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Lo Spazio dell’arte|Guardando il volto di Artemide
La mostra ospiterà tre distinte ed articolate mostre di circa complessivamente 150 opere.
Comunicato stampa
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Dal 29 maggio 2009 i locali di Palazzo Iacono/Galleria degli Archi(RG) accoglieranno
la mostra Lo Spazio dell’arte|Guardando il volto di Artemide
a cura di Francesco Lucifora e Salvatore Schembari.
Palazzo Iacono/Galleria degli Archi, come Palazzo dell’Arte a Comiso, ospiterà
tre distinte ed articolate mostre di circa complessivamente 150 opere:
12 movimenti una mostra itinerante di artisti acesi: Riccardo Badalà, Giuseppe Calderone,
Calusca, Sandra Chinelate, Zoltan Fazekas, Raimondo Ferlito, Alessandro Finocchiaro, Sebastiano Grasso, Paolo Guarrera,
Paolo Nicolosi, Vincenzo Tomasello, Luciano Vadalà;
Contemporanea da Collezione presenta artisti affermati nell’Isola e
opere da collezioni:Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Francesco Balsamo, Arturo Barbante,
Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Mavie Cartia, Salvo Caruso, Giuseppe Cassibba, Giuseppe Colombo, Giuseppe Attanasio Elia,
Emanuele Giuffrida, Piero Guccione, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Luca Macauda, Michele Nigro, Franco Polizzi, Gianni
Provenzano, Giuseppe Puglisi, Luigi Rabbito, Fabio Romano, Fabio Salafia, Franco Sarnari, Croce Taravella, Franco Valenti, Piero
Zuccaro, Vincenzo Zarbo
Passo contemporaneo in collaborazione dell’associazione Passo che presenta
Installazioni | Disegno | Scultura | Incisione | Digital Art | Performance| Video:
Giuseppe Barone, Carmelo Candiano, Daniele Cascone, Salvo Catania, Stefania Cintoli, Clemente Fava, Luigi Galofaro,
Guglielmo Manenti + Ex video, Sebastiano Messina, Marilena Padua Giovanni Robustelli, Elena Rosa, Sasha Vinci,
Veronica Zambelli,
L’esposizione rimarrà aperta fino al 27 giugno 2009.
dal testo di Francesco Lucifora:
Un sogno presente contemporaneo
Un sogno lungo diciotto anni. I numeri e le date ritornano — direbbe qualcuno — come segni cari e intimi portatori di premonizioni sulla realtà. Il Palazzo Iacono diventa luogo d’arte e guarda il volto di Artemide alla fine di un ventennio che ha vissuto un’accelerazione della storia, del tempo e dell’esistenza. Nessun campo indagato dall’umano è stato risparmiato. All’indomani della disgregazione dell’Europa Comunista e dell’Unione Sovietica, lo sfaldamento della Jugoslavia e la conflittualità tra Stati Uniti e Iraq, il mondo occidentale si è risvegliato con un attacco terroristico senza precedenti, ma un attimo dopo era immune e vaccinato alla paura e al dolore. Questa è, in sintesi, la cifra della velocità del presente contemporaneo. Neanche l’arte ha potuto sottrarsi a queste scosse, la visualità ha conquistato un potere crescente: il linguaggio delle immagini è diventato la lingua internazionale più usata. Il dibattito del mondo dell’arte ha assunto dimensioni, diramazioni enormi e approdi non sempre comprensibili e spesso questa piega non corrisponde ad una pluralità espressiva degli artisti.
Due ambiti. Nel primo si è assistito alla strenua ricerca di mezzi espressivi che lo sviluppo tecnologico forniva a dismisura: video, riproduzioni digitali, performance audio-video, computer; gli artisti, negli anni novanta, hanno iniziato in gran parte ad usare contemporaneamente più di una tecnica, ma nessuna di queste costituiva l’autonomia e la riconoscibilità di un linguaggio a meno che non scaturisse da una ricerca soggettiva. Il problema essenziale, per questo genere di arte, è costituito dall’accelerata evoluzione dei mezzi espressivi tanto che spesso la progettualità di un artista arriva ad essi quando sono obsoleti.
