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Lo-fi Architecture
La bassa definizione è una sensibilità che riserva speciali attenzioni all’indeterminato e al non risolto. Applicata all’architettura, diventa un’opzione di ordine culturale, un punto di vista che interpreta l’arte dell’edificare come un processo mai finito, così – anche nei suoi aspetti oggettuali – l’architettura appare come una entità necessariamente imperfetta, che si avvalora quando possiede molti gradi di apertura.
Comunicato stampa
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Lo-fi is a sensitivity that dedicates special attention to the indeterminate and the unresolved. Applied to architecture, lo-fi is transformed into a disciplinary option, inducing an interpretation of building as a process that is never complete. Thus, even as an object, architecture is diluted and made a necessarily imperfect entity that gains in value when it possesses multiple degrees of openness. While the definition of design, rather than dedicating itself to the affirmation of closed and intimidating organisms, prefers to activate devices – in the form of works of architecture with numerous undefined parts, useful for generating new interactions and involvements.
Lo-fi architecture is also a working programme that confronts the urgent questions facing Italian cities and territories. Focusing attention on problematic areas or difficult to resolve issues, this platform proposes that we overcome obstacles using alternative methods aimed at triggering virtuous processes and producing focused visions.
Lo-fi Architecture, as a consequence, is not a workshop of theoretical formulas, but an inclusive space and a productive subject. So, the Lo-fi Architecture project is a condensation. Elaborations and applications of these procedures are presented in this exhibition, as well as in the related book, and together they represent both the temporary focusing on a cultural sensibility and the halfway presentation of the possibility of design solutions.
La bassa definizione è una sensibilità che riserva speciali attenzioni all’indeterminato e al non risolto. Applicata all’architettura, diventa un’opzione di ordine culturale, un punto di vista che interpreta l’arte dell’edificare come un processo mai finito, così - anche nei suoi aspetti oggettuali - l’architettura appare come una entità necessariamente imperfetta, che si avvalora quando possiede molti gradi di apertura.
Mentre il progetto, piuttosto che dedicarsi all’affermazione di organismi chiusi e intimidatori, preferisce attivare dispositivi che producono architetture con molte indefinitezze, necessarie per generare nuove interazioni e coinvolgimenti.
Lo-fi Architecture è anche una piattaforma di lavoro che si confronta con questioni critiche della città e dei territori italiani. Focalizzando l'attenzione su aree problematiche o temi di difficile soluzione tale piattaforma si propone di superare gli ostacoli con modalità alternative per innescare processi virtuosi e produrre visioni mirate.
Lo-fi Architecture non è di conseguenza un laboratorio di formule teoriche ma una piattaforma inclusiva e un soggetto produttivo. Il progetto Lo-fi Architecture è dunque una condensazione. Gli approfondimenti e le applicazioni di queste procedure sono in questa mostra, così come il libro che la accompagna e insieme rappresentano la provvisoria focalizzazione su una sensibilità culturale e l’intermedia presentazione di una capacità di risposta progettuale.
Displayed and published are projects, texts and collaborations by /
Nella mostra e nel catalogo progetti, scritti, collaborazioni di:
Emanuela Ascari, Claudio Bertorelli, Luisa Cerlini, Giovanni Corbellini, Luca Diffuse, Riccardo Dirindin, Luca Emanueli, Daniele Fazio, Francesco Garofalo, Alessandro Gori, Denis Isaia, Luana Labriola, LEAA, Carlo Ruyblas Lesi, Gianni Lobosco, Anna Lovecchio, Mario Lupano, Maria Marino, Stefano Micelli, Amanda Montanari, Marco Navarra, Elena Pirazzoli, Marco Ragonese, Franco Rotelli, Cristiano Seganfreddo, Salottobuono, Barbara Stefani, studio NOWA, TAMassociati, Luca Trevisani, Valentina Vetturi.
Lo-Fi Architecture.
