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L’Inferno di Dante. Dalì e Rauschenberg
L’atteso evento che mette a confronto – in un percorso inedito ed affascinante – le atmosfere indimenticabili dell’opera fondamentale della letteratura italiana con le risorse espressive della contemporaneità.
Comunicato stampa
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Gradara celebra le sue radici ma con lo sguardo puntato decisamente al futuro: sabato 27 febbraio inaugura presso lo storico Palazzo Rubini Vesin “L’Inferno di Dante. Dalì e Rauschenberg”, l’atteso evento che mette a confronto - in un percorso inedito ed affascinante - le atmosfere indimenticabili dell’opera fondamentale della letteratura italiana con le risorse espressive della contemporaneità.
È il Sindaco Franca Foronchi a sottolineare le peculiarità della mostra, ideata e organizzata da Gradara Innova con la collaborazione e il sostegno dell’Amministrazione Comunale: “Per Gradara questa esposizione rappresenta un ritorno a casa: dopo i grandi nomi che abbiamo evocato in questi ultimi anni - Mirò, Picasso, Fiorucci, Léger - accolti con entusiasmo da un pubblico vario e attento, rendiamo omaggio al nostro territorio, a colui che ha saputo narrarne con impareggiabile maestria l’incanto, la seduzione, la passione. Dante rivive attraverso le due serie grafiche in mostra, capolavori del nostro tempo”.
Il singolare ma fecondo rapporto tra passato e contemporaneità, poesia e linguaggio figurativo è uno degli aspetti sui quali maggiormente punta l’Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione Maria Caterina del Baldo: “Questo evento presenta indubbi tratti di originalità: del tutto particolari sono le letture che i due maestri del Novecento, Dalì e Rauschenberg, offrono dell’Inferno dantesco, contribuendo - ciascuno a suo modo - a metterne in luce l’attualità e la forza espressiva. Il fascino del percorso, curato da Giovanni Rossi, giovane artista già affermato, nonché docente e studioso dei nuovi fenomeni artistici, è amplificato dal suggestivo allestimento curato dalla Prof.ssa Silvia Cuppini e dall’architetto Roberto Bua insieme al loro staff”.
Protagoniste indiscusse dell’esposizione sono tuttavia le opere, unificate dal fatto di avere rappresentato un momento centrale nella produzione dei due artisti. La discussa commissione dell’illustrazione della Divina Commedia a Salvador Dalì impegna il maestro per diversi anni e richiede l’incisione di ben 3500 legni: nelle sue xilografie la figurazione dell’Inferno assume forme misticheggianti, surreali e imprevedibili. Il genio dello spagnolo, allora agli albori del suo periodo “mistico”, si lascia sedurre ora dai grandi temi del poema dantesco, ora da figure secondarie che assumono nuovo spessore attraverso forme e colore.
Alla fine degli anni Cinquanta risale anche l’Inferno di Dante realizzato da Robert Rauschenberg, uno degli artisti americani più rappresentativi del Dopoguerra, scomparso nel 2008. La serie costituisce una cesura nella sua carriera, la definitiva affermazione da parte di critici e galleristi: il risultato di questa immersione totale durata un biennio nell’universo dantesco è un’interpretazione singolarissima del testo poetico, giocata su rimandi continui all’attualità, ai suoi simboli, ai suoi protagonisti.
I tratti delineati fanno della mostra ospitata a Gradara un polo di attrazione per tutti colore che amano la letteratura e la grande arte e per chi, semplicemente catturato dalla magia del luogo, intende approfondire il rapporto con un territorio che ha ancora tanto da svelare. Particolarmente interessate al percorso espositivo saranno infine le scuole - per le quali Gradara Innova propone attività, laboratori, visite interattive - che avranno la possibilità di avvicinarsi a Dante e alla sua opera immortale con nuovi strumenti interpretativi, capaci di parlare alla nostra sensibilità contemporanea.
È il Sindaco Franca Foronchi a sottolineare le peculiarità della mostra, ideata e organizzata da Gradara Innova con la collaborazione e il sostegno dell’Amministrazione Comunale: “Per Gradara questa esposizione rappresenta un ritorno a casa: dopo i grandi nomi che abbiamo evocato in questi ultimi anni - Mirò, Picasso, Fiorucci, Léger - accolti con entusiasmo da un pubblico vario e attento, rendiamo omaggio al nostro territorio, a colui che ha saputo narrarne con impareggiabile maestria l’incanto, la seduzione, la passione. Dante rivive attraverso le due serie grafiche in mostra, capolavori del nostro tempo”.
Il singolare ma fecondo rapporto tra passato e contemporaneità, poesia e linguaggio figurativo è uno degli aspetti sui quali maggiormente punta l’Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione Maria Caterina del Baldo: “Questo evento presenta indubbi tratti di originalità: del tutto particolari sono le letture che i due maestri del Novecento, Dalì e Rauschenberg, offrono dell’Inferno dantesco, contribuendo - ciascuno a suo modo - a metterne in luce l’attualità e la forza espressiva. Il fascino del percorso, curato da Giovanni Rossi, giovane artista già affermato, nonché docente e studioso dei nuovi fenomeni artistici, è amplificato dal suggestivo allestimento curato dalla Prof.ssa Silvia Cuppini e dall’architetto Roberto Bua insieme al loro staff”.
Protagoniste indiscusse dell’esposizione sono tuttavia le opere, unificate dal fatto di avere rappresentato un momento centrale nella produzione dei due artisti. La discussa commissione dell’illustrazione della Divina Commedia a Salvador Dalì impegna il maestro per diversi anni e richiede l’incisione di ben 3500 legni: nelle sue xilografie la figurazione dell’Inferno assume forme misticheggianti, surreali e imprevedibili. Il genio dello spagnolo, allora agli albori del suo periodo “mistico”, si lascia sedurre ora dai grandi temi del poema dantesco, ora da figure secondarie che assumono nuovo spessore attraverso forme e colore.
Alla fine degli anni Cinquanta risale anche l’Inferno di Dante realizzato da Robert Rauschenberg, uno degli artisti americani più rappresentativi del Dopoguerra, scomparso nel 2008. La serie costituisce una cesura nella sua carriera, la definitiva affermazione da parte di critici e galleristi: il risultato di questa immersione totale durata un biennio nell’universo dantesco è un’interpretazione singolarissima del testo poetico, giocata su rimandi continui all’attualità, ai suoi simboli, ai suoi protagonisti.
I tratti delineati fanno della mostra ospitata a Gradara un polo di attrazione per tutti colore che amano la letteratura e la grande arte e per chi, semplicemente catturato dalla magia del luogo, intende approfondire il rapporto con un territorio che ha ancora tanto da svelare. Particolarmente interessate al percorso espositivo saranno infine le scuole - per le quali Gradara Innova propone attività, laboratori, visite interattive - che avranno la possibilità di avvicinarsi a Dante e alla sua opera immortale con nuovi strumenti interpretativi, capaci di parlare alla nostra sensibilità contemporanea.
27
febbraio 2010
L’Inferno di Dante. Dalì e Rauschenberg
Dal 27 febbraio al 06 giugno 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO RUBINI VESIN
Gradara, Via Umberto I, (Pesaro E Urbino)
Gradara, Via Umberto I, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
Sabato, Domenica e festivi 10-13 15-18
Lunedì-Venerdì: aperture, visite guidate e laboratori su prenotazione.
Sito web
www.gradarainnova.com
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