Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Lisa Wade – Shelter / BOCS origini
BOCS origini è il secondo appuntamento del progetto ideato da Bocs, un spazio per l’arte contemporanea di Catania che si propone di ampliare il raggio d’azione locale verso l’estero puntando ad un proficuo scambio culturale. Lisa Wade – artista americana – è stata invitata per una residenza in uno dei luoghi della Sicilia nei quali è ancora molto forte il valore delle tradizioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Canicattì (Ag) - sabato 28 e domenica 29 luglio 2012
Lisa Wade - Shelter / BOCS origini
Spazio Arte
Largo Aosta
www.bebocs.it
info@bebocs.it
BOCS origini è il secondo appuntamento del progetto ideato da Bocs, un spazio per l'arte contemporanea di Catania che si propone di ampliare il raggio d'azione locale verso l'estero puntando ad un proficuo scambio culturale. Lisa Wade - artista americana - è stata invitata per una residenza in uno dei luoghi della Sicilia nei quali è ancora molto forte il valore delle tradizioni.
orari: 17:00-21:00
biglietti: ingresso libero
autori: Lisa Wade
genere: arte contemporanea, personale
L’utopia del Ventunesimo secolo è il sogno di uno spazio fluido e attraversabile dove i confini immaginari si travalicano. Gli spostamenti turbolenti che caratterizzano i movimenti migratori contemporanei non si misurano più con le migrazioni avvenute nel secondo dopoguerra, dove aree di partenza e di destinazione erano stabili, ma si assiste ad un rimescolamento continuo della carta geografica del pianeta.
In questa prospettiva lo scambio fornisce lo spunto per l’emancipazione dell’individuo e dell’umanità. E se da una parte i social network dimostrano che gli utenti internet tendono ad avere reti sociali più ampie dei non utenti e contribuiscono a creare interazione tra persone con interessi comuni, al di là dei confini geografici, dall’altra ci si interroga da anni se il cyberspazio crea effettivamente una maggiore connessione e interconnettività sociale. È nel 1998 che il New York Times pubblica le indagini compiute da ricercatori americani che analizzano gli effetti di internet sulle relazioni sociali. I risultati definiscono il cyberspazio come “un mondo triste e pieno di solitudine”. Nel 2000 poi un altro articolo del Times presenta la ricerca condotta da due studiosi della Standford University, questa definisce un profilo molto negativo degli effetti sociali di internet, che porta l’utente all’isolamento nelle proprie case e alla perdita di contatto con il proprio ambiente sociale, soprattutto per gli utenti più assidui che oltrepassano una certa soglia di attività online.
Su questo scenario si sviluppa “Shelter”, l’opera che Lisa Wade realizza durante la sua residenza a Canicattì, paese dell’entroterra agrigentino, che tiene conto da un lato dell’omogeneizzazione globale, dall’altro dell’eterogeneità locale del territorio siciliano, già abitato dall’epoca preistorica, conquistato e colonizzato, culla di straordinarie civiltà, area di insediamento dei migranti, terra di forte emigrazione.
Un’indagine sul territorio che apre le finestre su paesaggi destabilizzanti dove il giorno e la notte segnano il tempo e ne determinano la scansione.
Shelter è un bunker moderno, il rifugio dell'uomo comune, il paradosso di uno sconfinamento racchiuso tra quattro mura dove l’utente può sentirsi al sicuro ad ogni evenienza: in tempi di guerra, per sfuggire da disagi climatici, o all’instabilità economica. L’opera è costituita da cinque video ottenuti da 85 ore di fotografie time-lapse che catturano cinque inquadrature fisse, dal tramonto all'alba di ogni giorno, condensate in 3 minuti ciascuna. Un’operazione di warholiana memoria che rimanda all’immobilismo di "Empire", un film del 1964 dove l’inquadratura fissa di otto ore consecutive mostra l’Empire State Building.
Analogamente a quanto succede all’utente di internet, che si connette con il mondo tramite i suoi numerosi dispositivi, così il fruitore all’interno di Shelter può osservare, attraverso false finestre costituite da tre schermi piatti, lo scorrere del tempo registrato in cinque realtà fisiche alle quali non appartiene.
Una rappresentazione della connettività globale dove l’uomo appare inghiottito da ciò che ha prodotto poiché se le nuove tecnologie lo rendono figura attiva nel mondo dell'informazione, allo stesso tempo lo isolano nell’universo privato delle sue scelte.
