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Livio Marino Atellano / Anna Pozzuoli – Experimenta linguae
Doppia personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Brani tratti dai testi critici del catalogo
il critico Enzo Battarra scrive di Anna Pozzuoli
L’acqua è vita, ma è anche la grande madre, il nostro primo desiderio. Anna Pozzuoli va alla fonte del sapere, indagandola con le sue materie, i suoi colori. Le gocce restano sospese nell’aria, pronte a cadere, pronte ad aggiungersi alla moltitudine delle lacrime umane.
Le lingue nascono invece dal basso e si innalzano trionfanti. Uno stelo le trattiene al suolo. Sono creature leggere, viaggiano sull’aria, trasmettono suoni che si condensano in parole.
.....
Nel suo complesso, la mostra è un saggio sulla leggerezza della scultura, sulla possibilità di dare alla materia una funzione e una forma, anche senza dare necessariamente un peso. È una ricerca plastica che vive sull’essenza della materia.
e di Livio Marino Atellano scrive
.... Livio Marino Atellano risponde moltiplicando la propria immagine, offrendosi come vittima sacrificale di un sistema mediatico che celebra la globalizzazione del consumismo culturale a discapito della poesia, dell’emozione pura.
....
La carica ironica di Livio Marino Atellano parte dal suo stesso nome, che non è solo l’indicazione di una provenienza geografica ma è soprattutto la rivendicazione di un’identità culturale tutta racchiusa nelle “fabulae atellanae”
Il critico Marco di Mauro di Anna Pozzuoli scrive
C’è una voglia di assoluto nelle opere di Anna Pozzuoli, che intende l’arte come strumento iniziatico, per evadere dalla mediocrità e dal caos del vivere quotidiano e per ascendere verso una dimensione superiore, ormai del tutto libera dai legami con il corpo.
....
Nella suggestiva installazione Gocce, volutamente allestita in una biblioteca, Anna Pozzuoli tende ad istituire un rapporto di continuità tra la sua opera e lo spazio che la contiene, inteso come luogo del pensiero, di esercizio della mente, di crescita spirituale.
e di Livio Marino Atellano scrive
.... la figura arcaica, già fortemente semplificata, delle Matres matutae di Capua, viene rielaborata dall’artista esaltando la vigorosa espressività del ventre gravido, custode e depositario della vita. Così rivisitate, le Matres di Livio ci riportano alla serie dei Vesuvi, anch’essi depositari di un’energia vitale che erompe attraverso un ‘parto’ violento. Le superfici dei Vesuvi, come quelle delle Matres, sono ruvide, brulle, segnate da solchi profondi che testimoniano un cammino di sofferenza e di passione. Il cammino di un’umanità arresa, rassegnata, ma che manifesta il proprio eroismo nella strenua capacità di resistere, fino alla morte che però implica una rinascita. Infatti il culto della Mater Matuta, divinità italica dell’aurora e della nascita, si lega al culto della morte, indispensabile per la rigenerazione dell’uomo e della natura.
Questo messaggio e-mail, inviato in Ccn a una lista di destinatari, non contiene pubblicità né promozione di tipo commerciale. Coscienti che invii di posta elettronica indesiderati siano oggetto di disturbo, La preghiamo di accettare le nostre più sincere scuse se la presente non dovesse essere di Suo interesse. A norma della Legge 675/96 abbiamo reperito il Suo indirizzo e-mail di persona, navigando in rete o da messaggi di posta elettronica che l’hanno reso pubblico. Questo messaggio non può essere considerato spam poiché include la possibilità di essere rimosso da ulteriori invii di posta elettronica. Qualora non intendesse ricevere ulteriori comunicazioni, La preghiamo di inviare una risposta con oggetto: “Cancella”. Grazie.
Ai sensi e per gli effetti del D. Lgs. 196/03, le informazioni contenute in questo messaggio e-mail sono dirette esclusivamente al destinatario, e come tali sono da considerare riservate. È vietato pertanto utilizzare il contenuto dell’e-mail, prenderne visone o diffonderlo senza autorizzazione. Qualora fosse da Lei ricevuto per errore voglia cortesemente rinviarlo al mittente e successivamente distruggerlo
il critico Enzo Battarra scrive di Anna Pozzuoli
L’acqua è vita, ma è anche la grande madre, il nostro primo desiderio. Anna Pozzuoli va alla fonte del sapere, indagandola con le sue materie, i suoi colori. Le gocce restano sospese nell’aria, pronte a cadere, pronte ad aggiungersi alla moltitudine delle lacrime umane.
