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Lisa Ferro – Memento
La rassegna promossa dalla Municipalità di Venezia-Murano presenta, attraverso trentacinque scatti in bianco e nero e a colori, l’opera della giovane artista veneziana. Lisa Ferro con una personale ricerca di affetti familiari, offre uno sguardo intimo nei luoghi di lavoro della produzione del vetro, tra antichi utensili, angoli apparentemente dimenticati, muri corrosi dal tempo e dall’uso. La vecchia fornace sembra in abbandono, tutto è immobile, statico, fermo nella stessa posizione quasi da sempre, ma al tempo stesso centro vitale degli oggetti di vetro.
Comunicato stampa
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La rassegna promossa dalla Municipalità di Venezia-Murano presenta, attraverso trentacinque scatti in bianco e nero e a colori, l’opera della giovane artista veneziana. Lisa Ferro con una personale ricerca di affetti familiari, offre uno sguardo intimo nei luoghi di lavoro della produzione del vetro, tra antichi utensili, angoli apparentemente dimenticati, muri corrosi dal tempo e dall’uso. La vecchia fornace sembra in abbandono, tutto è immobile, statico, fermo nella stessa posizione quasi da sempre, ma al tempo stesso centro vitale degli oggetti di vetro.
Così l’artista, con le sue foto, cerca di cogliere frammenti di memoria, di fermare il tempo e di valorizzare il lavoro faticoso dei vetrai muranesi, ma soprattutto avverte l’esigenza di ripercorrere il proprio passato alla scoperta di ricordi ed emozioni. Lisa Ferro, attraverso la sua creatività, dà vita ad una produzione artistica che ha il sapore di una realtà vissuta nella concretezza e di una quotidianità fatta di oggetti e composizioni particolari: una finestra sbarrata da malandate assi di legno, le impronte di una mano sulla porta, la bocca del forno sporca di fumo e cenere, pale arrugginite appoggiate ad una parete di mattoni; ogni dettaglio, ogni piccolo oggetto ha una sua storia. La fornace racconta di uomini e antiche tradizioni, di lavoro e fatica, di momenti di frenetica attività e altri di totale solitudine. Ne è un esempio il vecchio maglione apparentemente abbandonato sullo stipite di una finestra di legno oppure alcuni stracci, quasi spettrali, che si agitano nel vento. Altrettanto suggestive sono le foto che ritraggono scorci particolari di esterni ed interni, come una porta polverosa che si apre in un silenzioso cortile e un piccolo tavolino su cui sono appoggiati alcuni utensili da lavoro che sembrano uscire dall’inquadratura. Le immagini mettono in discussione il tempo che passa inesorabile, vogliono eternare il mondo del maestro vetraio. “Memento”, del resto, significa “ricordarsi” e ricordare vuol dire anche riscoprire le proprie origini. Il primo impatto con questi fotogrammi è quasi spiazzante perché di fronte a essi si sente la necessità di fermarsi a riflettere, di guardare e capire. Lisa Ferro crea orizzonti, prospettive ardite, accostamenti disinvolti e suggestioni oniriche. Gli anni sembrano aver cancellato ogni presenza umana, lasciando spazio a forme enigmatiche, ad atmosfere metafisiche, le stesse a cui ci riconduce il grande scrittore Fernando Pessoa: «E in mezzo a tutto ciò / cammino per la strada / Un vento lento / mi ha spazzato dal suolo / ed io erro / tra gli avvenimenti / del paesaggio».
Così l’artista, con le sue foto, cerca di cogliere frammenti di memoria, di fermare il tempo e di valorizzare il lavoro faticoso dei vetrai muranesi, ma soprattutto avverte l’esigenza di ripercorrere il proprio passato alla scoperta di ricordi ed emozioni. Lisa Ferro, attraverso la sua creatività, dà vita ad una produzione artistica che ha il sapore di una realtà vissuta nella concretezza e di una quotidianità fatta di oggetti e composizioni particolari: una finestra sbarrata da malandate assi di legno, le impronte di una mano sulla porta, la bocca del forno sporca di fumo e cenere, pale arrugginite appoggiate ad una parete di mattoni; ogni dettaglio, ogni piccolo oggetto ha una sua storia. La fornace racconta di uomini e antiche tradizioni, di lavoro e fatica, di momenti di frenetica attività e altri di totale solitudine. Ne è un esempio il vecchio maglione apparentemente abbandonato sullo stipite di una finestra di legno oppure alcuni stracci, quasi spettrali, che si agitano nel vento. Altrettanto suggestive sono le foto che ritraggono scorci particolari di esterni ed interni, come una porta polverosa che si apre in un silenzioso cortile e un piccolo tavolino su cui sono appoggiati alcuni utensili da lavoro che sembrano uscire dall’inquadratura. Le immagini mettono in discussione il tempo che passa inesorabile, vogliono eternare il mondo del maestro vetraio. “Memento”, del resto, significa “ricordarsi” e ricordare vuol dire anche riscoprire le proprie origini. Il primo impatto con questi fotogrammi è quasi spiazzante perché di fronte a essi si sente la necessità di fermarsi a riflettere, di guardare e capire. Lisa Ferro crea orizzonti, prospettive ardite, accostamenti disinvolti e suggestioni oniriche. Gli anni sembrano aver cancellato ogni presenza umana, lasciando spazio a forme enigmatiche, ad atmosfere metafisiche, le stesse a cui ci riconduce il grande scrittore Fernando Pessoa: «E in mezzo a tutto ciò / cammino per la strada / Un vento lento / mi ha spazzato dal suolo / ed io erro / tra gli avvenimenti / del paesaggio».
01
aprile 2009
Lisa Ferro – Memento
Dal primo al 10 aprile 2009
fotografia
Location
PALAZZO DA MULA
Venezia, Fondamenta Da Mula, 153, (Venezia)
Venezia, Fondamenta Da Mula, 153, (Venezia)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 9.00 – 13.00 / 16.00 – 18.00 Sabato e Domenica 10.00-13.00 / 16.00-18.00
Vernissage
1 Aprile 2009, ore 18
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