Architecture as
curatorial practice
opening times
Mon-Fri from 10am to 6pm
The book Lo-Fi Architecture is published by
Marsilio http://www.marsilioeditori.it/
Floor lamps provided by
Pallucco http://www.pallucco.com/
Media partner
AT CASA http://atcasa.corriere.it/
Lo-fi architecture is also a working programme that confronts the urgent questions facing Italian cities and territories. Focusing attention on problematic areas or difficult to resolve issues, this platform proposes that we overcome obstacles using alternative methods aimed at triggering virtuous processes and producing focused visions.
Lo-fi Architecture, as a consequence, is not a workshop of theoretical formulas, but an inclusive space and a productive subject. So, the Lo-fi Architecture project is a condensation. Elaborations and applications of these procedures are presented in this exhibition, as well as in the related book, and together they represent both the temporary focusing on a cultural sensibility and the halfway presentation of the possibility of design solutions.
La bassa definizione è una sensibilità che riserva speciali attenzioni all’indeterminato e al non risolto. Applicata all’architettura, diventa un’opzione di ordine culturale, un punto di vista che interpreta l’arte dell’edificare come un processo mai finito, così - anche nei suoi aspetti oggettuali - l’architettura appare come una entità necessariamente imperfetta, che si avvalora quando possiede molti gradi di apertura.
Mentre il progetto, piuttosto che dedicarsi all’affermazione di organismi chiusi e intimidatori, preferisce attivare dispositivi che producono architetture con molte indefinitezze, necessarie per generare nuove interazioni e coinvolgimenti.
Lo-fi Architecture è anche una piattaforma di lavoro che si confronta con questioni critiche della città e dei territori italiani. Focalizzando l'attenzione su aree problematiche o temi di difficile soluzione tale piattaforma si propone di superare gli ostacoli con modalità alternative per innescare processi virtuosi e produrre visioni mirate.
Lo-fi Architecture non è di conseguenza un laboratorio di formule teoriche ma una piattaforma inclusiva e un soggetto produttivo. Il progetto Lo-fi Architecture è dunque una condensazione. Gli approfondimenti e le applicazioni di queste procedure sono in questa mostra, così come il libro che la accompagna e insieme rappresentano la provvisoria focalizzazione su una sensibilità culturale e l’intermedia presentazione di una capacità di risposta progettuale.
Displayed and published are projects, texts and collaborations by /
Nella mostra e nel catalogo progetti, scritti, collaborazioni di:
Emanuela Ascari, Claudio Bertorelli, Luisa Cerlini, Giovanni Corbellini, Luca Diffuse, Riccardo Dirindin, Luca Emanueli, Daniele Fazio, Francesco Garofalo, Alessandro Gori, Denis Isaia, Luana Labriola, LEAA, Carlo Ruyblas Lesi, Gianni Lobosco, Anna Lovecchio, Mario Lupano, Maria Marino, Stefano Micelli, Amanda Montanari, Marco Navarra, Elena Pirazzoli, Marco Ragonese, Franco Rotelli, Cristiano Seganfreddo, Salottobuono, Barbara Stefani, studio NOWA, TAMassociati, Luca Trevisani, Valentina Vetturi.
Lo-Fi Architecture.
Architecture as
curatorial practice
opening times
Mon-Fri from 10am to 6pm
The book Lo-Fi Architecture is published by
Marsilio http://www.marsilioeditori.it/
Floor lamps provided by
Pallucco http://www.pallucco.com/
Media partner
AT CASA http://atcasa.corriere.it/
26
agosto 2010
Lo-fi Architecture
Dal 26 agosto all'otto ottobre 2010
architettura
Location
FONDAZIONE CLAUDIO BUZIOL – ABBAZIA DI SAN GREGORIO
Venezia, Dorsoduro, 172, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 172, (Venezia)
Vernissage
26 Agosto 2010, ore 18.30 solo su invito
Editore
MARSILIO
Ufficio stampa
ELENA BARI - NEWRELEASE
Autore
Curatore