Il secondo ambito riguarda la pittura che, dagli anni novanta, viene rivendicata
come specifico nel dibattito sull’interscambiabilità delle tecniche. La pittura che è salita alla ribalta mette insieme visioni intime, soggettive e di poetica individuale e si è trovata a fronteggiare la tendenza conservatrice di una certa critica d’avanguardia che demonizza più i mezzi che i contenuti.
Come nel primo ambito anche per la pittura va focalizzato un aspetto che è quello della progressiva scomparsa di ogni tematica che conduce a speranze o a nodi problematici collettivi.
Focalizzando l’evento espositivo di Palazzo Iacono a partire da questa premessa, si prospetta una scansione di alcuni significativi momenti dell’arte soprattutto relativa alle provenienze siciliane e questo non è un fatto involontario, ma l’esito naturale della presenza dei pittori iblei ed etnei e delle nascenti personalità legate all’evoluzione dei linguaggi dell’arte chiarendo che tutti gli artisti, in ogni momento sono stati e saranno sempre contemporanei al loro tempo. Emerge dunque come sterile, la prassi da parte di un certo sistema dell’arte di definire alcuni artisti come non contemporanei adducendo come causa il mancato utilizzo di tecniche specifiche così come appare poco produttivo l’atteggiamento e il giudizio di alcuni artisti che demonizzano con troppa fretta e poca lucidità alcune modalità espressive della giovane generazione.
Contemporanea da collezione, 12 Movimenti e Passo Contemporaneo: tre voci di un dibattito complesso, l’indicazione di una dimensione non facile da trattare, ma che si volge con coraggio e lungimiranza verso l’incalzante necessità che accomuna un’allargata generazione di artisti siciliani (e non solo) che sovente con successo infrange i limiti territoriali e che anziché trincerarsi in dogmi ora moderni ora contemporanei potrebbe comunicare sulla base condivisa della ricerca. Dopotutto non esistono pittori che imitano altri pittori o videoartisti improvvisati, il punto è la forza e l’autonomia del linguaggio poiché ogni artista risponde in prima persona della propria arte, in questo caso soltanto davanti ad Artemide.
Francesco lucifora
la mostra Lo Spazio dell’arte|Guardando il volto di Artemide
a cura di Francesco Lucifora e Salvatore Schembari.
Palazzo Iacono/Galleria degli Archi, come Palazzo dell’Arte a Comiso, ospiterà
tre distinte ed articolate mostre di circa complessivamente 150 opere:
12 movimenti una mostra itinerante di artisti acesi: Riccardo Badalà, Giuseppe Calderone,
Calusca, Sandra Chinelate, Zoltan Fazekas, Raimondo Ferlito, Alessandro Finocchiaro, Sebastiano Grasso, Paolo Guarrera,
Paolo Nicolosi, Vincenzo Tomasello, Luciano Vadalà;
Contemporanea da Collezione presenta artisti affermati nell’Isola e
opere da collezioni:Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Francesco Balsamo, Arturo Barbante,
Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Mavie Cartia, Salvo Caruso, Giuseppe Cassibba, Giuseppe Colombo, Giuseppe Attanasio Elia,
Emanuele Giuffrida, Piero Guccione, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Luca Macauda, Michele Nigro, Franco Polizzi, Gianni
Provenzano, Giuseppe Puglisi, Luigi Rabbito, Fabio Romano, Fabio Salafia, Franco Sarnari, Croce Taravella, Franco Valenti, Piero
Zuccaro, Vincenzo Zarbo
Passo contemporaneo in collaborazione dell’associazione Passo che presenta
Installazioni | Disegno | Scultura | Incisione | Digital Art | Performance| Video:
Giuseppe Barone, Carmelo Candiano, Daniele Cascone, Salvo Catania, Stefania Cintoli, Clemente Fava, Luigi Galofaro,
Guglielmo Manenti + Ex video, Sebastiano Messina, Marilena Padua Giovanni Robustelli, Elena Rosa, Sasha Vinci,
Veronica Zambelli,
L’esposizione rimarrà aperta fino al 27 giugno 2009.
