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Loading 2006
Loading è un progetto nato nel 2005 dall’idea di rivitalizzare un luogo storico e fortemente caratterizzato, il Castello Baronale di Acerra, con un evento artistico che possa risvegliarne la memoria e reinventarne la funzione
Comunicato stampa
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Loading è un progetto nato nel 2005 dall’idea di rivitalizzare un luogo storico e fortemente caratterizzato, il Castello Baronale di Acerra, con un evento artistico che possa risvegliarne la memoria e reinventarne la funzione. Senza essere costretto in definizioni o tematiche precise, Loading si propone (letteralmente) di “caricare” energie, raccogliere progetti e segnali di giovane creatività contemporanea, in un percorso fluido e sinergico che accompagni la conoscenza del luogo e la sua fruizione. Lo scopo è quello portare la pratica artistica contemporanea in una realtà socio-culturale fuori dai consueti circuiti del sistema arte-cultura, per aprire nuovi spazi di dialogo tra giovani artisti e pubblico in un luogo ricco di storia e contraddizioni.
L’edizione del 2006, a cura di Francesca Boenzi, Nicola Cante e Francesco Tufano, coinvolge sette giovani artisti italiani con personalità, formazione e modalità di lavoro diverse. Il percorso espositivo coinvolge il giardino, chiuso tra le mura e il castello, e l’area degli ex-granai. Gli artisti sono stati invitati a riflettere sullo spazio e a ideare e plasmare i loro lavori secondo le specificità del luogo, le particolarità architettoniche, le vicende storiche…
Il giardino e le sue caratteristiche botaniche sono stati studiati da Michele Guido (Aradeo, LE, 1976) che, con una serie di scatti fotografici, ne ha riprodotto piante, erbacce e fiori. Le immagini ottenute chiudono alcune finestre della facciata principale, ricostruendo così un legame ideale tra gli uffici, le stanze della biblioteca e il giardino stesso. Francesca Cogni (Milano, 1980) ha deciso di lavorare sull’identità del castello come struttura difensiva, e del muro come barriera invalicabile che isola lo spazio interno. L’artista ha messo insieme una traccia audio che, grazie all’uso di alcuni lettori portatili, guida il visitatore all’osservazione, all’esplorazione e al superamento del muro stesso. Domenico Antonio Mancini (Napoli, 1980) parte dall’idea del castello come centro di un potere assoluto e riflette sulla possibilità di creare un’alternativa allo stesso. In un’area del giardino realizza un’installazione basata sul paradosso di centinaia di girasoli sorpresi mentre cospirano per la creazione di un potere alternativo... Walter Picardi (Napoli, 1978) recupera le vicende storiche e le leggende del castello. La sua installazione è ispirata a Giovanna II d’Angiò che, all’epoca delle ostilità tra Angiò e Durazzo, stabilì la sua dimora ad Acerra. La proiezione realizzata nel pozzo è un omaggio ironico alla regina lussuriosa che si racconta desse i suoi amanti in pasto ai coccodrilli. Lungo la cinta muraria si aprono due varchi oggi chiusi da pietre. Le fonti raccontano che da qui partissero una serie di cunicoli e passaggi sotterranei che collegavano il castello con la zona limitrofa. Danilo Donzelli (Napoli, 1975) parte alla ricerca dei luoghi individuati dalle fonti storiografiche e ritrae in due fotografie lo scenario odierno. Le foto sistemate negli antri di accesso ai cunicoli ricongiungono idealmente i luoghi tra loro.
Diversamente dalle installazioni realizzate nel giardino, i progetti presentati negli ex-granai traggono spunto dal titolo dell’evento, piuttosto che dalla natura del luogo. In questo senso l'ex granaio diviene una sorta di laboratorio, dove le energie creative 'caricano' e lavorano. Il lavoro presentato da Vincenzo Frattini (Salerno 1978) è un breve video trasmesso in loop che riproduce il movimento rotatorio di un congegno fatto in casa. Grazie all’utilizzo di un rullo di cartone colorato mosso da un trapano l’artista riproduce il moto ideale di un cielo/planetario. Ruben Coen Cagli (Napoli, 1979) presenta una complessa installazione che mette a confronto il più semplice esempio di vita artificiale e il più elementare sistema di vita biologica evoluta: un codice matematico genera una serie di immagini casuali che visualizzano l’evoluzione di un automa cellulare mentre in una scodella osserviamo il processo di lievitazione del pane mentre il suono, realizzato da Edoardo de Tommasi, sembra riprodurre quello delle cellule che si duplicano. Le fotografie di Luca Abbiento (Napoli, 1977) infine, riportano il movimento dal piano astratto a quello della realtà quotidiana, filtrata da uno sguardo dissacrante. La serie Break gioca sull’alternanza di dinamismo e stasi: ritratti realistici di anziani colti durante il riposo sono associati alle immagini dei loro piedi mentre danzano.
