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Lisa Castellani – Organic Scapes
Sei installazioni, sei progetti site specific, ognuno dei quali sottende una propria ricerca poetica, formale e tecnica. Si intitola “Organic Scapes” la personale di Lisa Castellani, che rappresenta la seconda tappa di Phada Murgania 2010, rassegna trevigiana dedicata alla cultura visiva contemporanea a cura di Carlo Sala.
Comunicato stampa
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Sei installazioni, sei progetti site specific, ognuno dei quali sottende una propria ricerca poetica, formale e tecnica. Si intitola “Organic Scapes” la personale di Lisa Castellani, che rappresenta la seconda tappa di Phada Murgania 2010, rassegna trevigiana dedicata alla cultura visiva contemporanea a cura di Carlo Sala. La manifestazione, giunta alla sua undicesima edizione, è proposta dalla Pro Loco del Comune di Morgano, con il sostegno di Tecnogamma e il patrocinio del Comune di Morgano. La rassegna fa parte del palinsesto RetEventi, promosso dalla Provincia di Treviso, con il patrocinio della Regione del Veneto.
L'eclettica autrice contemporanea realizza un intervento site specific nella chiesa di Sant’Antonio. La sua ricerca pone grande attenzione a quello che lei stessa definisce “il mondo minore” che la circonda, fatto di quotidianità e storia condivisa. Questi aspetti si vedono nelle ricerche sulla vegetazione e gli anfratti naturali, in una relazione profonda tra la propria esperienza e quella collettiva.
Sul piano cromatico, gli studi indicano che mediamente un europeo sappia distinguere 32 toni di grigio, abituato ai colori del paesaggio urbanizzato. Eppure una realtà silenziosa ma evidente cresce, aggrovigliandosi, resistendo ancorata al terreno arido scoprendo improvvise radure per poi infittirsi in molteplici varietà di erbe, fiori, arbusti spontanei e rigogliosi. Anfratti visuali che sanno creare delle peculiari visioni percettive per una dimensione che trascende il piano esclusivamente retinico.
E’ quello che in architettura viene chiamato terrain vague, terra di risulta di una costruzione, giardino pubblico abbandonato, area interstiziale tra due proprietà. In essa l’intervento dell’uomo lascia una vaga traccia sommersa dal vivace crescere di una natura spontanea e forte, disordinata, selvatica e per questo carica di fascino. Una natura che si riappropria dello spazio dando vita a microcosmi in cui il passaggio delle stagioni è ancora evidente e ci sorprende a volte proprio mentre gettiamo un occhio transitando veloci. Da questo sguardo intorpidito, sonnolento, germina l’epifania della scoperta, lo stupore di grovigli formali e narrativi.
L’autrice si immerge in una realtà interstiziale, periferica dei luoghi cogliendo una similitudine con il suo corpo, la percezione di se stessa avviene per parti, frammenti che si fanno dettagli narrativi della su intimità in una sorta di mappatura emotiva: luogo psico-geografico che può essere però esplorato pubblicamente; ognuno può attraversarne radure e grovigli, come camminasse in un parco pubblico.
Per usare le parole dell’artista Tomas Saraceno, citate dalla Castellani: “Se ora osserviamo la nostra cultura occidentale, ci rendiamo conto di aver dato eccessiva importanza alle tendenze autoassertive e di aver trascurato quelle integrative.” Le immagini sono spesso semitrasparenti o semi riflettenti e hanno un legame “per stratificazione” con il mondo. Nel dialogo con l’esterno, nella contaminazione tra le arti, nella sovrapposizione di linguaggi espressivi e media diversi il lavoro dell’autrice trova la sua collocazione poetica.
