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Liquid flowers
Protagonista di questo nuovo appuntamento è un’artista da pochi anni affacciatasi sulla scena dell’arte contemporanea ma già segnalatasi all’attenzione degli addetti ai lavori riscuotendo convinti e significativi apprezzamenti
Comunicato stampa
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La galleria Muratcentoventidue-Artecontemporanea, nuovo spazio per l’arte contemporanea, curato dall’associazione culturale omonima, prosegue il suo itinerario di ricerca e valorizzazione dei giovani artisti pugliesi e non.
Protagonista di questo nuovo appuntamento è un’artista da pochi anni affacciatasi sulla scena dell’arte contemporanea ma già segnalatasi all’attenzione degli addetti ai lavori riscuotendo convinti e significativi apprezzamenti.
Così scrive dei lavori in mostra Lia De Venere, curatrice della mostra:
“Un grande museo, il Louvre, frequentato ogni anno da milioni di visitatori, in cui è possibile ripercorrere l’intera storia dell’umanità attraverso testimonianze artistiche di valore inestimabile; il cantiere di restauro, purtroppo fermo da anni, di un teatro costruito nei primi anni del Novecento, molto caro alla comunità barese ma sconosciuto alle giovani generazioni. Luoghi della memoria, dunque, dell’intero genere umano e di una comunità ristretta, che Mirella Carella ha scelto come pregnanti emblemi dell’identità globale e locale, a conferma della consolidata attitudine a ricostruire attraverso le tracce più o meno appariscenti del passato remoto o recente la inimitabile vicenda umana.
Ma perché Carella ha adagiato dei fiori di loto sulle sue immagini, istantanee raffiguranti gruppi di persone in uno straordinario museo e in un teatro in abbandono, di cui – attraverso l’intervento pittorico – ha evidenziato alcuni dettagli?
I fiori di loto nascono sulla superficie ferma degli stagni, ma le acque limacciose non riescono ad intaccare la superba bellezza dei loro petali carnosi che si aprono al mattino e si chiudono al calar del sole. La loro durata è breve, ma la pianta fiorisce per un lungo periodo. Le sue radici affondano nell’acqua, ma non cercano appigli sul fondo della palude. Simbolo dell’apertura spirituale, in Estremo Oriente il fior di loto è l’emblema del saggio e riunisce nei tre stadi della sua esistenza il passato ( il boccio), il presente, ( il fiore aperto) e il futuro (i semi).
Di fronte all’indubbia incertezza del presente, il futuro ci appare oggi nebuloso e per molti aspetti imprevedibile. Non resta che coltivare il nostro legame con il passato, anche se di quel tempo andato spesso non si conoscono che le spoglie più vistose e si ignora malauguratamente la lezione autorevole.
L’aver sovrapposto come in una filigrana virtuale il profilo sottile di questi fiori alle immagini di luoghi carichi di memoria appare a nostro avviso come l’ennesima conferma di una convinzione sempre più ampiamente condivisa: il nostro futuro è già scritto nel nostro passato. Anche e soprattutto a dispetto del presente”.
La mostra gode del patrocinio dell’Assessorato al Mediterraneo, Pace e Attività culturali della Regione, dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Bari, dell’Assessorato alle Culture del Comune di Bari e dell’Associazione Industriali di Bari.
Protagonista di questo nuovo appuntamento è un’artista da pochi anni affacciatasi sulla scena dell’arte contemporanea ma già segnalatasi all’attenzione degli addetti ai lavori riscuotendo convinti e significativi apprezzamenti.
Così scrive dei lavori in mostra Lia De Venere, curatrice della mostra:
“Un grande museo, il Louvre, frequentato ogni anno da milioni di visitatori, in cui è possibile ripercorrere l’intera storia dell’umanità attraverso testimonianze artistiche di valore inestimabile; il cantiere di restauro, purtroppo fermo da anni, di un teatro costruito nei primi anni del Novecento, molto caro alla comunità barese ma sconosciuto alle giovani generazioni. Luoghi della memoria, dunque, dell’intero genere umano e di una comunità ristretta, che Mirella Carella ha scelto come pregnanti emblemi dell’identità globale e locale, a conferma della consolidata attitudine a ricostruire attraverso le tracce più o meno appariscenti del passato remoto o recente la inimitabile vicenda umana.
Ma perché Carella ha adagiato dei fiori di loto sulle sue immagini, istantanee raffiguranti gruppi di persone in uno straordinario museo e in un teatro in abbandono, di cui – attraverso l’intervento pittorico – ha evidenziato alcuni dettagli?
I fiori di loto nascono sulla superficie ferma degli stagni, ma le acque limacciose non riescono ad intaccare la superba bellezza dei loro petali carnosi che si aprono al mattino e si chiudono al calar del sole. La loro durata è breve, ma la pianta fiorisce per un lungo periodo. Le sue radici affondano nell’acqua, ma non cercano appigli sul fondo della palude. Simbolo dell’apertura spirituale, in Estremo Oriente il fior di loto è l’emblema del saggio e riunisce nei tre stadi della sua esistenza il passato ( il boccio), il presente, ( il fiore aperto) e il futuro (i semi).
Di fronte all’indubbia incertezza del presente, il futuro ci appare oggi nebuloso e per molti aspetti imprevedibile. Non resta che coltivare il nostro legame con il passato, anche se di quel tempo andato spesso non si conoscono che le spoglie più vistose e si ignora malauguratamente la lezione autorevole.
L’aver sovrapposto come in una filigrana virtuale il profilo sottile di questi fiori alle immagini di luoghi carichi di memoria appare a nostro avviso come l’ennesima conferma di una convinzione sempre più ampiamente condivisa: il nostro futuro è già scritto nel nostro passato. Anche e soprattutto a dispetto del presente”.
La mostra gode del patrocinio dell’Assessorato al Mediterraneo, Pace e Attività culturali della Regione, dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Bari, dell’Assessorato alle Culture del Comune di Bari e dell’Associazione Industriali di Bari.
18
maggio 2007
Liquid flowers
Dal 18 maggio al 23 giugno 2007
arte contemporanea
Location
MURATCENTOVENTIDUE ARTE CONTEMPORANEA
Bari, Via Gioacchino Murat, 122b, (Bari)
Bari, Via Gioacchino Murat, 122b, (Bari)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 18-21 e su appuntamento
Vernissage
18 Maggio 2007, ore 19
Autore
Curatore