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Lo spirito nobile della gente anaune
La mostra raccoglierà, all’interno delle sale di un bellissimo palazzo quattrocentesco affrescato e restaurato di recente, quadri, pezzi di arredamento, documenti, effetti personali che arrederanno le sale dell’edificio. Ogni sala sarà dedicata a ciascuna delle famiglie nobili che hanno contribuito a rendere grande la storia del Trentino e dell’area che corrisponde al Tirolo con l’obiettivo di farne rivivere lo spirito e “farlo vivere quasi in presa diretta” ai visitatori.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Milano, febbraio 2011 – A un anno di distanza dall’apertura al pubblico di Castel Thun, la Val di Non si appresta a fare da teatro a un altro evento artistico di grande rilevanza. Il 16 aprile aprirà i battenti la mostra “Lo spirito della gente anaune”, un percorso storico-artistico dedicato alle famiglie nobiliari della valle che hanno avuto un ruolo determinante nella storia del Trentino e dell’area conosciuta come Tirolo.
La mostra ha come tema le principali famiglie nobiliari della Valle di Non di origine feudale: in particolare le famiglie Arsio, de Cles, Spaur e Thun. La sede espositiva principale è il Palazzo Assessorile di Cles, un importante palazzo storico cinquecentesco - ma di impianto medioevale – recentemente restaurato, decorato con pregevoli affreschi coevi.
Le sue stanze verranno arredate con dipinti, oggetti sacri, mappe storiche, documenti, manoscritti, libri, mobili, paramenti sacri e oggetti personali al fine di raccontare quasi in presa diretta, mediante un’ambientazione fedele allo spirito dell’epoca a cui si ispira l’allestimento della stanza, la storia delle nobili famiglie anaunensi; video tematici ne approfondiranno le vicende.
A corredo sarà attiva anche una corposa sezione didattica. Sono inoltre previsti percorsi sul territorio che coinvolgeranno i comuni della Valle di Non, con iniziative situate nei castelli, nelle dimore e nei luoghi sacri legati alle famiglie di cui si parla nella parte espositiva. Eventi collaterali quali concerti, spettacoli teatrali, drammatizzazioni, conferenze e percorsi culinari faranno da cornice all’iniziativa.
Il “genius loci” del luogo spesso lo si ritrova nello svolgersi del racconto della storia di una comunità. L’urbanistica dello stesso è determinata dalla conoscenza della Storia di questo, fatta di intrecci, di sovrapposizioni, di cesure, di storie minori, di fatti e accadimenti che con il loro svolgersi determinano il “territorio” che noi conosciamo o non conosciamo ma viviamo.
Parlare di famiglie nobili o meglio di “Nobiltà”, vuol dire in molti casi raccontare la storia di un paese, di uno stato, di una sua porzione, perché le vicende pubbliche e private di questi personaggi, le loro battaglie, le loro ricchezze, i loro matrimoni, i loro viaggi e commerci, nel corso dei secoli hanno costruito, modificato, adeguato l’economia, la politica, lo sviluppo dei luoghi in cui hanno vissuto e operato anche solo per poco anche solo passando.
Le grandi famiglie hanno veicolato conoscenza, arte, cultura, scienza e politica, oltre che violenza e potere e con questo hanno costruito il “luogo” il territorio; lo hanno modificato e fortemente determinato.
Perciò il soffermarsi a raccontare e rappresentare nel nostro caso la nobiltà anaune, significa raccontare una parte determinante della storia della Valle di Non ma anche del Trentino o meglio del Tirolo e del Sud Tirolo.
Questa breve premessa necessaria per introdurre il tema principale, il cuore della mostra e cioè il racconto e la rappresentazione di alcune delle famiglie nobili tra le più rappresentative, che non solo hanno determinato il fiorire del territorio della valle di Non sia economicamente che socialmente, ma hanno avuto un ruolo ed un importanza fondamentali nelle sorti del Trentino e del Tirolo.
Si sono individuate indicativamente le seguenti famiglie che rappresentano con la loro storia l’evolversi della storia del territorio ananune (ma anche del Principato Vescovile), dall’epoca carolingia all’inizio dell’ottocento, e sono:
- Arsio
- Altspaur
- de Cles
- Mohrenberg
- Thun
Inoltre si farà cenno anche ad altre famiglie non meno conosciute ma che per vicende storiche e intrecci familiari, non hanno avuto così ampio respiro e notorietà come quelle sopra cennate; in particolare:
de Betta, de Concini, Guarienti, Inama, Maffei, Manincor, Marinelli, Martini, Menghin,Pretis,Rottenburg, Triangi, Visintainer, Ziller, Zini, signori di Coredo, signori di Castelfondo, signori di Cagnò.
