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Lo sguardo di Massimo
Una mostra dedicata alla figura di Massimo Dolcini (1945-2005), curata da Ludovico Pratesi, che intende analizzare i diversi aspetti della personalità di Dolcini, grafico tra i principali innovatori della comunicazione sociale e culturale italiana, nota come “grafica di pubblica utilità”, tra gli anni Settanta e Ottanta
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 18 luglio alle ore 18.30 si inaugura presso il Centro Arti Visive Pescheria, Lo sguardo di Massimo,
una mostra dedicata alla figura di Massimo Dolcini (1945-2005), curata da Ludovico Pratesi, che intende
analizzare i diversi aspetti della personalità di Dolcini, grafico tra i principali innovatori della comunicazione
sociale e culturale italiana, nota come “grafica di pubblica utilità”, tra gli anni Settanta e Ottanta.
La mostra è promossa dal Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza e Sistema Museo, in
collaborazione con i Comuni di Urbania, Urbino, Fano, l’Accademia di Belle Arti di Urbino e l'Istituto
Tecnico Commerciale "Donato Bramante” di Pesaro.
Grafico, comunicatore, designer ma anche pittore, collezionista, ceramista, insegnante, viaggiatore, cuoco e
appassionato di cucina: per la prima volta la personalità complessa e labirintica di Dolcini viene presentata a
360 gradi, mettendo in luce aspetti sconosciuti o poco noti, attraverso una mostra suddivisa in due parti
all’interno degli spazi della Pescheria, che alterna momenti spettacolari e di impatto visivo con situazioni più
intime e riflessive. Più di trecento opere tra fotografie dipinti, acquarelli, ceramiche e manifesti
documentano il Dolcini privato e più segreto. La mostra comincia nel Loggiato, dove l’allestimento si
articola in tre moduli geometrici (che riprendono i segni grafici caratteristici di Dolcini) con una struttura a
croce, che intendono rievocare la “x”, logo degli studi professionali del grafico mantenuto nel corso del
tempo. Ogni modulo è dedicato ad un aspetto della personalità di Dolcini, per ricostruire il suo sguardo
rivolto al mondo e al suo tempo. Frammenti di vita pubblica e privata, accompagnati da una timeline a parete
che ricostruisce i momenti salienti della vita di Dolcini, con riferimenti al suo lavoro, alle sue passioni, alle
forme della sua creatività nel quotidiano.
Lo spazio della vita
Il percorso espositivo si apre con un dipinto legato all’attività di pittore, praticata nella sua prima giovinezza
e poi abbandonata. Un’immagine surreale e fantastica mai esposta al pubblico, che indica già la qualità del
suo sguardo, originale e caleidoscopico fin dall’adolescenza. Una passione che ritorna in età adulta attraverso
una serie di acquarelli esposti in mostra. Il primo modulo, dedicato alla fotografia 'd’autore', riunisce una
serie di immagini personali inedite legate alla vita quotidiana e professionale di Dolcini: ritratti e autoritratti,
paesaggi e luoghi, amici e allievi colti con un occhio soggettivo e originale. Il secondo propone documenti
fotografici - ugualmente inediti - realizzati per finalità legate alla sua attività comunicazione che tuttavia
offrono uno sguardo partecipe e talvolta amabilmente ironico sui personaggi, le iniziative, la vita pubblica
della comunità pesarese degli anni ’70.
Il reportage sulla Persia ritrovato
Di grande interesse e di alta qualità fotografica è la serie di stampe a colori da diapositive 6x6 scattate in un
viaggio della metà degli anni ’70 con il grafico Michele Provinciali. Si era trattato di un lavoro
commissionato a Dolcini dallo stesso Provinciali con la finalità di ricavarne un volume a cura di Provinciali e
Spotorno editori, a seguito del precedente volume – Iran. L’alba della civiltà – uscito per gli stessi tipi nel
1972. Il soggetto della ricerca erano i bazar e gli spazi di vendita delle varie tiopologie di artigianato ancora
praticate in Iran.
Il volume non fu realizzato, ma resta questo splendido patrimonio di immagini inedite di cui si offre nella
mostra una nutrita selezione.