La vernice si terrà sabato 11 settembre 2010, alle 17.30 nell'ex chiesetta di Sant'Antonio dove la mostra sarà visitabile fino al 3 ottobre il venerdì e il sabato dalle 15.30 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19. Ingresso libero.
info per il pubblico
tel. 347/9479508
www.prolocomorgano.it
Con preghiera di segnalazione e diffusione. La stampa è invitata alla vernice.
contatto per la stampa
Carla Ferro | Ufficio stampa
cell. 389/0547459
carla@cafenews.info
Lisa Castellani
Lisa Castellani è nata nel 1979, vive e lavora a Vicenza.
Dal 1999-2004 studia Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Si diploma con lode sviluppando la propria ricerca artistica e una tesi teorica sulla “Fenomenologia del paesaggio urbano contemporaneo”. Dal 2000 espone, partecipa a workshop, residenze e festival in ambito internazionale. Si interessa di public art e comunity-based art, ma anche di nuovi media e di tutte le forme di sperimentazione e interazione tra arte visiva e altri linguaggi espressivi. La sua ricerca spesso si coniuga in progetti site specific. Nel 2003 partecipa alla 50ma Biennale di Venezia con il progetto “Riserva Artificiale”; nel 2005 viene invitata dalla Fondazione Pistoletto di Biella a partecipare al workshop: “Arte – Città – Politica: nuove prospettive e visioni per Venezia”, nell’ambito della 51ma Biennale di Venezia. Da questa collaborazione nasce il progetto “Un record per Pellestrina”, concluso nell’estate 2007. Nel 2006 è invitata da Love Difference movimento artistico per il Mediterraneo, a partecipare a: “Da cose nasce cosa…su cosa cooperare?”, workshop di progettazione interdisciplinare partecipata a Gorizia – Nova Gorica. Dal 2007 espone presso la galleria Loft Arte di Luciano Lora e dal 2010 fa parte degli artisti di KN Studio, galleria di Verona. Nel 2008 viene selezionata da Careof – ViaFarini di Milano per il workshop e l’esposizione “War drawings” con Kim Jones. Nel 2009 porta i suoi progetti “Relocate” e “Waves of me” in festival internazionali di arte contemporanea in Germania e Slovenia, viene segnalata tra i migliori giovani fotografi italiani da Stefano Mirti su Jpeggy. E’ stata invitata da The Ljubljana Festival tra i 4 artisti stranieri che parteciperanno all’International Fine Arts Colony presso il castello di Ljubljana a luglio 2010.
Nell’autunno 2010 esporrà presso il festival di Filosofia di Modena.
L'eclettica autrice contemporanea realizza un intervento site specific nella chiesa di Sant’Antonio. La sua ricerca pone grande attenzione a quello che lei stessa definisce “il mondo minore” che la circonda, fatto di quotidianità e storia condivisa. Questi aspetti si vedono nelle ricerche sulla vegetazione e gli anfratti naturali, in una relazione profonda tra la propria esperienza e quella collettiva.
Sul piano cromatico, gli studi indicano che mediamente un europeo sappia distinguere 32 toni di grigio, abituato ai colori del paesaggio urbanizzato. Eppure una realtà silenziosa ma evidente cresce, aggrovigliandosi, resistendo ancorata al terreno arido scoprendo improvvise radure per poi infittirsi in molteplici varietà di erbe, fiori, arbusti spontanei e rigogliosi. Anfratti visuali che sanno creare delle peculiari visioni percettive per una dimensione che trascende il piano esclusivamente retinico.
E’ quello che in architettura viene chiamato terrain vague, terra di risulta di una costruzione, giardino pubblico abbandonato, area interstiziale tra due proprietà. In essa l’intervento dell’uomo lascia una vaga traccia sommersa dal vivace crescere di una natura spontanea e forte, disordinata, selvatica e per questo carica di fascino. Una natura che si riappropria dello spazio dando vita a microcosmi in cui il passaggio delle stagioni è ancora evidente e ci sorprende a volte proprio mentre gettiamo un occhio transitando veloci. Da questo sguardo intorpidito, sonnolento, germina l’epifania della scoperta, lo stupore di grovigli formali e narrativi.
