Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
LIX edizione del Premio Michetti – I labirinti della bellezza
Sono stati invitati a partecipare quarantacinque artisti, tra i quali noti protagonisti storici della scena nazionale ed internazionale, assieme ad altri di recente generazione, chiamati a confrontarsi su di un tema divenuto di attualità e tornato alla ribalta anche in ambiti letterari, filosofici e scientifici : la ricerca della Bellezza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 26 luglio alle ore 19 presso Palazzo San Domenico, Museo Michetti, si inaugura la 59° edizione del Premio Michetti, “I labirinti della bellezza” a cura di Maurizio Calvesi, Anna Imponente e Augusta Monferini.
Sono stati invitati a partecipare quarantacinque artisti, tra i quali noti protagonisti storici della scena nazionale ed internazionale, assieme ad altri di recente generazione, chiamati a confrontarsi su di un tema divenuto di attualità e tornato alla ribalta anche in ambiti letterari, filosofici e scientifici : la ricerca della Bellezza. In uno scenario urbano e paesaggistico contaminato e degradato e dall’accumulo dei rifiuti, in una società satura di informazioni, l’arte riscopre quei valori estetici ed etici, di aspirazione al bello, alla spiritualità, alla sublimazione della materia e al silenzio, termini a lungo rimossi anche dalle pagine della critica. Se i contesti sociopolitici respingono stabilità e certezze, la bellezza non può configurarsi secondo valori prestabiliti : si accede alla ricerca del bello seguendo un percorso labirintico, come navigando su internet.
Sono state individuate cinque sezioni, tra loro comunicanti e a volte scambiabili, che indicano un dialogo e confronto interculturale tra artisti di nazionalità diverse.
Lo spirito geometrico, ovvero l’affermazione di una lucidità matematica e di un estremo rigore formale, è presente nei lavori di scultori storicizzati e internazionalmente affermati come Beverly Pepper, in quelli di Attilio Pierelli, Carlo Lorenzetti e in altri giovani autori come Chiara Dynys, Giuseppe Perone e l’iraniana Minou Amirsoleimani.
La forza della classicità quale memoria di una cultura ereditata tipica dell’occidente si può cogliere nelle opere di artisti emblematici quali Luca Patella, del fotografo Paolo Mussat Sartor, di Felice Levini, Giuseppe Salvatori, e nelle sculture di Margherita Serra, Lucilla Catania, Paolo Borghi.
La tensione verso la spiritualità o la ricerca di un contatto con l’infinito si ritrova in artisti come Radu Dragomirescu, Michele De Luca, e supera i confini di una centralità europea nelle opere di Maria Dompè, Patrizia Guerresi Maimouna, Paolo Hermanin, Oan Kyu, Matteo Fato, Oscar Turco.
La metamorfosi della materia attraverso l’alchimia dell’arte, la capacità di trasformare materiali inusuali e inerti in fantasiose composizioni naturali si evidenzia nei metacrilato all’epoca precoci di Gino Marotta, nei lavori a maglia di Christelle Familiari, nei fili tessuti di Federica Luzzi, nell’utilizzo della polvere di nylon in Carla Mattii e della cenere in Elisabetta Novello.
I Paesaggi dell’anima sono quelli in cui la figura umana o le parole si mimetizzano con l’ambiente, annullando le differenze tra pieno e vuoto e dando luogo ai “Bestiari” aerei di Luigi Mainolfi, alle parole nascoste tra i racemi di Cesare Tacchi, alle fitte trame favolistiche di Isabella Collodi, alle gelide visioni di Paolo Picozza e a quelle mediterranee di Gabriella Capodiferro.
Nella rassegna viene allestita una esposizione intitolata “Guido Strazza. Segno e Segno” con una selezione di circa venti opere : dalle grafiche già nella esposizione di Aeropittura di Marinetti del 1942 fino alle ultime composizioni liriche che appartengono alla Sua lunga carriera di docente alla Calcografia Nazionale, all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e di Direttore di quella di Roma.
La Fondazione Michetti dedica poi un omaggio al grande scultore di origine abruzzese recentemente scomparso Pietro Cascella, con una serie di lavori sul tema della “Grande madre terra” eseguiti dall’artista tra il 2003 ed oggi, esposti nel 2006 in una piccola galleria di Pietrasanta, ad eccezione della “Grande Madre” in marmo bianco che sarà alla sua prima esposizione in occasione dell’omaggio al Maestro da parte della Fondazione Michetti insieme ai bozzetti che l’artista aveva predisposto per la Chiesa di S. Maria Maggiore in Francavilla al mare –progettata da Ludovico Quaroni nel 1948 e aperta al culto il 5 agosto del 1957.