Le lingue nascono invece dal basso e si innalzano trionfanti. Uno stelo le trattiene al suolo. Sono creature leggere, viaggiano sull’aria, trasmettono suoni che si condensano in parole.
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Nel suo complesso, la mostra è un saggio sulla leggerezza della scultura, sulla possibilità di dare alla materia una funzione e una forma, anche senza dare necessariamente un peso. È una ricerca plastica che vive sull’essenza della materia.
e di Livio Marino Atellano scrive
.... Livio Marino Atellano risponde moltiplicando la propria immagine, offrendosi come vittima sacrificale di un sistema mediatico che celebra la globalizzazione del consumismo culturale a discapito della poesia, dell’emozione pura.
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La carica ironica di Livio Marino Atellano parte dal suo stesso nome, che non è solo l’indicazione di una provenienza geografica ma è soprattutto la rivendicazione di un’identità culturale tutta racchiusa nelle “fabulae atellanae”
Il critico Marco di Mauro di Anna Pozzuoli scrive
C’è una voglia di assoluto nelle opere di Anna Pozzuoli, che intende l’arte come strumento iniziatico, per evadere dalla mediocrità e dal caos del vivere quotidiano e per ascendere verso una dimensione superiore, ormai del tutto libera dai legami con il corpo.
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Nella suggestiva installazione Gocce, volutamente allestita in una biblioteca, Anna Pozzuoli tende ad istituire un rapporto di continuità tra la sua opera e lo spazio che la contiene, inteso come luogo del pensiero, di esercizio della mente, di crescita spirituale.
e di Livio Marino Atellano scrive
.... la figura arcaica, già fortemente semplificata, delle Matres matutae di Capua, viene rielaborata dall’artista esaltando la vigorosa espressività del ventre gravido, custode e depositario della vita. Così rivisitate, le Matres di Livio ci riportano alla serie dei Vesuvi, anch’essi depositari di un’energia vitale che erompe attraverso un ‘parto’ violento. Le superfici dei Vesuvi, come quelle delle Matres, sono ruvide, brulle, segnate da solchi profondi che testimoniano un cammino di sofferenza e di passione. Il cammino di un’umanità arresa, rassegnata, ma che manifesta il proprio eroismo nella strenua capacità di resistere, fino alla morte che però implica una rinascita. Infatti il culto della Mater Matuta, divinità italica dell’aurora e della nascita, si lega al culto della morte, indispensabile per la rigenerazione dell’uomo e della natura.
Questo messaggio e-mail, inviato in Ccn a una lista di destinatari, non contiene pubblicità né promozione di tipo commerciale. Coscienti che invii di posta elettronica indesiderati siano oggetto di disturbo, La preghiamo di accettare le nostre più sincere scuse se la presente non dovesse essere di Suo interesse. A norma della Legge 675/96 abbiamo reperito il Suo indirizzo e-mail di persona, navigando in rete o da messaggi di posta elettronica che l’hanno reso pubblico. Questo messaggio non può essere considerato spam poiché include la possibilità di essere rimosso da ulteriori invii di posta elettronica. Qualora non intendesse ricevere ulteriori comunicazioni, La preghiamo di inviare una risposta con oggetto: “Cancella”. Grazie.
Ai sensi e per gli effetti del D. Lgs. 196/03, le informazioni contenute in questo messaggio e-mail sono dirette esclusivamente al destinatario, e come tali sono da considerare riservate. È vietato pertanto utilizzare il contenuto dell’e-mail, prenderne visone o diffonderlo senza autorizzazione. Qualora fosse da Lei ricevuto per errore voglia cortesemente rinviarlo al mittente e successivamente distruggerlo
21
luglio 2009
Livio Marino Atellano / Anna Pozzuoli – Experimenta linguae
Dal 21 al 25 luglio 2009
arte contemporanea
Location
COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN LORENZO MAGGIORE
Napoli, Via Dei Tribunali, 316, (Napoli)
Napoli, Via Dei Tribunali, 316, (Napoli)
Orario di apertura
la mostra sarà visitabile in coincidenza degli orari del Corso Estivo di Alta Formazione “Arte, etica e politica. Itinerari di Civiltà” (per maggiori informazioni Politeia
Vernissage
21 Luglio 2009, ore 20
Autore