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L’Oggetto ritrovato
Tema portante e unificatore delle opere d’arte e degli oggetti di design esposti nella mostra “L’Oggetto ritrovato” è la materia, non solo quella che compone le opere, quanto piuttosto quella che le genera, il magma creativo che, plasmato dagli artisti, acquista nuova vita e nuovi significati poetici ed estetici.
Comunicato stampa
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Promossa dall’Assessorato Design, Eventi, Moda – Comune di Milano e prodotta da arsprima - associazione culturale per le arti contemporanee, martedì 12 ottobre 2010 ore 18.30 inaugura la mostra “L’Oggetto Ritrovato” a cura di Cristina Gilda Artese e di Annalisa Rosso.
Tema portante e unificatore delle opere d’arte e degli oggetti di design esposti nella mostra “L’Oggetto ritrovato” è la materia, non solo quella che compone le opere, quanto piuttosto quella che le genera, il magma creativo che, plasmato dagli artisti, acquista nuova vita e nuovi significati poetici ed estetici.
La materia trasformabile, viva, base creativa imprescindibile viene rielaborata dagli artisti nelle opere in mostra ai fini della narrazione di una storia: si realizza così quella condizione unica per cui l’opera d’arte non è solo il frutto della volontà, delle possibili ragioni, delle peculiarità dell’artista e delle condizioni della materia, ma esprime un incontro sensoriale tra i creativi e le cose. Gli artisti, nelle opere in mostra, non chiedono agli oggetti a cosa servano ma ritrovano e rielaborano significati differenti.
Tra le proposte in mostra il progetto dell’Officina Tom, nato all’interno della Cooperativa Sociale Primo Sole in collaborazione con i fruitori dei Dipartimenti di Salute Mentale ASL RM H e ASL RM C, Centri Diurni di Pomezia, Anzio, Velletri e Roma Laurentina, una straordinaria esperienza che mette in relazione arte e disagio psichico di un gruppo di creativi guidati dall’artista Pietro Mancini,
L’Officina Tom espone gli “INNESTI”, lavori realizzati con materiali di scarto, lastre da stampa tipografica e rami di potatura: materiali destinati all’abbandono, raccolti e innestati tra loro, danno vita a una nuova forma di esistenza.
“INNESTI” è un progetto creativo che tende ad unire non solo i materiali ma soprattutto le espressioni creative, l’arte si miscela con il design e i complementi di arredamento come le applique da muro, i tavoli, le lampade da terra e le sedie che entrano nelle abitazioni e riversano nella nostra domesticità la loro “trasformazione”, la loro poesia.
Gli altri artisti in mostra, differenti negli stili e nelle scelte espressive, offrono uno spaccato di creatività contemporanea intorno alla ricerca dell’oggetto perduto e ritrovato: dalla materia povera utilizzata per gli oggetti che parlano il linguaggio dell’arte e del design di Emanuela Bartolotti, alle citazioni colte di Florencía Martínez, che pure mantengono un dialogo serrato con arredi quotidiani, alle opere di forte impatto che consentono più livelli di lettura di Eloisa Gobbo che si confronta con nuove e moderne tecniche ipertecnologiche.
Le potenti installazioni metalliche di Anna Turina, dalla forte componente materica, si sono piegate al tema del ciclo e del riciclo vitale con Librisca, una scultura/libreria suggestiva realizzata con oggetti di recupero. Arianna Carossa, capace di creare con pochi elementi grezzi interi universi di significato, rielabora l’impatto della sua opera in chiave di rinascita.
È così che un libro consumato lancia il monito “è ora di leggere” diventando un orologio da tavolo, una vecchia sedia si trasforma nel “Bianconiglio” di Emanuela Bartolotti materializzandosi direttamente dalla fiaba di Alice nel Paese delle Meraviglie e ancora vecchie poltrone diventano i tributi di Florencía Martínez a due donne speciali, la poetessa Amelia Rosselli e Ada Pivi, designer di tessuti.
