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L’Inquietudine creativa
Una cultura che sfugge all’inquietudine, nella facile ricerca del consenso, non solo evita la conoscenza ma annulla anche i sentieri dell’etica. L’inquietudine è un sentimento positivo, è una rabbia costruttiva che inquieta lo spirito e per questo lo fa muovere.
Comunicato stampa
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“Vorrei sempre essere altrove, dove non sono, nel luogo dove sono or ora fuggito. Solo nel tragitto tra il luogo che ho appena lasciato e quello dove sto andando io sono felice” - Thomas Bernhard -
L’uomo è un “animale inquieto”.
Secondo il suo significato etimologico l’inquietudine è energia pura che accumulandosi poi esplode, portandoci ai grandi cambiamenti della vita. Assecondandola e facendole spazio possiamo arrivare a comprendere davvero noi stessi, le nostre emozioni più profonde e più vere. Quindi chi più dell'Artista può essere inquieto? Per sua natura la forza creativa che l'arte ha in sé nasce e si sviluppa nel percorso inquieto e sempre "in fibrillazione" che l'artista più di ogni altro uomo percorre. L'artista infatti coglie per primo l'insofferenza e la spinta verso il nuovo ed il bello che l'umanità ha nel proprio DNA.
Quando si è inquieti spesso il nostro inconscio ci fa capire che non va bene qualcosa se si vuole essere realizzati e felici. La stessa Cultura è manifestazione di inquietudine e tutti i grandi uomini che hanno fatto la storia dell’arte, della letteratura, della filosofia, ecc, sono stati inquieti. Dormire sugli allori non è di chi ha la "curiosità" propria dell'intellettuale, del creativo, di chi mai pago continua a cercare ed ad esprimere sempre qualcosa di nuovo e di migliore.
Una cultura che sfugge all’inquietudine, nella facile ricerca del consenso, non solo evita la conoscenza ma annulla anche i sentieri dell’etica. L’inquietudine è un sentimento positivo, è una rabbia costruttiva che inquieta lo spirito e per questo lo fa muovere. Altrimenti la nostra condizione sarebbe da spettatori dell’esistenza, esattamente il contrario della natura umana.
Questa terza Rassegna si fonda proprio su tutte queste considerazioni e sulla realtà che spesso l'arte di ogni tempo ci ha mostrato: la sensibilità e l'intraprendenza che in essa prende forma e colore, corpo e consistenza, emozione e sentimento, ha un forte impatto su ogni suo estimatore ed appasionato, coinvolgendo e stimolando la parte più profonda e sensibile del nostro essere. Gli artisti che esporranno in questa bella occasione sanno esprimere questa "vibrazione" forte e questo malessere/benessere in modi diversi ma molto efficaci per il fruitore.
Dalle inquietanti fotografie di luci e ombre su mirabili modelle/attrici in bianco e nero di Diego Gamberini alle tele con figure scomposte e spezzettate nelle tonalità del colore e della luce di Franco Bennato, dalle bruciature e composizioni materiche di Mauro Malafronte alle composizioni fotografiche digitali di Stefano Caruano, dalle stilizzazioni di Alessio Bolognesi con Sfiggy fino alle astrazioni cromatiche delle storie fortemente emozionali di Conte e le affascinanti creazioni iperrealiste di Roberto Proietti, il visitatore sarà rapito e trasportato in una dimensione "inquietante" da cui prendere spinta e motore per una propria nuova dimensione interiore.
Vi aspettiamo per poter vivere insieme questa nuova avventura nell'arte contemporanea!
Saremo inoltre coinvolti nelle appassionate performance inaugurali di Roberto Proietti con l'esibizione di Free Aerography di cui è maestro, e di Mauro Rolfini con il suo incantevole e spiazzante intervento jazz al sax!
L’uomo è un “animale inquieto”.
Secondo il suo significato etimologico l’inquietudine è energia pura che accumulandosi poi esplode, portandoci ai grandi cambiamenti della vita. Assecondandola e facendole spazio possiamo arrivare a comprendere davvero noi stessi, le nostre emozioni più profonde e più vere. Quindi chi più dell'Artista può essere inquieto? Per sua natura la forza creativa che l'arte ha in sé nasce e si sviluppa nel percorso inquieto e sempre "in fibrillazione" che l'artista più di ogni altro uomo percorre. L'artista infatti coglie per primo l'insofferenza e la spinta verso il nuovo ed il bello che l'umanità ha nel proprio DNA.
Quando si è inquieti spesso il nostro inconscio ci fa capire che non va bene qualcosa se si vuole essere realizzati e felici. La stessa Cultura è manifestazione di inquietudine e tutti i grandi uomini che hanno fatto la storia dell’arte, della letteratura, della filosofia, ecc, sono stati inquieti. Dormire sugli allori non è di chi ha la "curiosità" propria dell'intellettuale, del creativo, di chi mai pago continua a cercare ed ad esprimere sempre qualcosa di nuovo e di migliore.
Una cultura che sfugge all’inquietudine, nella facile ricerca del consenso, non solo evita la conoscenza ma annulla anche i sentieri dell’etica. L’inquietudine è un sentimento positivo, è una rabbia costruttiva che inquieta lo spirito e per questo lo fa muovere. Altrimenti la nostra condizione sarebbe da spettatori dell’esistenza, esattamente il contrario della natura umana.
Questa terza Rassegna si fonda proprio su tutte queste considerazioni e sulla realtà che spesso l'arte di ogni tempo ci ha mostrato: la sensibilità e l'intraprendenza che in essa prende forma e colore, corpo e consistenza, emozione e sentimento, ha un forte impatto su ogni suo estimatore ed appasionato, coinvolgendo e stimolando la parte più profonda e sensibile del nostro essere. Gli artisti che esporranno in questa bella occasione sanno esprimere questa "vibrazione" forte e questo malessere/benessere in modi diversi ma molto efficaci per il fruitore.
Dalle inquietanti fotografie di luci e ombre su mirabili modelle/attrici in bianco e nero di Diego Gamberini alle tele con figure scomposte e spezzettate nelle tonalità del colore e della luce di Franco Bennato, dalle bruciature e composizioni materiche di Mauro Malafronte alle composizioni fotografiche digitali di Stefano Caruano, dalle stilizzazioni di Alessio Bolognesi con Sfiggy fino alle astrazioni cromatiche delle storie fortemente emozionali di Conte e le affascinanti creazioni iperrealiste di Roberto Proietti, il visitatore sarà rapito e trasportato in una dimensione "inquietante" da cui prendere spinta e motore per una propria nuova dimensione interiore.
Vi aspettiamo per poter vivere insieme questa nuova avventura nell'arte contemporanea!
Saremo inoltre coinvolti nelle appassionate performance inaugurali di Roberto Proietti con l'esibizione di Free Aerography di cui è maestro, e di Mauro Rolfini con il suo incantevole e spiazzante intervento jazz al sax!
19
aprile 2015
L’Inquietudine creativa
Dal 19 aprile al 03 maggio 2015
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
SPAZIO D’ARTE L’ALTROVE
Ferrara, Via De' Romei, 38, (Ferrara)
Ferrara, Via De' Romei, 38, (Ferrara)
Orario di apertura
martedì e venerdì: 17-20; mercoledì e giovedì:11-14.30; sabato su appuntamento
Vernissage
19 Aprile 2015, ore 18.30
Autore
Curatore