Percorso Espositivo a Palazzo Assessorile
a)
Il percorso si apre con un introduzione storico/geografica, rappresentata tramite l’esposizione di mappe, testi storici e manoscritti della Val di Non, delle diverse contee e di stampe rappresentanti i diversi castelli e residenze nobiliari.
Ci sarà un video che con immagini attuali, introdurrà brevemente la storia delle diverse famiglie, indicando le loro principali peculiarità, vale a dire gli incroci, gli interessi politici, commerciali, economici nonché le appartenenze, le alleanze con l’Impero piuttosto che con la Chiesa di Roma.
b)
Per ogni famiglia verrà individuato uno spazio, una sala che in sintesi rappresenterà la sua storia. Si cercherà di riarredare il palazzo Assessorile creando tanti rimandi ad altre residenze, per richiamare la memoria di queste. Si vedranno alberi genealogici, ritratti, scritti e manoscritti, lettere, gioielli, vestiti, oggetti, armi, elementi sacri e mobili con decorazioni e stemmi, materiali esotici e ricordi di viaggi.
Tutto per raccontare, quasi attraverso una stanza dei ricordi, la famiglia, la nobiltà, cercando di rendere quasi domestica la grandezza di questi Signori come se si fosse in visita ad un parente lontano ormai scomparso.
Si recupereranno gli incroci familiari, le parentele, le discendenze.
Si racconteranno i fatti salienti per cui sono ricordati nell’ambito della politica, del territorio. Si parlerà della loro ricchezza.
Importante diventa il castello, il palazzo che li caratterizza.
Importanti sono le leggende, i racconti, le voci, così da suscitare curiosità e stupore. Ad esempio: da dove deriva il nome Mohrenberg, quali erano i loro commerci, i loro viaggi esotici; i Thun, Principi Vescovi; gli Spaur con il legame con Salisburgo e Mozart che musicò una messa per loro; ed infine Bernardo Clesio il Principe Vescovo del Concilio di Trento.
c)
Nell’ambito del percorso espositivo ci potranno essere dei momenti di drammatizzazione, ovvero il racconto in forma di spettacolo in costume, della storia delle famiglie, narrate in prima persona da un attore che si presenterà come un componente di una famiglia piuttosto che di un'altra e si presterà a parlare, di episodi trascritti in forma romanzata, delle varie vicende familiari (vere o inventate).
d)
Accanto all’evento principale, un ruolo importante sarà dedicato alla didattica; si prevedono percorsi nell’ambito della mostra e sul territorio per lo studio e l’apprendimento dei temi trattati dalla mostra; inoltre per affascinare gli studenti ed i bambini verranno proposti giochi e quiz nel laboratorio didattico realizzato al piano terra del palazzo assessorile;
e)
Il progetto prevede anche la realizzazione di una serie di filmati in formato spot, da introdurre nel percorso espositivo, quasi una mostra nella mostra, una sorta di video/installazioni contemporanee che dovranno sollecitare, incuriosire il visitatore; i temi e i titoli potranno essere: “Alla ricerca della nobiltà perduta”, “Arte sacra e arte profana”, “Feste nei castelli”; “Guerreggiando”; “Bernardo Clesio: il principe del Concilio”; “Viaggi africani”. Questi titoli che corrispondono a dei filmati, diventano cosi la caratteristica che rappresenta ogni singola famiglia.
Percorsi sul Territorio
“Appunti di viaggio tra borghi e castelli. Itinerari anauni alla riscoperta della nobilta’ perduta”
f)
Importante è realizzare un collegamento con il territorio, per mezzo di percorsi che comprendono le residenze ancora intatte e restaurate (Castel Thun, Castel Valer, palazzo Mohrenberg, Castel Cles, Castel Belasi, Castel Bragher, borgo di Casez, Castello di Altaguardia, Castello di Castelfondo, Castello di Malgolo, Castello di Nanno) ma anche quelle non più riconoscibili caratterizzate da rovine o semplicemente da siti perché ormai rovinosamente distrutte. I percorsi saranno caratterizzati, anche dalla visita a molte chiese che sono state cappelle nobiliari o che contengono opere regalate alla comunità dai singoli nobili, ma anche alle residenze diverse dal castello avito. In questo modo si potrà veicolare una maggior conoscenza del territorio anaune e della sua storia.
Inoltre si prevedono percorsi culinari nei vari locali della valle che si presteranno a realizzare menù a tema; conferenze e incontri; spettacoli e concerti.