Una sezione della mostra è dedicata al lavoro di Silvia Meis. Le sue opere dalla fisicità ipnotica sono l’espressione della materia plasmata per dare forma a un pensiero artistico. Organiche, vive, voluttuose, raccontano storie articolate, fino a formare un intero universo di visioni, vicine agli archetipi dell’esistenza.
La poetica densa della Meis è argomento dell’ultima pubblicazione monografica “Or Not”, edita arsprima, corredata da un ricco apparato iconografico e testi critici tra i quali il testo di Tiziano Scarpa, vincitore del Premio Strega 2009.
In linea con lo spirito della mostra e con l’idea che questa rappresenti uno spazio laboratoriale, fatto di esperienze dirette e reale confronto, sono stati organizzati alcuni incontri di approfondimento:
lunedì 18 ottobre dalle ore 18.30
• incontro con Caterina Vannini, presidente della Cooperativa Primo Sole, e con Pietro Mancini, direttore artistico del gruppo Officina Tom, sull’esperienza dei laboratori didattici per persone con disagio mentale all'interno dei laboratori creativi organizzati dalla Cooperativa Primo Sole nei Centri Diurni di Roma e Provincia.
• presentazione del terzo numero della rivista monografica Or Not, dedicata al lavoro dell’artista in mostra Silvia Meis. Saranno presenti i contributors, la redazione e l’artista stessa. Incontro moderato da Cristina Gilda Artese, presidente dell’associazione arsprima
“Or Not” è una rivista monografica edita da arsprima, associazione per la promozione delle arti contemporanee che promuove giovani artisti professionisti. Il carattere monografico di “Or not” si manifesta non solo nel dedicare ciascun numero ad un singolo artista, ma soprattutto nel coinvolgere l’artista stesso nella progettazione del numero, tanto da trasformarlo in un vero e proprio ”libro d’artista”. Ogni numero è corredato da interventi e contributi multidisciplinari.
• dibattito attorno al tema “arte e design” con professionisti e protagonisti del doppio esercizio creativo. Parteciperanno artisti, curatori, giornalisti di settore. Incontro moderato da Annalisa Rosso, giornalista e curatrice indipendente
Tema portante e unificatore delle opere d’arte e degli oggetti di design esposti nella mostra “L’Oggetto ritrovato” è la materia, non solo quella che compone le opere, quanto piuttosto quella che le genera, il magma creativo che, plasmato dagli artisti, acquista nuova vita e nuovi significati poetici ed estetici.
La materia trasformabile, viva, base creativa imprescindibile viene rielaborata dagli artisti nelle opere in mostra ai fini della narrazione di una storia: si realizza così quella condizione unica per cui l’opera d’arte non è solo il frutto della volontà, delle possibili ragioni, delle peculiarità dell’artista e delle condizioni della materia, ma esprime un incontro sensoriale tra i creativi e le cose. Gli artisti, nelle opere in mostra, non chiedono agli oggetti a cosa servano ma ritrovano e rielaborano significati differenti.
Tra le proposte in mostra il progetto dell’Officina Tom, nato all’interno della Cooperativa Sociale Primo Sole in collaborazione con i fruitori dei Dipartimenti di Salute Mentale ASL RM H e ASL RM C, Centri Diurni di Pomezia, Anzio, Velletri e Roma Laurentina, una straordinaria esperienza che mette in relazione arte e disagio psichico di un gruppo di creativi guidati dall’artista Pietro Mancini,
L’Officina Tom espone gli “INNESTI”, lavori realizzati con materiali di scarto, lastre da stampa tipografica e rami di potatura: materiali destinati all’abbandono, raccolti e innestati tra loro, danno vita a una nuova forma di esistenza.
“INNESTI” è un progetto creativo che tende ad unire non solo i materiali ma soprattutto le espressioni creative, l’arte si miscela con il design e i complementi di arredamento come le applique da muro, i tavoli, le lampade da terra e le sedie che entrano nelle abitazioni e riversano nella nostra domesticità la loro “trasformazione”, la loro poesia.