dal testo di Francesco Lucifora:
Un sogno presente contemporaneo
Un sogno lungo diciotto anni. I numeri e le date ritornano — direbbe qualcuno — come segni cari e intimi portatori di premonizioni sulla realtà. Il Palazzo Iacono diventa luogo d’arte e guarda il volto di Artemide alla fine di un ventennio che ha vissuto un’accelerazione della storia, del tempo e dell’esistenza. Nessun campo indagato dall’umano è stato risparmiato. All’indomani della disgregazione dell’Europa Comunista e dell’Unione Sovietica, lo sfaldamento della Jugoslavia e la conflittualità tra Stati Uniti e Iraq, il mondo occidentale si è risvegliato con un attacco terroristico senza precedenti, ma un attimo dopo era immune e vaccinato alla paura e al dolore. Questa è, in sintesi, la cifra della velocità del presente contemporaneo. Neanche l’arte ha potuto sottrarsi a queste scosse, la visualità ha conquistato un potere crescente: il linguaggio delle immagini è diventato la lingua internazionale più usata. Il dibattito del mondo dell’arte ha assunto dimensioni, diramazioni enormi e approdi non sempre comprensibili e spesso questa piega non corrisponde ad una pluralità espressiva degli artisti.
Due ambiti. Nel primo si è assistito alla strenua ricerca di mezzi espressivi che lo sviluppo tecnologico forniva a dismisura: video, riproduzioni digitali, performance audio-video, computer; gli artisti, negli anni novanta, hanno iniziato in gran parte ad usare contemporaneamente più di una tecnica, ma nessuna di queste costituiva l’autonomia e la riconoscibilità di un linguaggio a meno che non scaturisse da una ricerca soggettiva. Il problema essenziale, per questo genere di arte, è costituito dall’accelerata evoluzione dei mezzi espressivi tanto che spesso la progettualità di un artista arriva ad essi quando sono obsoleti.
Il secondo ambito riguarda la pittura che, dagli anni novanta, viene rivendicata
come specifico nel dibattito sull’interscambiabilità delle tecniche. La pittura che è salita alla ribalta mette insieme visioni intime, soggettive e di poetica individuale e si è trovata a fronteggiare la tendenza conservatrice di una certa critica d’avanguardia che demonizza più i mezzi che i contenuti.
Come nel primo ambito anche per la pittura va focalizzato un aspetto che è quello della progressiva scomparsa di ogni tematica che conduce a speranze o a nodi problematici collettivi.
Focalizzando l’evento espositivo di Palazzo Iacono a partire da questa premessa, si prospetta una scansione di alcuni significativi momenti dell’arte soprattutto relativa alle provenienze siciliane e questo non è un fatto involontario, ma l’esito naturale della presenza dei pittori iblei ed etnei e delle nascenti personalità legate all’evoluzione dei linguaggi dell’arte chiarendo che tutti gli artisti, in ogni momento sono stati e saranno sempre contemporanei al loro tempo. Emerge dunque come sterile, la prassi da parte di un certo sistema dell’arte di definire alcuni artisti come non contemporanei adducendo come causa il mancato utilizzo di tecniche specifiche così come appare poco produttivo l’atteggiamento e il giudizio di alcuni artisti che demonizzano con troppa fretta e poca lucidità alcune modalità espressive della giovane generazione.
Contemporanea da collezione, 12 Movimenti e Passo Contemporaneo: tre voci di un dibattito complesso, l’indicazione di una dimensione non facile da trattare, ma che si volge con coraggio e lungimiranza verso l’incalzante necessità che accomuna un’allargata generazione di artisti siciliani (e non solo) che sovente con successo infrange i limiti territoriali e che anziché trincerarsi in dogmi ora moderni ora contemporanei potrebbe comunicare sulla base condivisa della ricerca. Dopotutto non esistono pittori che imitano altri pittori o videoartisti improvvisati, il punto è la forza e l’autonomia del linguaggio poiché ogni artista risponde in prima persona della propria arte, in questo caso soltanto davanti ad Artemide.
Francesco lucifora
29
maggio 2009
Lo Spazio dell’arte|Guardando il volto di Artemide
Dal 29 maggio al 27 giugno 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEGLI ARCHI
Comiso, Via E. Calogero, 22, (Ragusa)
Comiso, Via E. Calogero, 22, (Ragusa)
Orario di apertura
da martedì a domenica dalle 17,00 alle 21 (Fuori orario su appuntamento)
Vernissage
29 Maggio 2009, ore 20
Autore
Curatore