Descrizione Palazzo Assessorile
Il “Palazzo Assessorile” è l’edificio più interessante della borgata di Cles, sia sotto il profilo architettonico che artistico e storico. Sorge nel centro storico di Cles. Le sue forme attuali sono frutto di una ricostruzione quattrocentesca della più antica torre duecentesca che sorgeva nel sito. Il prospetto meridionale conserva all’esterno una merlatura guelfa, feritoie, caditoie e quattro bifore gotiche lobate.
Si è sviluppato armonicamente attorno ad una antica torre quadrangolare che si fa risalire al XIII secolo. E’ stato a lungo proprietà dei Signori di Cles e poi dei conti di Castel Thun. Nel 1677 venne acquistato dalla Comunità Clesiana che la utilizzò come residenza degli Assessori delle Valli del Noce. Nei primi anni del 1800 e fino al 1975, il terzo piano venne trasformato ed adibito a carcere. Negli ultimi decenni il palazzo è stato utilizzato come sede del Comune.
La realizzazione della struttura del palazzo nella conformazione attuale, è dovuta a Giorgio di Riprando de Cles che, nel 1487, in occasione del rifacimento dell’edificio, fece affrescare, il grande stemma di famiglia che si può ammirare sopra il portone di entrata.
Per la decorazione interna molto si deve ad Ildebrando (detto Aliprando) di Jacopo de Cles e alla moglie Anna Wolkenstein che ne acquisirono la proprietà nel 1538.
Il secondo piano è arricchito da una serie di decorazioni ad affresco, testimoni dell’affermazione in area trentina della decorazione “a grottesca” sulla stessa linea decorativa delle pitture del castello del Buonconsiglio di Trento.
Fino a poco tempo fa era possibile ammirare gli affreschi del maestro Marcello Fogolino, nella Sala baronale al secondo piano e nel Salotto del balcone dove si legge la data 1534 ed anche la Stanza dello Sporto. Dopo gli ultimi interventi di restauro, al terzo piano, proprio nei locali adibiti a carceri, eliminate le contropareti, sono venute alla luce una serie di splendidi affreschi. Accenniamo brevemente alla Stanza degli Dei, alla camera di Anna e alla stanza di Apollo con scene tratte , di volta in volta, dalle sacre scritture o dalla letteratura classica.
Tutto questo pone il Palazzo Assessorile di Cles tra le dimore signorili più importanti di tutto il Trentino.
Attualmente il palazzo è adibito a sede espositiva per mostre temporanee.
Da un punto di vista delle condizioni di sicurezza, qui di seguito si allega la Facility Report.
La mostra ha come tema le principali famiglie nobiliari della Valle di Non di origine feudale: in particolare le famiglie Arsio, de Cles, Spaur e Thun. La sede espositiva principale è il Palazzo Assessorile di Cles, un importante palazzo storico cinquecentesco - ma di impianto medioevale – recentemente restaurato, decorato con pregevoli affreschi coevi.
Le sue stanze verranno arredate con dipinti, oggetti sacri, mappe storiche, documenti, manoscritti, libri, mobili, paramenti sacri e oggetti personali al fine di raccontare quasi in presa diretta, mediante un’ambientazione fedele allo spirito dell’epoca a cui si ispira l’allestimento della stanza, la storia delle nobili famiglie anaunensi; video tematici ne approfondiranno le vicende.
A corredo sarà attiva anche una corposa sezione didattica. Sono inoltre previsti percorsi sul territorio che coinvolgeranno i comuni della Valle di Non, con iniziative situate nei castelli, nelle dimore e nei luoghi sacri legati alle famiglie di cui si parla nella parte espositiva. Eventi collaterali quali concerti, spettacoli teatrali, drammatizzazioni, conferenze e percorsi culinari faranno da cornice all’iniziativa.
Il “genius loci” del luogo spesso lo si ritrova nello svolgersi del racconto della storia di una comunità. L’urbanistica dello stesso è determinata dalla conoscenza della Storia di questo, fatta di intrecci, di sovrapposizioni, di cesure, di storie minori, di fatti e accadimenti che con il loro svolgersi determinano il “territorio” che noi conosciamo o non conosciamo ma viviamo.
Parlare di famiglie nobili o meglio di “Nobiltà”, vuol dire in molti casi raccontare la storia di un paese, di uno stato, di una sua porzione, perché le vicende pubbliche e private di questi personaggi, le loro battaglie, le loro ricchezze, i loro matrimoni, i loro viaggi e commerci, nel corso dei secoli hanno costruito, modificato, adeguato l’economia, la politica, lo sviluppo dei luoghi in cui hanno vissuto e operato anche solo per poco anche solo passando.