Sono stati invitati a partecipare quarantacinque artisti, tra i quali noti protagonisti storici della scena nazionale ed internazionale, assieme ad altri di recente generazione, chiamati a confrontarsi su di un tema divenuto di attualità e tornato alla ribalta anche in ambiti letterari, filosofici e scientifici : la ricerca della Bellezza. In uno scenario urbano e paesaggistico contaminato e degradato e dall’accumulo dei rifiuti, in una società satura di informazioni, l’arte riscopre quei valori estetici ed etici, di aspirazione al bello, alla spiritualità, alla sublimazione della materia e al silenzio, termini a lungo rimossi anche dalle pagine della critica. Se i contesti sociopolitici respingono stabilità e certezze, la bellezza non può configurarsi secondo valori prestabiliti : si accede alla ricerca del bello seguendo un percorso labirintico, come navigando su internet.
Sono state individuate cinque sezioni, tra loro comunicanti e a volte scambiabili, che indicano un dialogo e confronto interculturale tra artisti di nazionalità diverse.
Lo spirito geometrico, ovvero l’affermazione di una lucidità matematica e di un estremo rigore formale, è presente nei lavori di scultori storicizzati e internazionalmente affermati come Beverly Pepper, in quelli di Attilio Pierelli, Carlo Lorenzetti e in altri giovani autori come Chiara Dynys, Giuseppe Perone e l’iraniana Minou Amirsoleimani.
La forza della classicità quale memoria di una cultura ereditata tipica dell’occidente si può cogliere nelle opere di artisti emblematici quali Luca Patella, del fotografo Paolo Mussat Sartor, di Felice Levini, Giuseppe Salvatori, e nelle sculture di Margherita Serra, Lucilla Catania, Paolo Borghi.
La tensione verso la spiritualità o la ricerca di un contatto con l’infinito si ritrova in artisti come Radu Dragomirescu, Michele De Luca, e supera i confini di una centralità europea nelle opere di Maria Dompè, Patrizia Guerresi Maimouna, Paolo Hermanin, Oan Kyu, Matteo Fato, Oscar Turco.
La metamorfosi della materia attraverso l’alchimia dell’arte, la capacità di trasformare materiali inusuali e inerti in fantasiose composizioni naturali si evidenzia nei metacrilato all’epoca precoci di Gino Marotta, nei lavori a maglia di Christelle Familiari, nei fili tessuti di Federica Luzzi, nell’utilizzo della polvere di nylon in Carla Mattii e della cenere in Elisabetta Novello.
I Paesaggi dell’anima sono quelli in cui la figura umana o le parole si mimetizzano con l’ambiente, annullando le differenze tra pieno e vuoto e dando luogo ai “Bestiari” aerei di Luigi Mainolfi, alle parole nascoste tra i racemi di Cesare Tacchi, alle fitte trame favolistiche di Isabella Collodi, alle gelide visioni di Paolo Picozza e a quelle mediterranee di Gabriella Capodiferro.
Nella rassegna viene allestita una esposizione intitolata “Guido Strazza. Segno e Segno” con una selezione di circa venti opere : dalle grafiche già nella esposizione di Aeropittura di Marinetti del 1942 fino alle ultime composizioni liriche che appartengono alla Sua lunga carriera di docente alla Calcografia Nazionale, all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e di Direttore di quella di Roma.
La Fondazione Michetti dedica poi un omaggio al grande scultore di origine abruzzese recentemente scomparso Pietro Cascella, con una serie di lavori sul tema della “Grande madre terra” eseguiti dall’artista tra il 2003 ed oggi, esposti nel 2006 in una piccola galleria di Pietrasanta, ad eccezione della “Grande Madre” in marmo bianco che sarà alla sua prima esposizione in occasione dell’omaggio al Maestro da parte della Fondazione Michetti insieme ai bozzetti che l’artista aveva predisposto per la Chiesa di S. Maria Maggiore in Francavilla al mare –progettata da Ludovico Quaroni nel 1948 e aperta al culto il 5 agosto del 1957.
26
luglio 2008
LIX edizione del Premio Michetti – I labirinti della bellezza
Dal 26 luglio al 26 agosto 2008
arte contemporanea
Location
MUMI – MUSEO MICHETTI
Francavilla Al Mare, Piazza San Domenico, 1, (Chieti)
Francavilla Al Mare, Piazza San Domenico, 1, (Chieti)
Vernissage
26 Luglio 2008, ore 19
Editore
VALLECCHI
Autore
Curatore