Tra i due moduli, un elemento circolare riguarda invece la dimensione del Dolcini collezionista di ceramica
popolare e ceramista lui stesso: due aspetti che testimoniano il suo interesse per l’oggetto d’uso artigianale e
la sua possibile contiguità con il design, documentati da una selezione di ceramiche della sua raccolta privata
ed una campionatura di quelle da lui realizzate.
Lo spazio del lavoro
Alle pareti della chiesa del Suffragio si dispiega una selezione della produzione grafica di Massimo Dolcini:
un corpus di manifesti murali - circa 70 - che documentano la sua attività per i committenti più diversi –
istituzioni, enti, imprese attivi nella città, oltre al Comune di Pesaro, per il quale ha lavorato a partire dagli
anni Settanta.
Il giornale della mostra
Un giornale di mostra conterrà testi e immagini che approfondiranno la figura e l’opera di Dolcini. La
pubblicazione sarà offerta gratuitamente ai visitatori.
Le attività collaterali
È previsto un programma di attività collaterali, sia all’interno della mostra che nella città di Pesaro, per
l’intera durata dell’evento, dedicate ai diversi aspetti della personalità di Massimo Dolcini.
La mostra è realizzata con materiali prestati da privati e la collaborazione di CDPG Aiap - Centro di
Documentazione sul Progetto Grafico, di AIAP-Associazione italiana design della comunicazione visiva,
dell’Accademia di Belle Arti di Urbino e dell’Istituto Tecnico Commerciale “Donato Bramante” di Pesaro.
.
Note biografiche
Massimo Dolcini era nato a Pesaro il 3 luglio 1945. Ha iniziato la professione di grafico nel 1969, anno in
cui si è diplomato al Corso Superiore di Arte Grafica di Urbino, dove è stato allievo di Albe Steiner e di
Michele Provinciali. Due maestri che hanno saputo insegnargli il meglio delle loro esperienze e della loro
visione del mondo. Dal 1969 al 1984 ha insegnato a periodi alterni nella città urbinate, Fotografia e Grafica
presso l’ISIA (1969-74) e Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti (1974-84). Nel 1971 ha avviato con il
Comune di Pesaro un rapporto di consulenza che ha costituito, per quel periodo, un caso unico in ambito
internazionale di progettazione dell’immagine di una amministrazione locale. Sin dagli inizi il lavoro di
Dolcini e dello studio Fuorischema si è infatti caratterizzato per la specializzazione nella “grafica di
pubblica utilità” (la denominazione è di Albe Steiner), fornendo prestazioni ad enti locali, partiti politici,
organizzazioni sociali e culturali. Nel 1981 Fuorischema, affiancato per un breve periodo da M&M, ha
iniziato ad acquisire come clienti aziende private, con consulenze d’immagine di natura complessa.
L’operatività di Dolcini e dei suoi collaboratori si è aperta ad un campo professionale più allargato e a nuovi
strumenti, mutuati dalle agenzie di comunicazione, iniziando un percorso che ha portato, nel 1992, alla
nascita di Dolcini associati srl. Dolcini e le sue strutture hanno partecipato a numerose e prestigiose mostre
di grafica in Italia e nel mondo e i loro lavori nel campo della comunicazione pubblica e d’impresa sono
presenti in raccolte museali, cataloghi e riviste specializzate, nazionali ed internazionali.
LO SGUARDO DI MASSIMO
La creatività nel quotidiano di Massimo Dolcini / Fotografie ceramiche disegni
Centro Arti Visive Pescheria, corso XI settembre 184, Pesaro
18 luglio - 4 ottobre 2015
Inaugurazione sabato 18 luglio h 18.30 > Ingresso libero con card Pesaro Cult
h 17.30 – 22.30, chiuso lunedì / 1- 31 agosto > h 17.30 – 22.30, tutti i giorni
Ingresso libero con card Pesaro Cult
INFO T 0721 387541 pesaro@sistemamuseo.it
www.pesarocultura.it / www.pesaromusei.it
UFFICIO STAMPA Alessandra Zanchi M 328 2128748
info@presszanchi.com / press.zanchi@gmail.com / www.presszanchi.com
una mostra dedicata alla figura di Massimo Dolcini (1945-2005), curata da Ludovico Pratesi, che intende
analizzare i diversi aspetti della personalità di Dolcini, grafico tra i principali innovatori della comunicazione
sociale e culturale italiana, nota come “grafica di pubblica utilità”, tra gli anni Settanta e Ottanta.