Le grandi famiglie hanno veicolato conoscenza, arte, cultura, scienza e politica, oltre che violenza e potere e con questo hanno costruito il “luogo” il territorio; lo hanno modificato e fortemente determinato.
Perciò il soffermarsi a raccontare e rappresentare nel nostro caso la nobiltà anaune, significa raccontare una parte determinante della storia della Valle di Non ma anche del Trentino o meglio del Tirolo e del Sud Tirolo.
Questa breve premessa necessaria per introdurre il tema principale, il cuore della mostra e cioè il racconto e la rappresentazione di alcune delle famiglie nobili tra le più rappresentative, che non solo hanno determinato il fiorire del territorio della valle di Non sia economicamente che socialmente, ma hanno avuto un ruolo ed un importanza fondamentali nelle sorti del Trentino e del Tirolo.
Si sono individuate indicativamente le seguenti famiglie che rappresentano con la loro storia l’evolversi della storia del territorio ananune (ma anche del Principato Vescovile), dall’epoca carolingia all’inizio dell’ottocento, e sono:
- Arsio
- Altspaur
- de Cles
- Mohrenberg
- Thun
Inoltre si farà cenno anche ad altre famiglie non meno conosciute ma che per vicende storiche e intrecci familiari, non hanno avuto così ampio respiro e notorietà come quelle sopra cennate; in particolare:
de Betta, de Concini, Guarienti, Inama, Maffei, Manincor, Marinelli, Martini, Menghin,Pretis,Rottenburg, Triangi, Visintainer, Ziller, Zini, signori di Coredo, signori di Castelfondo, signori di Cagnò.
Percorso Espositivo a Palazzo Assessorile
a)
Il percorso si apre con un introduzione storico/geografica, rappresentata tramite l’esposizione di mappe, testi storici e manoscritti della Val di Non, delle diverse contee e di stampe rappresentanti i diversi castelli e residenze nobiliari.
Ci sarà un video che con immagini attuali, introdurrà brevemente la storia delle diverse famiglie, indicando le loro principali peculiarità, vale a dire gli incroci, gli interessi politici, commerciali, economici nonché le appartenenze, le alleanze con l’Impero piuttosto che con la Chiesa di Roma.
b)
Per ogni famiglia verrà individuato uno spazio, una sala che in sintesi rappresenterà la sua storia. Si cercherà di riarredare il palazzo Assessorile creando tanti rimandi ad altre residenze, per richiamare la memoria di queste. Si vedranno alberi genealogici, ritratti, scritti e manoscritti, lettere, gioielli, vestiti, oggetti, armi, elementi sacri e mobili con decorazioni e stemmi, materiali esotici e ricordi di viaggi.
Tutto per raccontare, quasi attraverso una stanza dei ricordi, la famiglia, la nobiltà, cercando di rendere quasi domestica la grandezza di questi Signori come se si fosse in visita ad un parente lontano ormai scomparso.
Si recupereranno gli incroci familiari, le parentele, le discendenze.
Si racconteranno i fatti salienti per cui sono ricordati nell’ambito della politica, del territorio. Si parlerà della loro ricchezza.
Importante diventa il castello, il palazzo che li caratterizza.
Importanti sono le leggende, i racconti, le voci, così da suscitare curiosità e stupore. Ad esempio: da dove deriva il nome Mohrenberg, quali erano i loro commerci, i loro viaggi esotici; i Thun, Principi Vescovi; gli Spaur con il legame con Salisburgo e Mozart che musicò una messa per loro; ed infine Bernardo Clesio il Principe Vescovo del Concilio di Trento.
c)
Nell’ambito del percorso espositivo ci potranno essere dei momenti di drammatizzazione, ovvero il racconto in forma di spettacolo in costume, della storia delle famiglie, narrate in prima persona da un attore che si presenterà come un componente di una famiglia piuttosto che di un'altra e si presterà a parlare, di episodi trascritti in forma romanzata, delle varie vicende familiari (vere o inventate).
d)
Accanto all’evento principale, un ruolo importante sarà dedicato alla didattica; si prevedono percorsi nell’ambito della mostra e sul territorio per lo studio e l’apprendimento dei temi trattati dalla mostra; inoltre per affascinare gli studenti ed i bambini verranno proposti giochi e quiz nel laboratorio didattico realizzato al piano terra del palazzo assessorile;
e)
Il progetto prevede anche la realizzazione di una serie di filmati in formato spot, da introdurre nel percorso espositivo, quasi una mostra nella mostra, una sorta di video/installazioni contemporanee che dovranno sollecitare, incuriosire il visitatore; i temi e i titoli potranno essere: “Alla ricerca della nobiltà perduta”, “Arte sacra e arte profana”, “Feste nei castelli”; “Guerreggiando”; “Bernardo Clesio: il principe del Concilio”; “Viaggi africani”. Questi titoli che corrispondono a dei filmati, diventano cosi la caratteristica che rappresenta ogni singola famiglia.
