e improbabili purché fossero
ipercolorate e abbaglianti, realizzando opere che potevano ragionevolmente apparire
come sculture, ma che – per soggetti, scelte cromatiche, immaginario complessivo –
avevano la pittura come orizzonte di riferimento. È lampante che, quella della
pittorica, è un’intuizione vecchia come il mondo – perlomeno il mondo dell’arte –, il
cui copyright appartiene come minimo alle avanguardie storiche. Però riscoprirla e
assaporarla, questa intuizione, è stata una peculiarità di quei cinque, sei anni. "
"La pittura mi piace soprattutto quando esce dagli schemi - scrive Pino Diecidue -,
non è facilmente catalogabile, è un po' strana come pittura. Borghi dice che questa
pittura si chiama 'pittorica' ed è un'eredità degli anni Ottanta. Può darsi. Di certo so
che per me gli Ottanta sono stati un decennio all'insegna della vitalità, della curiosità
intellettuale, della voglia di sperimentare anzitutto per il piacere di farlo. Tutte
caratteristiche che ritrovo nei giovani artisti che partecipano a questa mostra: artisti,
forse non a caso, nati negli anni Ottanta."
Organizzata dall'Associazione Hesperia, la mostra proseguirà fino al 28
gennaio 2018 con apertura il sabato e la domenica, dalle ore 9 alle 12 e
dalle 16 alle 19. Per informazioni o visite in altri giorni chiamare il nr.
333 6919848
Settanta a quella degli anni Ottanta. È opinione dei curatori infatti che tra le scene
artistiche dei due decenni non vi sia soluzione di continuità, ma anzi una feconda, e
anche piuttosto evidente, prosecuzione.
I trenta artisti che espongono in quest’occasione le loro opere sono accomunati da
un’attenzione per la pittura che non necessariamente li porta a realizzare dipinti.
Tutti però hanno avvertito il fascino e – letteralmente – il potere espressivo della
pittura.
Non pochi tra i partecipanti a Lineacontinua sono stati giovani artisti negli anni
Ottanta. Altri invece negli anni Ottanta ci sono nati, e in qualche modo nei loro lavori
si percepisce un’idea non canonica della pittura e un’energia pittorica che hanno
qualcosa a che fare con l’arte del decennio in cui sono venuti alla luce. Anche in
questo caso ci troviamo di fronte a una linea continua.
La mostra è inoltre un racconto degli incontri compiuti da Pino Diecidue dalla
seconda metà degli anni Ottanta, quando è stato un coraggioso gallerista, agli anni
Novanta e Duemila, che lo hanno visto trasformarsi in curatore e promotore dell’arte
giovane milanese, sino agli ultimi anni.
Lineacontinua è dedicata a Cosimo Barna, scomparso poche settimane prima della
sua inaugurazione.
"Gli ultimi anni Ottanta - scrive Roberto Borghi nel testo in catalogo - sono stati più
gli anni della 'pittorica' che della pittura. Cos’è la pittorica? In un certo senso è la
prosecuzione della pittura con altri mezzi, una versione eretica della pittura, una
trasgressione ai suoi canoni che non ha tuttavia il significato di un oltraggio, ma di un
estremo omaggio. Se all’inizio del decennio la Transavanguardia aveva fatto
riscoprire a tutti quanto d’avanguardia potesse essere impugnare il pennello, negli
anni ’87-’92 ci si rese pienamente conto che si poteva fare pittura anche con
strumenti eterodossi, con materie tra le più varie e improbabili purché fossero
ipercolorate e abbaglianti, realizzando opere che potevano ragionevolmente apparire
come sculture, ma che – per soggetti, scelte cromatiche, immaginario complessivo –
avevano la pittura come orizzonte di riferimento. È lampante che, quella della
pittorica, è un’intuizione vecchia come il mondo – perlomeno il mondo dell’arte –, il
cui copyright appartiene come minimo alle avanguardie storiche. Però riscoprirla e
assaporarla, questa intuizione, è stata una peculiarità di quei cinque, sei anni. "
"La pittura mi piace soprattutto quando esce dagli schemi - scrive Pino Diecidue -,
non è facilmente catalogabile, è un po' strana come pittura. Borghi dice che questa
pittura si chiama 'pittorica' ed è un'eredità degli anni Ottanta. Può darsi. Di certo so
che per me gli Ottanta sono stati un decennio all'insegna della vitalità, della curiosità
intellettuale, della voglia di sperimentare anzitutto per il piacere di farlo. Tutte
caratteristiche che ritrovo nei giovani artisti che partecipano a questa mostra: artisti,
forse non a caso, nati negli anni Ottanta."
Organizzata dall'Associazione Hesperia, la mostra proseguirà fino al 28
gennaio 2018 con apertura il sabato e la domenica, dalle ore 9 alle 12 e
dalle 16 alle 19. Per informazioni o visite in altri giorni chiamare il nr.
333 6919848
14
ottobre 2017
Lineacontinua. Potere alla pittura
Dal 14 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018
arte contemporanea
Location
VILLA BORLETTI
Origgio, Via Dante, 63, (Varese)
Origgio, Via Dante, 63, (Varese)
Orario di apertura
apertura il sabato e la domenica, dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 19. Per informazioni o visite in altri giorni chiamare il nr. 333 6919848
Vernissage
14 Ottobre 2017, h 17
Autore
Curatore