La mostra è promossa dal Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza e Sistema Museo, in
collaborazione con i Comuni di Urbania, Urbino, Fano, l’Accademia di Belle Arti di Urbino e l'Istituto
Tecnico Commerciale "Donato Bramante” di Pesaro.
Grafico, comunicatore, designer ma anche pittore, collezionista, ceramista, insegnante, viaggiatore, cuoco e
appassionato di cucina: per la prima volta la personalità complessa e labirintica di Dolcini viene presentata a
360 gradi, mettendo in luce aspetti sconosciuti o poco noti, attraverso una mostra suddivisa in due parti
all’interno degli spazi della Pescheria, che alterna momenti spettacolari e di impatto visivo con situazioni più
intime e riflessive. Più di trecento opere tra fotografie dipinti, acquarelli, ceramiche e manifesti
documentano il Dolcini privato e più segreto. La mostra comincia nel Loggiato, dove l’allestimento si
articola in tre moduli geometrici (che riprendono i segni grafici caratteristici di Dolcini) con una struttura a
croce, che intendono rievocare la “x”, logo degli studi professionali del grafico mantenuto nel corso del
tempo. Ogni modulo è dedicato ad un aspetto della personalità di Dolcini, per ricostruire il suo sguardo
rivolto al mondo e al suo tempo. Frammenti di vita pubblica e privata, accompagnati da una timeline a parete
che ricostruisce i momenti salienti della vita di Dolcini, con riferimenti al suo lavoro, alle sue passioni, alle
forme della sua creatività nel quotidiano.
Lo spazio della vita
Il percorso espositivo si apre con un dipinto legato all’attività di pittore, praticata nella sua prima giovinezza
e poi abbandonata. Un’immagine surreale e fantastica mai esposta al pubblico, che indica già la qualità del
suo sguardo, originale e caleidoscopico fin dall’adolescenza. Una passione che ritorna in età adulta attraverso
una serie di acquarelli esposti in mostra. Il primo modulo, dedicato alla fotografia 'd’autore', riunisce una
serie di immagini personali inedite legate alla vita quotidiana e professionale di Dolcini: ritratti e autoritratti,
paesaggi e luoghi, amici e allievi colti con un occhio soggettivo e originale. Il secondo propone documenti
fotografici - ugualmente inediti - realizzati per finalità legate alla sua attività comunicazione che tuttavia
offrono uno sguardo partecipe e talvolta amabilmente ironico sui personaggi, le iniziative, la vita pubblica
della comunità pesarese degli anni ’70.
Il reportage sulla Persia ritrovato
Di grande interesse e di alta qualità fotografica è la serie di stampe a colori da diapositive 6x6 scattate in un
viaggio della metà degli anni ’70 con il grafico Michele Provinciali. Si era trattato di un lavoro
commissionato a Dolcini dallo stesso Provinciali con la finalità di ricavarne un volume a cura di Provinciali e
Spotorno editori, a seguito del precedente volume – Iran. L’alba della civiltà – uscito per gli stessi tipi nel
1972. Il soggetto della ricerca erano i bazar e gli spazi di vendita delle varie tiopologie di artigianato ancora
praticate in Iran.
Il volume non fu realizzato, ma resta questo splendido patrimonio di immagini inedite di cui si offre nella
mostra una nutrita selezione.
Tra i due moduli, un elemento circolare riguarda invece la dimensione del Dolcini collezionista di ceramica
popolare e ceramista lui stesso: due aspetti che testimoniano il suo interesse per l’oggetto d’uso artigianale e
la sua possibile contiguità con il design, documentati da una selezione di ceramiche della sua raccolta privata
ed una campionatura di quelle da lui realizzate.
Lo spazio del lavoro
Alle pareti della chiesa del Suffragio si dispiega una selezione della produzione grafica di Massimo Dolcini:
un corpus di manifesti murali - circa 70 - che documentano la sua attività per i committenti più diversi –
istituzioni, enti, imprese attivi nella città, oltre al Comune di Pesaro, per il quale ha lavorato a partire dagli
anni Settanta.
