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Linguaggi astratto-informali in dialogo: commistioni e attraversamenti neocontemporanei
La collettiva, che si aprirà al pubblico il 18 aprile alla 17 e che sarà visitabile fino al 2 maggio 2015, è un esempio della vivace ed eterogenea presenza del cosiddetto “ astratto-informale”
Comunicato stampa
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L'arte è un esperimento ininterrotto (C. Cerritelli)
Nella civiltà in cui siamo convivono atteggiamenti molto diversificati verso l'arte che rappresenta un linguaggio vivente e non un codice tecnico tant'è che vi si sono sempre appoggiate le grandi mitologie su cui si articola a sua volta gran parte della vita sociale dei gruppi umani. Va ancora detto che il piacere della fruizione artistica è proporzionale alla capacità di riconoscersi nell'opera, siamo pertanto di fronte ad un problema di educazione. Un tempo tale corrispondenza tra fruitore e opera era forse più spontanea e immediata.
Oggi sono di molto aumentate le rotte di avvicinamento alle forme artistiche anche se nel lavoro del creativo è sempre compreso il compito di far emergere qualcosa di inespresso ma già condiviso fornendo ai linguaggi simbolici quella metafora che è lì sul punto di emergere. Gli sviluppi dell'estetica astratto informale, contaminata dalla commistione di altri generi creativi, sono parte integrante della lettura visiva dell'attualità in cui viviamo.
La collettiva, che si aprirà al pubblico il 18 aprile alla 17 e che sarà visitabile fino al 2 maggio 2015, è un esempio della vivace ed eterogenea presenza del cosiddetto “ astratto-informale”; le opere dei partecipanti arrivano da ogni parte d'Italia e presentano ibridazioni di identità e diversità non solo di poetiche ma anche di sintesi tecniche e di cifre di lettura. Si avvertono arrivi a questo bivio artistico attraverso diverse fasi figurative o tramite altri passaggi, in partenza aniconici, che a volte reintroducono astrazioni in cui la figura è evocata e sembra premere per entrare. La produzione artistica attuale affonda le radici nei generi storici dell'astrattismo e dell'informale del novecento ma se ne distanzia per dar luogo a fusioni tra le arti (pittura -fotografia-scrittura, pittoscultura, effetti ottici e concettualità, altorilievi, etc.) con ricerche esclusive di marca concettuale, minimalista, espressionista, interventi decostruttivi, lanciandosi nel futuro della tradizione. Si avvertono una tensione tra visibile e invisibile, un incantamento dai tratti surreali, un legame stretto con il dato naturale o uno scavo introspettivo mentre l'’interazione tra forme linguistiche e stilistiche continua con un inabissamento tra il disagio esistenziale e un'emersione rielaborativa di forti valori. E' una rassegna che trapassa dal mistero e dalla visionarietà allo spessore ontologico e ad una estrosa creatività che sfocia nell'impegno sociale.
Nella civiltà in cui siamo convivono atteggiamenti molto diversificati verso l'arte che rappresenta un linguaggio vivente e non un codice tecnico tant'è che vi si sono sempre appoggiate le grandi mitologie su cui si articola a sua volta gran parte della vita sociale dei gruppi umani. Va ancora detto che il piacere della fruizione artistica è proporzionale alla capacità di riconoscersi nell'opera, siamo pertanto di fronte ad un problema di educazione. Un tempo tale corrispondenza tra fruitore e opera era forse più spontanea e immediata.
Oggi sono di molto aumentate le rotte di avvicinamento alle forme artistiche anche se nel lavoro del creativo è sempre compreso il compito di far emergere qualcosa di inespresso ma già condiviso fornendo ai linguaggi simbolici quella metafora che è lì sul punto di emergere. Gli sviluppi dell'estetica astratto informale, contaminata dalla commistione di altri generi creativi, sono parte integrante della lettura visiva dell'attualità in cui viviamo.
La collettiva, che si aprirà al pubblico il 18 aprile alla 17 e che sarà visitabile fino al 2 maggio 2015, è un esempio della vivace ed eterogenea presenza del cosiddetto “ astratto-informale”; le opere dei partecipanti arrivano da ogni parte d'Italia e presentano ibridazioni di identità e diversità non solo di poetiche ma anche di sintesi tecniche e di cifre di lettura. Si avvertono arrivi a questo bivio artistico attraverso diverse fasi figurative o tramite altri passaggi, in partenza aniconici, che a volte reintroducono astrazioni in cui la figura è evocata e sembra premere per entrare. La produzione artistica attuale affonda le radici nei generi storici dell'astrattismo e dell'informale del novecento ma se ne distanzia per dar luogo a fusioni tra le arti (pittura -fotografia-scrittura, pittoscultura, effetti ottici e concettualità, altorilievi, etc.) con ricerche esclusive di marca concettuale, minimalista, espressionista, interventi decostruttivi, lanciandosi nel futuro della tradizione. Si avvertono una tensione tra visibile e invisibile, un incantamento dai tratti surreali, un legame stretto con il dato naturale o uno scavo introspettivo mentre l'’interazione tra forme linguistiche e stilistiche continua con un inabissamento tra il disagio esistenziale e un'emersione rielaborativa di forti valori. E' una rassegna che trapassa dal mistero e dalla visionarietà allo spessore ontologico e ad una estrosa creatività che sfocia nell'impegno sociale.
18
aprile 2015
Linguaggi astratto-informali in dialogo: commistioni e attraversamenti neocontemporanei
Dal 18 aprile al 02 maggio 2015
arte contemporanea
Location
GALLERIA 20
Torino, Corso Casale, 85, (Torino)
Torino, Corso Casale, 85, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì al sabato ore 15-19
Vernissage
18 Aprile 2015, ore 17,00
Autore
Curatore