Percorsi sul Territorio
“Appunti di viaggio tra borghi e castelli. Itinerari anauni alla riscoperta della nobilta’ perduta”
f)
Importante è realizzare un collegamento con il territorio, per mezzo di percorsi che comprendono le residenze ancora intatte e restaurate (Castel Thun, Castel Valer, palazzo Mohrenberg, Castel Cles, Castel Belasi, Castel Bragher, borgo di Casez, Castello di Altaguardia, Castello di Castelfondo, Castello di Malgolo, Castello di Nanno) ma anche quelle non più riconoscibili caratterizzate da rovine o semplicemente da siti perché ormai rovinosamente distrutte. I percorsi saranno caratterizzati, anche dalla visita a molte chiese che sono state cappelle nobiliari o che contengono opere regalate alla comunità dai singoli nobili, ma anche alle residenze diverse dal castello avito. In questo modo si potrà veicolare una maggior conoscenza del territorio anaune e della sua storia.
Inoltre si prevedono percorsi culinari nei vari locali della valle che si presteranno a realizzare menù a tema; conferenze e incontri; spettacoli e concerti.
Descrizione Palazzo Assessorile
Il “Palazzo Assessorile” è l’edificio più interessante della borgata di Cles, sia sotto il profilo architettonico che artistico e storico. Sorge nel centro storico di Cles. Le sue forme attuali sono frutto di una ricostruzione quattrocentesca della più antica torre duecentesca che sorgeva nel sito. Il prospetto meridionale conserva all’esterno una merlatura guelfa, feritoie, caditoie e quattro bifore gotiche lobate.
Si è sviluppato armonicamente attorno ad una antica torre quadrangolare che si fa risalire al XIII secolo. E’ stato a lungo proprietà dei Signori di Cles e poi dei conti di Castel Thun. Nel 1677 venne acquistato dalla Comunità Clesiana che la utilizzò come residenza degli Assessori delle Valli del Noce. Nei primi anni del 1800 e fino al 1975, il terzo piano venne trasformato ed adibito a carcere. Negli ultimi decenni il palazzo è stato utilizzato come sede del Comune.
La realizzazione della struttura del palazzo nella conformazione attuale, è dovuta a Giorgio di Riprando de Cles che, nel 1487, in occasione del rifacimento dell’edificio, fece affrescare, il grande stemma di famiglia che si può ammirare sopra il portone di entrata.
Per la decorazione interna molto si deve ad Ildebrando (detto Aliprando) di Jacopo de Cles e alla moglie Anna Wolkenstein che ne acquisirono la proprietà nel 1538.
Il secondo piano è arricchito da una serie di decorazioni ad affresco, testimoni dell’affermazione in area trentina della decorazione “a grottesca” sulla stessa linea decorativa delle pitture del castello del Buonconsiglio di Trento.
Fino a poco tempo fa era possibile ammirare gli affreschi del maestro Marcello Fogolino, nella Sala baronale al secondo piano e nel Salotto del balcone dove si legge la data 1534 ed anche la Stanza dello Sporto. Dopo gli ultimi interventi di restauro, al terzo piano, proprio nei locali adibiti a carceri, eliminate le contropareti, sono venute alla luce una serie di splendidi affreschi. Accenniamo brevemente alla Stanza degli Dei, alla camera di Anna e alla stanza di Apollo con scene tratte , di volta in volta, dalle sacre scritture o dalla letteratura classica.
Tutto questo pone il Palazzo Assessorile di Cles tra le dimore signorili più importanti di tutto il Trentino.
Attualmente il palazzo è adibito a sede espositiva per mostre temporanee.
Da un punto di vista delle condizioni di sicurezza, qui di seguito si allega la Facility Report.
16
aprile 2011
Lo spirito nobile della gente anaune
Dal 16 aprile al 04 settembre 2011
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
PALAZZO ASSESSORILE
Cles, piazza Municipio, 21, (Trento)
Cles, piazza Municipio, 21, (Trento)
Orario di apertura
dalle ore 10,00 alle ore 12,00 – dalle ore 15,00 alle ore 19,00. Nei mesi di luglio e agosto è prevista l’apertura serale dalle ore 20,30 alle ore 22,00 Giorno di chiusura:lunedì
Vernissage
16 Aprile 2011, ore 11