L’autrice si immerge in una realtà interstiziale, periferica dei luoghi cogliendo una similitudine con il suo corpo, la percezione di se stessa avviene per parti, frammenti che si fanno dettagli narrativi della su intimità in una sorta di mappatura emotiva: luogo psico-geografico che può essere però esplorato pubblicamente; ognuno può attraversarne radure e grovigli, come camminasse in un parco pubblico.
Per usare le parole dell’artista Tomas Saraceno, citate dalla Castellani: “Se ora osserviamo la nostra cultura occidentale, ci rendiamo conto di aver dato eccessiva importanza alle tendenze autoassertive e di aver trascurato quelle integrative.” Le immagini sono spesso semitrasparenti o semi riflettenti e hanno un legame “per stratificazione” con il mondo. Nel dialogo con l’esterno, nella contaminazione tra le arti, nella sovrapposizione di linguaggi espressivi e media diversi il lavoro dell’autrice trova la sua collocazione poetica.
La vernice si terrà sabato 11 settembre 2010, alle 17.30 nell'ex chiesetta di Sant'Antonio dove la mostra sarà visitabile fino al 3 ottobre il venerdì e il sabato dalle 15.30 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19. Ingresso libero.
info per il pubblico
tel. 347/9479508
www.prolocomorgano.it
Con preghiera di segnalazione e diffusione. La stampa è invitata alla vernice.
contatto per la stampa
Carla Ferro | Ufficio stampa
cell. 389/0547459
carla@cafenews.info
Lisa Castellani
Lisa Castellani è nata nel 1979, vive e lavora a Vicenza.
Dal 1999-2004 studia Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Si diploma con lode sviluppando la propria ricerca artistica e una tesi teorica sulla “Fenomenologia del paesaggio urbano contemporaneo”. Dal 2000 espone, partecipa a workshop, residenze e festival in ambito internazionale. Si interessa di public art e comunity-based art, ma anche di nuovi media e di tutte le forme di sperimentazione e interazione tra arte visiva e altri linguaggi espressivi. La sua ricerca spesso si coniuga in progetti site specific. Nel 2003 partecipa alla 50ma Biennale di Venezia con il progetto “Riserva Artificiale”; nel 2005 viene invitata dalla Fondazione Pistoletto di Biella a partecipare al workshop: “Arte – Città – Politica: nuove prospettive e visioni per Venezia”, nell’ambito della 51ma Biennale di Venezia. Da questa collaborazione nasce il progetto “Un record per Pellestrina”, concluso nell’estate 2007. Nel 2006 è invitata da Love Difference movimento artistico per il Mediterraneo, a partecipare a: “Da cose nasce cosa…su cosa cooperare?”, workshop di progettazione interdisciplinare partecipata a Gorizia – Nova Gorica. Dal 2007 espone presso la galleria Loft Arte di Luciano Lora e dal 2010 fa parte degli artisti di KN Studio, galleria di Verona. Nel 2008 viene selezionata da Careof – ViaFarini di Milano per il workshop e l’esposizione “War drawings” con Kim Jones. Nel 2009 porta i suoi progetti “Relocate” e “Waves of me” in festival internazionali di arte contemporanea in Germania e Slovenia, viene segnalata tra i migliori giovani fotografi italiani da Stefano Mirti su Jpeggy. E’ stata invitata da The Ljubljana Festival tra i 4 artisti stranieri che parteciperanno all’International Fine Arts Colony presso il castello di Ljubljana a luglio 2010.
Nell’autunno 2010 esporrà presso il festival di Filosofia di Modena.
11
settembre 2010
Lisa Castellani – Organic Scapes
Dall'undici settembre al 03 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
CHIESETTA DI SANT’ANTONIO
Morgano, Piazza Indipendenza, (Treviso)
Morgano, Piazza Indipendenza, (Treviso)
Orario di apertura
Venerdì e sabato dalle 15.30 alle 19, domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.
Vernissage
11 Settembre 2010, ore 17.30
Autore
Curatore