Il giornale della mostra
Un giornale di mostra conterrà testi e immagini che approfondiranno la figura e l’opera di Dolcini. La
pubblicazione sarà offerta gratuitamente ai visitatori.
Le attività collaterali
È previsto un programma di attività collaterali, sia all’interno della mostra che nella città di Pesaro, per
l’intera durata dell’evento, dedicate ai diversi aspetti della personalità di Massimo Dolcini.
La mostra è realizzata con materiali prestati da privati e la collaborazione di CDPG Aiap - Centro di
Documentazione sul Progetto Grafico, di AIAP-Associazione italiana design della comunicazione visiva,
dell’Accademia di Belle Arti di Urbino e dell’Istituto Tecnico Commerciale “Donato Bramante” di Pesaro.
.
Note biografiche
Massimo Dolcini era nato a Pesaro il 3 luglio 1945. Ha iniziato la professione di grafico nel 1969, anno in
cui si è diplomato al Corso Superiore di Arte Grafica di Urbino, dove è stato allievo di Albe Steiner e di
Michele Provinciali. Due maestri che hanno saputo insegnargli il meglio delle loro esperienze e della loro
visione del mondo. Dal 1969 al 1984 ha insegnato a periodi alterni nella città urbinate, Fotografia e Grafica
presso l’ISIA (1969-74) e Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti (1974-84). Nel 1971 ha avviato con il
Comune di Pesaro un rapporto di consulenza che ha costituito, per quel periodo, un caso unico in ambito
internazionale di progettazione dell’immagine di una amministrazione locale. Sin dagli inizi il lavoro di
Dolcini e dello studio Fuorischema si è infatti caratterizzato per la specializzazione nella “grafica di
pubblica utilità” (la denominazione è di Albe Steiner), fornendo prestazioni ad enti locali, partiti politici,
organizzazioni sociali e culturali. Nel 1981 Fuorischema, affiancato per un breve periodo da M&M, ha
iniziato ad acquisire come clienti aziende private, con consulenze d’immagine di natura complessa.
L’operatività di Dolcini e dei suoi collaboratori si è aperta ad un campo professionale più allargato e a nuovi
strumenti, mutuati dalle agenzie di comunicazione, iniziando un percorso che ha portato, nel 1992, alla
nascita di Dolcini associati srl. Dolcini e le sue strutture hanno partecipato a numerose e prestigiose mostre
di grafica in Italia e nel mondo e i loro lavori nel campo della comunicazione pubblica e d’impresa sono
presenti in raccolte museali, cataloghi e riviste specializzate, nazionali ed internazionali.
LO SGUARDO DI MASSIMO
La creatività nel quotidiano di Massimo Dolcini / Fotografie ceramiche disegni
Centro Arti Visive Pescheria, corso XI settembre 184, Pesaro
18 luglio - 4 ottobre 2015
Inaugurazione sabato 18 luglio h 18.30 > Ingresso libero con card Pesaro Cult
h 17.30 – 22.30, chiuso lunedì / 1- 31 agosto > h 17.30 – 22.30, tutti i giorni
Ingresso libero con card Pesaro Cult
INFO T 0721 387541 pesaro@sistemamuseo.it
www.pesarocultura.it / www.pesaromusei.it
UFFICIO STAMPA Alessandra Zanchi M 328 2128748
info@presszanchi.com / press.zanchi@gmail.com / www.presszanchi.com
18
luglio 2015
Lo sguardo di Massimo
Dal 18 luglio al 04 ottobre 2015
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arti decorative e industriali
arte contemporanea
disegno e grafica
arti decorative e industriali
Location
CENTRO ARTI VISIVE – PESCHERIA
Pesaro, Corso XI Settembre, 184, (Pesaro E Urbino)
Pesaro, Corso XI Settembre, 184, (Pesaro E Urbino)
Biglietti
con card Pesaro Cult
Orario di apertura
h 17.30 – 22.30, chiuso lunedì / 1- 31 agosto > h 17.30 – 22.30, tutti i giorni
Vernissage
18 Luglio 2015, ore 18.30
Autore
Curatore