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Lo Specchio di Diana
Mostra collettiva
Comunicato stampa
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Ci si potrà chiedere perché sia necessario o anche opportuno postulare un’ arte al femminile. In questi anni ho avuto la fortuna di realizzare diverse mostre al femminile il cui bisogno profondo è scaturito dalla personale esigenza di trasmettere, per mezzo dell’arte, quella conoscenza della creatività artistica femminile e del suo universo che per troppo tempo è rimasta celata.
Ripensare l’identità femminile oggi, a partire dai più recenti cambiamenti che l’hanno vista partecipe in prima linea sul fronte della politica, dell’economia, della cultura, della famiglia e delle relazioni con la parte maschile dell’universo significa ripensare la società stessa a partire dalle sue radici antropologiche.
A causa del suo essere nel mondo come e più di prima, la donna ha maturato una progressiva consapevolezza della propria specificità: sente che il suo apporto agli eventi e alle trasformazioni che sono in atto ora nel pianeta è necessario e fondamentale. La specificità di cui parlo riguarda il profilo energetico della donna. La donna è, infatti, un essere ciclico.
Nel momento in cui si mette nelle condizioni di sperimentare in modo più cosciente la propria ciclicità, riesce a sentirsi parte di movimenti circolari più vasti:
il ritorno dei giorni, delle stagioni, la rivoluzione della luna e il correlativo armonico alternarsi delle maree. Si sente così parte di un ordine naturale più ampio che la comprende.
Ella attinge a ogni ciclo determinando la manifestazione della propria consapevolezza in modo da renderla più ampia e profonda.
Pertanto la sua propria specificità è multipla, cilclica e mai lineare; ha così la capacità di entrare dentro di sé sprofondando nelle sue paure per riemergere con una nuova e più complessa sapienza di sé.
La donna sente anche la necessità e l’urgenza di cambiare la sua posizione per un nuova osservazione del maschile, ovvero di ciò che altro da sé. Questo avviene attraverso un confronto delle reciproche differenze. Come dice Marina Terragni nel libro “La scomparsa delle donne” : Forse è venuto il momento di diventare grandi. Forse è questo il prezzo da pagare,per levarci da questo pantano di infelicità: Crescere e imparare tutti, donne e uomini, a convivere con il differente, accettando che l’altro non sia solo una nostra immagine deformata, ma una possibilità di essere che è fuori di noi, che non capiremo mai del tutto e non potremo mai possedere, davanti alla quale ci toccherà a un certo punto fermarci per accettare l’estraneità che ci separa, il silenzio, il mistero, la verginità dell’uno di fronte all’altra. E non fare altro che ammirare.
Nell’arco della storia sia uomini che donne hanno compiuto ripetuti errori riguardanti l’esaltazione della differenza di genere, stabilendo delle gerarchie per cui un genere si autodefinisce superiore o inferiore all’altro.
Riscoprendo la propria sovranità la donna propone all’uomo un’interazione diversa e paritaria, che consente anche all’uomo di realizzare la sua propria sovranità. Ridando valore al principio di cui è portatrice, la donna riprende il suo giusto ruolo e si assume la propria responsabilità nel processo dell’evoluzione della collettività. In base a queste premesse, l’uguaglianza fra i generi è determinata dal comune scopo spirituale che condividono: ritornare alla reciproca sostanziale unità.
Questo è un atto di forza che permetterà di stabilire un equilibrio d’amore e di concreazione armoniosa.
(Rosetta Gozzini)
Ripensare l’identità femminile oggi, a partire dai più recenti cambiamenti che l’hanno vista partecipe in prima linea sul fronte della politica, dell’economia, della cultura, della famiglia e delle relazioni con la parte maschile dell’universo significa ripensare la società stessa a partire dalle sue radici antropologiche.
A causa del suo essere nel mondo come e più di prima, la donna ha maturato una progressiva consapevolezza della propria specificità: sente che il suo apporto agli eventi e alle trasformazioni che sono in atto ora nel pianeta è necessario e fondamentale. La specificità di cui parlo riguarda il profilo energetico della donna. La donna è, infatti, un essere ciclico.
Nel momento in cui si mette nelle condizioni di sperimentare in modo più cosciente la propria ciclicità, riesce a sentirsi parte di movimenti circolari più vasti:
il ritorno dei giorni, delle stagioni, la rivoluzione della luna e il correlativo armonico alternarsi delle maree. Si sente così parte di un ordine naturale più ampio che la comprende.
Ella attinge a ogni ciclo determinando la manifestazione della propria consapevolezza in modo da renderla più ampia e profonda.
Pertanto la sua propria specificità è multipla, cilclica e mai lineare; ha così la capacità di entrare dentro di sé sprofondando nelle sue paure per riemergere con una nuova e più complessa sapienza di sé.
La donna sente anche la necessità e l’urgenza di cambiare la sua posizione per un nuova osservazione del maschile, ovvero di ciò che altro da sé. Questo avviene attraverso un confronto delle reciproche differenze. Come dice Marina Terragni nel libro “La scomparsa delle donne” : Forse è venuto il momento di diventare grandi. Forse è questo il prezzo da pagare,per levarci da questo pantano di infelicità: Crescere e imparare tutti, donne e uomini, a convivere con il differente, accettando che l’altro non sia solo una nostra immagine deformata, ma una possibilità di essere che è fuori di noi, che non capiremo mai del tutto e non potremo mai possedere, davanti alla quale ci toccherà a un certo punto fermarci per accettare l’estraneità che ci separa, il silenzio, il mistero, la verginità dell’uno di fronte all’altra. E non fare altro che ammirare.
Nell’arco della storia sia uomini che donne hanno compiuto ripetuti errori riguardanti l’esaltazione della differenza di genere, stabilendo delle gerarchie per cui un genere si autodefinisce superiore o inferiore all’altro.
Riscoprendo la propria sovranità la donna propone all’uomo un’interazione diversa e paritaria, che consente anche all’uomo di realizzare la sua propria sovranità. Ridando valore al principio di cui è portatrice, la donna riprende il suo giusto ruolo e si assume la propria responsabilità nel processo dell’evoluzione della collettività. In base a queste premesse, l’uguaglianza fra i generi è determinata dal comune scopo spirituale che condividono: ritornare alla reciproca sostanziale unità.
Questo è un atto di forza che permetterà di stabilire un equilibrio d’amore e di concreazione armoniosa.
(Rosetta Gozzini)
18
gennaio 2017
Lo Specchio di Diana
Dal 18 gennaio al 15 marzo 2017
arte contemporanea
Location
BARONATO QUATTRO BELLEZZE
Roma, Via Di Panico, 23, (Roma)
Roma, Via Di Panico, 23, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 12-24
Vernissage
18 Gennaio 2017, ore 18-30
Autore
Curatore