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Lo zoo di Simona – Pinne_a_Penna
Quinto Atto de www.lozoodisimona.it
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lo Zoo di Simona continua a popolarsi di straordinarie creature che,
nonostante scaturiscano da un’inesauribile vena immaginativa e dimorino
quindi nella sfera del virtuale, ci rivelano una singolare familiarità,
come se le conoscessimo dalla nostra infanzia, ce le portassimo dentro,
avessimo intrattenuto con loro un lungo rapporto affettivo. Stavolta sono
di scena i pesci, colti però al di fuori di una scontata naturalità. Sono
figure che non dimenano le pinne tra oscuri fondali e alghe febbrilmente
agitate ma nelle acque, di certo tutt’altro che limpide e tranquille, del
nostro tempo. Si dia un’occhiata ai titoli di queste nuove opere per
rendersene conto. Ci sono palesi riferimenti a vicende che travagliano il
millennio da poco iniziato, un’epoca da cui tutti attendevamo
l’esaudimento di un frammento di sogno, di un briciolo di speranza e che
invece sta ridestando incubi, angosce, orrori, scenari apocalittici.
L’artista non incappa giustamente nelle maglie di un cupo pessimismo ma
affronta il presente (un presente troppo antico, stantio, già visto e
rivisto) con una sufficiente dose d’ironia. E’ forse il modo più saggio
per rapportarsi ad un mondo la cui complessità è, purtroppo, fin troppo
trasparente, la cui decifrabilità è scontata, consumata. Ovviamente, il
suo non è un atteggiamento di fuga o qualunquistica indifferenza. Al
contrario, indica una partecipazione agli eventi non distorta da animo
esacerbato e, quindi, più lucida, oseremmo dire taoista. E il tao, si sa,
è la via dell’acqua che scorre. In questa via gli opposti si compenetrano,
le dissonanze si dissolvono, i pesci si abbandonano alla segretezza dei
moti contrari, il grigio diventa sfavillante armonia.
(Francesco Pullia)
nonostante scaturiscano da un’inesauribile vena immaginativa e dimorino
quindi nella sfera del virtuale, ci rivelano una singolare familiarità,
come se le conoscessimo dalla nostra infanzia, ce le portassimo dentro,
avessimo intrattenuto con loro un lungo rapporto affettivo. Stavolta sono
di scena i pesci, colti però al di fuori di una scontata naturalità. Sono
figure che non dimenano le pinne tra oscuri fondali e alghe febbrilmente
agitate ma nelle acque, di certo tutt’altro che limpide e tranquille, del
nostro tempo. Si dia un’occhiata ai titoli di queste nuove opere per
rendersene conto. Ci sono palesi riferimenti a vicende che travagliano il
millennio da poco iniziato, un’epoca da cui tutti attendevamo
l’esaudimento di un frammento di sogno, di un briciolo di speranza e che
invece sta ridestando incubi, angosce, orrori, scenari apocalittici.
L’artista non incappa giustamente nelle maglie di un cupo pessimismo ma
affronta il presente (un presente troppo antico, stantio, già visto e
rivisto) con una sufficiente dose d’ironia. E’ forse il modo più saggio
per rapportarsi ad un mondo la cui complessità è, purtroppo, fin troppo
trasparente, la cui decifrabilità è scontata, consumata. Ovviamente, il
suo non è un atteggiamento di fuga o qualunquistica indifferenza. Al
contrario, indica una partecipazione agli eventi non distorta da animo
esacerbato e, quindi, più lucida, oseremmo dire taoista. E il tao, si sa,
è la via dell’acqua che scorre. In questa via gli opposti si compenetrano,
le dissonanze si dissolvono, i pesci si abbandonano alla segretezza dei
moti contrari, il grigio diventa sfavillante armonia.
(Francesco Pullia)
07
ottobre 2005
Lo zoo di Simona – Pinne_a_Penna
Dal 07 ottobre al 07 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
PLACEBO
Terni, Via Cavour, 45, (Terni)
Terni, Via Cavour, 45, (Terni)
Vernissage
7 Ottobre 2005, ore 19.30
Sito web
www.lozoodisimona.it
Autore
Curatore