Donatella Giordano
Periodo residenza
luglio 2012
Opening
sabato 28 e domenica 29 luglio 2012, 17:00-21:00
Location
Spazio Arte, Largo Aosta - 92024 Canicattì (Ag)
Info
www.bebocs.it
info@bebocs.it
Patrocini
Città di Canicattì
Coordinatore tecnico della fotografia
Carmelo Alaimo
Supporter
SicilClima
Natì
Farm Cultural Park
Media partner
Citymap
Collateral.al
Lapis
Radiolab
Partner tecnici
Bianca bed & breakfast
Lisa Wade - Shelter / BOCS origini
Spazio Arte
Largo Aosta
www.bebocs.it
info@bebocs.it
BOCS origini è il secondo appuntamento del progetto ideato da Bocs, un spazio per l'arte contemporanea di Catania che si propone di ampliare il raggio d'azione locale verso l'estero puntando ad un proficuo scambio culturale. Lisa Wade - artista americana - è stata invitata per una residenza in uno dei luoghi della Sicilia nei quali è ancora molto forte il valore delle tradizioni.
orari: 17:00-21:00
biglietti: ingresso libero
autori: Lisa Wade
genere: arte contemporanea, personale
L’utopia del Ventunesimo secolo è il sogno di uno spazio fluido e attraversabile dove i confini immaginari si travalicano. Gli spostamenti turbolenti che caratterizzano i movimenti migratori contemporanei non si misurano più con le migrazioni avvenute nel secondo dopoguerra, dove aree di partenza e di destinazione erano stabili, ma si assiste ad un rimescolamento continuo della carta geografica del pianeta.
In questa prospettiva lo scambio fornisce lo spunto per l’emancipazione dell’individuo e dell’umanità. E se da una parte i social network dimostrano che gli utenti internet tendono ad avere reti sociali più ampie dei non utenti e contribuiscono a creare interazione tra persone con interessi comuni, al di là dei confini geografici, dall’altra ci si interroga da anni se il cyberspazio crea effettivamente una maggiore connessione e interconnettività sociale. È nel 1998 che il New York Times pubblica le indagini compiute da ricercatori americani che analizzano gli effetti di internet sulle relazioni sociali. I risultati definiscono il cyberspazio come “un mondo triste e pieno di solitudine”. Nel 2000 poi un altro articolo del Times presenta la ricerca condotta da due studiosi della Standford University, questa definisce un profilo molto negativo degli effetti sociali di internet, che porta l’utente all’isolamento nelle proprie case e alla perdita di contatto con il proprio ambiente sociale, soprattutto per gli utenti più assidui che oltrepassano una certa soglia di attività online.
Su questo scenario si sviluppa “Shelter”, l’opera che Lisa Wade realizza durante la sua residenza a Canicattì, paese dell’entroterra agrigentino, che tiene conto da un lato dell’omogeneizzazione globale, dall’altro dell’eterogeneità locale del territorio siciliano, già abitato dall’epoca preistorica, conquistato e colonizzato, culla di straordinarie civiltà, area di insediamento dei migranti, terra di forte emigrazione.
Un’indagine sul territorio che apre le finestre su paesaggi destabilizzanti dove il giorno e la notte segnano il tempo e ne determinano la scansione.
Shelter è un bunker moderno, il rifugio dell'uomo comune, il paradosso di uno sconfinamento racchiuso tra quattro mura dove l’utente può sentirsi al sicuro ad ogni evenienza: in tempi di guerra, per sfuggire da disagi climatici, o all’instabilità economica. L’opera è costituita da cinque video ottenuti da 85 ore di fotografie time-lapse che catturano cinque inquadrature fisse, dal tramonto all'alba di ogni giorno, condensate in 3 minuti ciascuna. Un’operazione di warholiana memoria che rimanda all’immobilismo di "Empire", un film del 1964 dove l’inquadratura fissa di otto ore consecutive mostra l’Empire State Building.
Analogamente a quanto succede all’utente di internet, che si connette con il mondo tramite i suoi numerosi dispositivi, così il fruitore all’interno di Shelter può osservare, attraverso false finestre costituite da tre schermi piatti, lo scorrere del tempo registrato in cinque realtà fisiche alle quali non appartiene.
Una rappresentazione della connettività globale dove l’uomo appare inghiottito da ciò che ha prodotto poiché se le nuove tecnologie lo rendono figura attiva nel mondo dell'informazione, allo stesso tempo lo isolano nell’universo privato delle sue scelte.
Donatella Giordano
Periodo residenza
luglio 2012
Opening
sabato 28 e domenica 29 luglio 2012, 17:00-21:00
Location
Spazio Arte, Largo Aosta - 92024 Canicattì (Ag)
Info
www.bebocs.it
info@bebocs.it
Patrocini
Città di Canicattì
Coordinatore tecnico della fotografia
Carmelo Alaimo
Supporter
SicilClima
Natì
Farm Cultural Park
Media partner
Citymap
Collateral.al
Lapis
Radiolab
Partner tecnici
Bianca bed & breakfast
28
luglio 2012
Lisa Wade – Shelter / BOCS origini
Dal 28 al 29 luglio 2012
arte contemporanea
Location
SPAZIO ARTE
Canicattì, Largo Aosta, (Agrigento)
Canicattì, Largo Aosta, (Agrigento)
Orario di apertura
17:00-21:00
Vernissage
28 Luglio 2012, ore 17
Sito web
www.bebocs.it
Autore
Curatore