L’edizione del 2006, a cura di Francesca Boenzi, Nicola Cante e Francesco Tufano, coinvolge sette giovani artisti italiani con personalità, formazione e modalità di lavoro diverse. Il percorso espositivo coinvolge il giardino, chiuso tra le mura e il castello, e l’area degli ex-granai. Gli artisti sono stati invitati a riflettere sullo spazio e a ideare e plasmare i loro lavori secondo le specificità del luogo, le particolarità architettoniche, le vicende storiche…
Il giardino e le sue caratteristiche botaniche sono stati studiati da Michele Guido (Aradeo, LE, 1976) che, con una serie di scatti fotografici, ne ha riprodotto piante, erbacce e fiori. Le immagini ottenute chiudono alcune finestre della facciata principale, ricostruendo così un legame ideale tra gli uffici, le stanze della biblioteca e il giardino stesso. Francesca Cogni (Milano, 1980) ha deciso di lavorare sull’identità del castello come struttura difensiva, e del muro come barriera invalicabile che isola lo spazio interno. L’artista ha messo insieme una traccia audio che, grazie all’uso di alcuni lettori portatili, guida il visitatore all’osservazione, all’esplorazione e al superamento del muro stesso. Domenico Antonio Mancini (Napoli, 1980) parte dall’idea del castello come centro di un potere assoluto e riflette sulla possibilità di creare un’alternativa allo stesso. In un’area del giardino realizza un’installazione basata sul paradosso di centinaia di girasoli sorpresi mentre cospirano per la creazione di un potere alternativo... Walter Picardi (Napoli, 1978) recupera le vicende storiche e le leggende del castello. La sua installazione è ispirata a Giovanna II d’Angiò che, all’epoca delle ostilità tra Angiò e Durazzo, stabilì la sua dimora ad Acerra. La proiezione realizzata nel pozzo è un omaggio ironico alla regina lussuriosa che si racconta desse i suoi amanti in pasto ai coccodrilli. Lungo la cinta muraria si aprono due varchi oggi chiusi da pietre. Le fonti raccontano che da qui partissero una serie di cunicoli e passaggi sotterranei che collegavano il castello con la zona limitrofa. Danilo Donzelli (Napoli, 1975) parte alla ricerca dei luoghi individuati dalle fonti storiografiche e ritrae in due fotografie lo scenario odierno. Le foto sistemate negli antri di accesso ai cunicoli ricongiungono idealmente i luoghi tra loro.
Diversamente dalle installazioni realizzate nel giardino, i progetti presentati negli ex-granai traggono spunto dal titolo dell’evento, piuttosto che dalla natura del luogo. In questo senso l'ex granaio diviene una sorta di laboratorio, dove le energie creative 'caricano' e lavorano. Il lavoro presentato da Vincenzo Frattini (Salerno 1978) è un breve video trasmesso in loop che riproduce il movimento rotatorio di un congegno fatto in casa. Grazie all’utilizzo di un rullo di cartone colorato mosso da un trapano l’artista riproduce il moto ideale di un cielo/planetario. Ruben Coen Cagli (Napoli, 1979) presenta una complessa installazione che mette a confronto il più semplice esempio di vita artificiale e il più elementare sistema di vita biologica evoluta: un codice matematico genera una serie di immagini casuali che visualizzano l’evoluzione di un automa cellulare mentre in una scodella osserviamo il processo di lievitazione del pane mentre il suono, realizzato da Edoardo de Tommasi, sembra riprodurre quello delle cellule che si duplicano. Le fotografie di Luca Abbiento (Napoli, 1977) infine, riportano il movimento dal piano astratto a quello della realtà quotidiana, filtrata da uno sguardo dissacrante. La serie Break gioca sull’alternanza di dinamismo e stasi: ritratti realistici di anziani colti durante il riposo sono associati alle immagini dei loro piedi mentre danzano.
01
ottobre 2006
Loading 2006
Dal primo al 30 ottobre 2006
fotografia
arte contemporanea
giovane arte
arte contemporanea
giovane arte
Location
CASTELLO BARONALE
Acerra, Piazza Castello, (Napoli)
Acerra, Piazza Castello, (Napoli)
Orario di apertura
lunedì > domenica 9-13 / lunedì_mercoledì 16-18
Vernissage
1 Ottobre 2006, ore 18
Autore
Curatore