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Liz Magic Laser – Lost It
Tre serie di opere – sei fotografie e due video – nelle quali l’artista americana (New York, 1981) interagisce in modi diversi con degli oggetti/sculture realizzati in ghiaccio, materiale che ricopre il ruolo di filo conduttore di tutta l’esposizione.
Comunicato stampa
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Dà il nome alla mostra il video Lost It, in cui Laser registra una performance su due canali. Nel video l’artista abbraccia una scultura di ghiaccio raffigurante un bambino a grandezza naturale, che si scioglie lentamente su di lei. La performance dura quattro ore, alla fine delle quali l’artista trema per il freddo e, sia lei che il letto sopra il quale si è svolto l’evento, sono completamente bagnati. Lost It comprende anche una serie di fotografie tra cui Lost It #2 e Lost It #3 che saranno esposte in galleria.
Il secondo video è Feet (fatto in collaborazione con Felicia Garcia Rivera) la cui serie si completa con le fotografie Feet #1 e Feet #2. Per la realizzazione di quest'opera, due blocchi di ghiaccio sono stati intagliati all’interno e messi ai piedi dell’artista alla stregua di scarpe con i tacchi alti. Indossandoli, Laser esce dal suo appartamento e cammina con difficoltà per le strade di New York. Nel compiere quest’azione i blocchi si sciolgono liberando l’artista da questa specie di “incudini” auto-impostisi.
In ultimo, la serie di fotografie Pigeon #3 e Pigeon #6, nei quali Laser interagisce contemporaneamente con un piccione vivo e con il suo doppio realizzato in ghiaccio. In Pigeon #6 si vede in primo piano l’artista che sta “mangiando” la scultura di ghiaccio, mentre, dietro, si intravedono le ali del piccione vivente.
Mentre nella serie Pigeon il lavoro si concentra sull’idea del “doppio”, che si estrinseca nella contrapposizione fra l’animale di ghiaccio, inanimato ed effimero, e l’animale vivo – contrasto che allude all’arte come gioco costante tra vita e morte, e che, come narra la vicenda di Zeusi e Parrasio, alimenta il dubbio sulla distinzione fra ciò che è animato e ciò che invece non lo è – in Lost It e Feet l’accento concettuale è messo sull’idea di sacrificio. Un’artista che si flagella come forma d’espiazione, forse come l’unica via di sublimazione poetica di una sofferenza che tutti conosciamo molto bene.
Liz Magic Laser
Born in New York, USA, in 1981. Lives and works in New York.
Education
Columbia University, NY, NY Master of Fine Arts Candidate, 2008
Wesleyan University, Middletown, CT, Bachelor of Arts, 2003
High Honors, Department of Art
L'Institut des Universités Americaines, Avignon, France, 2001
Selected exhibitions
2008
Lost it, nt art gallery, Bologna, Italy, April 2008.
Curated by Gabriela Galati
2007
Infinitu et Contini: Repeated Histories, Reinvented Resistances, Smack Mellon, DUMBO, Brooklyn, NY,
Curated by Denise Carvalho
I LOVE NEW YORK, 33 Bond, NY, NY
2006
MASH, Design District, Miami, Florida
Curated by David Hunt
Scenic Detour, Red Saw, Newark, NJ, July 2006
On Tenterhooks, Christopher Henry Gallery, NY
The Matthew Barney Show, Jack the Pelican Presents, Williamsburg, Brooklyn, NY
Curated by Eric Doeringer
PodArt 2, Fine Art in Space, Long Island City, NY,
Curated by Errore. Contatto non definito.
Native Spirit, Supreme Trading, Williamsburg, Brooklyn, NY,
Group show curated by David Gibson
2005
Codependent, The Living Room, Miami, FL,
Il secondo video è Feet (fatto in collaborazione con Felicia Garcia Rivera) la cui serie si completa con le fotografie Feet #1 e Feet #2. Per la realizzazione di quest'opera, due blocchi di ghiaccio sono stati intagliati all’interno e messi ai piedi dell’artista alla stregua di scarpe con i tacchi alti. Indossandoli, Laser esce dal suo appartamento e cammina con difficoltà per le strade di New York. Nel compiere quest’azione i blocchi si sciolgono liberando l’artista da questa specie di “incudini” auto-impostisi.
In ultimo, la serie di fotografie Pigeon #3 e Pigeon #6, nei quali Laser interagisce contemporaneamente con un piccione vivo e con il suo doppio realizzato in ghiaccio. In Pigeon #6 si vede in primo piano l’artista che sta “mangiando” la scultura di ghiaccio, mentre, dietro, si intravedono le ali del piccione vivente.
Mentre nella serie Pigeon il lavoro si concentra sull’idea del “doppio”, che si estrinseca nella contrapposizione fra l’animale di ghiaccio, inanimato ed effimero, e l’animale vivo – contrasto che allude all’arte come gioco costante tra vita e morte, e che, come narra la vicenda di Zeusi e Parrasio, alimenta il dubbio sulla distinzione fra ciò che è animato e ciò che invece non lo è – in Lost It e Feet l’accento concettuale è messo sull’idea di sacrificio. Un’artista che si flagella come forma d’espiazione, forse come l’unica via di sublimazione poetica di una sofferenza che tutti conosciamo molto bene.
Liz Magic Laser
Born in New York, USA, in 1981. Lives and works in New York.
Education
Columbia University, NY, NY Master of Fine Arts Candidate, 2008
Wesleyan University, Middletown, CT, Bachelor of Arts, 2003
High Honors, Department of Art
L'Institut des Universités Americaines, Avignon, France, 2001
Selected exhibitions
2008
Lost it, nt art gallery, Bologna, Italy, April 2008.
Curated by Gabriela Galati
2007
Infinitu et Contini: Repeated Histories, Reinvented Resistances, Smack Mellon, DUMBO, Brooklyn, NY,
Curated by Denise Carvalho
I LOVE NEW YORK, 33 Bond, NY, NY
2006
MASH, Design District, Miami, Florida
Curated by David Hunt
Scenic Detour, Red Saw, Newark, NJ, July 2006
On Tenterhooks, Christopher Henry Gallery, NY
The Matthew Barney Show, Jack the Pelican Presents, Williamsburg, Brooklyn, NY
Curated by Eric Doeringer
PodArt 2, Fine Art in Space, Long Island City, NY,
Curated by Errore. Contatto non definito.
Native Spirit, Supreme Trading, Williamsburg, Brooklyn, NY,
Group show curated by David Gibson
2005
Codependent, The Living Room, Miami, FL,
19
aprile 2008
Liz Magic Laser – Lost It
Dal 19 aprile al 20 maggio 2008
arte contemporanea
Location
NT ART GALLERY
Bologna, Via Michelino, 33, (Bologna)
Bologna, Via Michelino, 33, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-13 e 16 - 20 domenica e lunedì appuntamento
Vernissage
19 Aprile 2008, ore 18.30
Autore
Curatore