Gli altri artisti in mostra, differenti negli stili e nelle scelte espressive, offrono uno spaccato di creatività contemporanea intorno alla ricerca dell’oggetto perduto e ritrovato: dalla materia povera utilizzata per gli oggetti che parlano il linguaggio dell’arte e del design di Emanuela Bartolotti, alle citazioni colte di Florencía Martínez, che pure mantengono un dialogo serrato con arredi quotidiani, alle opere di forte impatto che consentono più livelli di lettura di Eloisa Gobbo che si confronta con nuove e moderne tecniche ipertecnologiche.
Le potenti installazioni metalliche di Anna Turina, dalla forte componente materica, si sono piegate al tema del ciclo e del riciclo vitale con Librisca, una scultura/libreria suggestiva realizzata con oggetti di recupero. Arianna Carossa, capace di creare con pochi elementi grezzi interi universi di significato, rielabora l’impatto della sua opera in chiave di rinascita.
È così che un libro consumato lancia il monito “è ora di leggere” diventando un orologio da tavolo, una vecchia sedia si trasforma nel “Bianconiglio” di Emanuela Bartolotti materializzandosi direttamente dalla fiaba di Alice nel Paese delle Meraviglie e ancora vecchie poltrone diventano i tributi di Florencía Martínez a due donne speciali, la poetessa Amelia Rosselli e Ada Pivi, designer di tessuti.
Una sezione della mostra è dedicata al lavoro di Silvia Meis. Le sue opere dalla fisicità ipnotica sono l’espressione della materia plasmata per dare forma a un pensiero artistico. Organiche, vive, voluttuose, raccontano storie articolate, fino a formare un intero universo di visioni, vicine agli archetipi dell’esistenza.
La poetica densa della Meis è argomento dell’ultima pubblicazione monografica “Or Not”, edita arsprima, corredata da un ricco apparato iconografico e testi critici tra i quali il testo di Tiziano Scarpa, vincitore del Premio Strega 2009.
In linea con lo spirito della mostra e con l’idea che questa rappresenti uno spazio laboratoriale, fatto di esperienze dirette e reale confronto, sono stati organizzati alcuni incontri di approfondimento:
lunedì 18 ottobre dalle ore 18.30
• incontro con Caterina Vannini, presidente della Cooperativa Primo Sole, e con Pietro Mancini, direttore artistico del gruppo Officina Tom, sull’esperienza dei laboratori didattici per persone con disagio mentale all'interno dei laboratori creativi organizzati dalla Cooperativa Primo Sole nei Centri Diurni di Roma e Provincia.
• presentazione del terzo numero della rivista monografica Or Not, dedicata al lavoro dell’artista in mostra Silvia Meis. Saranno presenti i contributors, la redazione e l’artista stessa. Incontro moderato da Cristina Gilda Artese, presidente dell’associazione arsprima
“Or Not” è una rivista monografica edita da arsprima, associazione per la promozione delle arti contemporanee che promuove giovani artisti professionisti. Il carattere monografico di “Or not” si manifesta non solo nel dedicare ciascun numero ad un singolo artista, ma soprattutto nel coinvolgere l’artista stesso nella progettazione del numero, tanto da trasformarlo in un vero e proprio ”libro d’artista”. Ogni numero è corredato da interventi e contributi multidisciplinari.
• dibattito attorno al tema “arte e design” con professionisti e protagonisti del doppio esercizio creativo. Parteciperanno artisti, curatori, giornalisti di settore. Incontro moderato da Annalisa Rosso, giornalista e curatrice indipendente
12
ottobre 2010
L’Oggetto ritrovato
Dal 12 al 22 ottobre 2010
design
arte contemporanea
performance - happening
arte contemporanea
performance - happening
Location
EX ANSALDO
Milano, Via Tortona, 54, (Milano)
Milano, Via Tortona, 54, (Milano)
Orario di apertura
ore 15-19 e su appuntamento
Vernissage
12 Ottobre 2010, ore 18.30 su invito
Ufficio stampa
ARTE E COMUNICAZIONE SRL GENOVA
Autore
Curatore