Il film, diretto da Martina Margaux Cozzi, cattura il dietro le quinte del potente lavoro dell'artista mozambicano Filipe Branquinho e allo stesso tempo segue la missione della galleria AKKA Project.
Il video include anche lavori di successo presentati a La Biennale di Venezia Arte nel 2019, In ​​Gold We Trust (2020), Atum (Tuna) (2018) e A Frota (The Fleet) (2020). Quest'ultimo è stato ispirato dalla crisi del debito del Mozambico nel 2016 che ha provocato Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) sospende i finanziamenti alla nazione sudafricana dopo che è stato scoperto che una truffa di oltre un miliardo di dollari ha aumentato il debito pubblico con la scusa di investire in strumenti utili alla pesca del tonno locale.
Secondo Filipe, le opere rappresentano i temi principali dell'avidità e del malessere in tutto il mondo.
"Il lavoro di Filipe è molto profondo, scava nel cuore della cultura, della politica, dei modi di vivere del Mozambico, della bellezza naturale del paese, dei costumi, della corruzione e delle sue mostruosità", ha detto Lidija Khachatourian, co-fondatrice della galleria. "Durante la produzione del film a Milano, abbiamo lavorato per presentare il messaggio creativo dietro il lavoro di Filipe e il messaggio che desidera trasmettere al mondo riguardo alle questioni contemporanee del suo paese".
La rinomata direttrice creativa italiana Martina Margaux Cozzi è stata incaricata di supervisionare la produzione del film presso lo studio di produzione 360FX con sede a Milano.
"Uno degli aspetti più importanti del mio lavoro è catturare il lato invisibile della creazione di un artista", ha detto Cozzi. “È uno scambio intimo tra la persona dietro la telecamera e quella davanti. Questo progetto è il risultato di un profondo processo di collaborazione: Filipe e io abbiamo lavorato mano nella mano o meglio, zoom-in-zoom, per creare il film. Non abbiamo voluto dare una spiegazione delle opere ma piuttosto suggerire interpretazioni, esplorare diversi punti di vista e creare una nuova storia. Anche se Felipe e io non ci siamo mai incontrati, siamo comunque riusciti a creare una relazione forte anche lavorando a distanza. Le restrizioni di viaggio dovute alla crisi del coronavirus hanno presentato sfide. Tuttavia, siamo stati in grado di andare avanti e trovare modi non convenzionali per collaborare e ritrarre il lavoro di Filipe, fornendo un corpo tridimensionale ai suoi personaggi. Questo ci ha permesso di immaginarli in un nuovo contesto ".
"È stata una grande opportunità per rivedere il mio lavoro con gli occhi di grandi menti, rivelando nuovi aspetti, anche a me, l'autore originale." dichiara Filipe Branquinho. “Questa è, credo, la magia di Lipiko: dove ogni sguardo ha il suo riflesso. È stato più di un raduno produttivo delle migliori menti artistiche reso possibile dalla galleria Akka.
Videografi, registi, ingegneri del suono, galleristi d'arte si sono riuniti da Venezia, Milano, Maputo e Inhambane per far luce sul lavoro. Per settimane ci siamo tuffati nell'oscurità di Lipiko per inventare una nuova riflessione, che spero possa aiutare a diffondere la magia di Lipiko.
Posso solo essere grato per questa collaborazione che ha reso Lipiko un incrocio tra grandi menti in tutto il mondo. Ai tempi di Covid, quando viaggiare era una missione impossibile, abbiamo fatto un grande viaggio creativo! o un bel viaggio! Khanimambo "

Attraverso le sue gallerie a Dubai e Venezia AKKA Project, gestita da Lidija Khachatourian, mira a promuovere la cultura e l'arte del continente africano.