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Lois Anvidalfarei / Helmut Pizzinini – Vijins
Il termine ladino del titolo, “Vijins” (Vicini), si riferisce al luogo di residenza che accomuna i due artisti, ma al contempo allude ironicamente a due visioni della scultura assai lontane tra loro, eppure ugualmente rappresentative di possibili approcci estetici alla realtà.
Comunicato stampa
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Venerdì 13 agosto ore 17.00 presso la Centrale idroelettrica “Gadera” di La Villa (Val Badia) inaugura la mostra “Vijins” con opere di Lois Anvidalfarei e Helmut Pizzinini curata da Orietta Berlanda. Il termine ladino del titolo, “Vijins” (Vicini), si riferisce al luogo di residenza che accomuna i due artisti, ma al contempo allude ironicamente a due visioni della scultura assai lontane tra loro, eppure ugualmente rappresentative di possibili approcci estetici alla realtà. Da una parte il reale letto in chiave “rappresentativa”, come nelle figure umane in bronzo di Anvidalfarei; dall’altra una modalità di interpretazione “presentativa”, come nelle composizioni realizzate con materiali di recupero di Pizzinini.
Soggetto delle opere in bronzo di Lois Anvidalfarei è la forma umana, riallacciandosi e reinterpretando così il tema privilegiato della tradizione scultorea. L’esecuzione finale è frutto di uno studio approfondito dell’uomo, del suo essere simultaneamente presenza corporea e coscienza interiore. L’avvitarsi dei corpi, gli sguardi, le pieghe e il sudore della pelle che animano le sue sculture sono cristallizzazioni di frammenti di umanità, quella del modello e quella dell’autore stesso. Le sedute in studio con i modelli costituiscono momenti essenziali, un percorso di ricerca di sintonia e interpretazione del soggetto che passa da ritratti dal vero schizzati su carta, all’esecuzione plastica in gesso fino alla fusione in bronzo. La memoria si sedimenta così poco a poco fino alla superficie che per questo non può essere mai levigata, perché consumata dalla vita. Ne è nato un inverso di figure talvolta sospese e attorcigliate, talaltra accovacciate, o ancora di forme stilizzate, che prende forma entro un tempo e uno spazio speciali, quelli dell’alta montagna.
A sua volta Helmut Pizzinini si rapporta alla sua terra impiegando tuttavia tecniche diverse, proponendo interventi basati sull’accostamento di materiali e oggetti trovati. La resa compositiva e l’equilibrio armonico tra le parti costituiscono la cifra stilistica del suo lavoro che segue un percorso a più direzioni. A volte Pizzinini esegue opere più strutturate ricorrendo a materiali a lui cari come l’acciaio o il legno antico, in altri casi crea composizioni più aleatorie come nel caso delle serie di lance appuntite o delle bruciature su carta. Un’ulteriore modalità di lavoro è quella di farsi sorprendere dal mondo degli oggetti, dalle icone del quotidiano che strappa all’indifferenza o all’abitudinarietà svuotandole di senso, con un semplice quanto disarmante gesto, come l’inserimento di pigne nel trofeo di caccia o il sarcastico augurio di buona fortuna al globo terrestre su una vecchia cartina geografica.
Affiancando negli spazi industriali della centrale una ventina di opere di Lois Anvidalfarei e Helmut Pizzinini la mostra presenta con spirito ludico due immaginari lontanissimi tra loro, che il caso o la fortuna hanno portato a convivere, in quanto vicini di casa, in un ostinato confronto quotidiano. (Apertura mostra: fino al 22 agosto ore15.00-18.00. o su appuntamento INFO 335 13.20.228)
La mostra è realizzata grazie alla collaborazione del Consorzio Turistico Alta Badia di La Villa e al sostegno di Paolo Pizzinini.
LOIS ANVIDALFAREI
Nato a Badia nel 1962 vive e lavora a Pedraces in Val Badia (BZ). Si diploma in scultura presso l¹Accademia di Arti Figurative di Vienna dove incontra l’opera e la persona di Joannis Avramidis. Ha esposto in numerose mostre personali tra cui quella presso il Stadtmuseum di Lindau (1993), il Parlamento Europeo a Bruxelles (1998), la Galleria del Museo diocesano di Padova (2000), il RLB-Atelier di Lienz (2004), la Galleria Maier Innsbruck (2004-2009), la Galleria Art House di Bregenz (2007), il Museo Ladino di San Martino in Badia (2008) e la Galleria Goethe di Bolzano (2003-2008). Tra le mostre collettive si ricorda “Il nudo fra ideale e realtà, una storia dal neoclassicismo ad oggi” alla Galleria d¹arte moderna di Bologna (2004). Ha eseguito numerosi interventi pubblici tra cui gli arredi sacri per la Cappella della Clinica Universitaria di Innsbruck, per la chiesa parrocchiale di Santa Maria in Augia a Bolzano, per la basilica di Mondsee in Austria e per la chiesa parrocchiale di Vipiteno. Nel 2009 ha realizzato un serie di sculture per le nicchie esterne della Landhauskapelle di Innsbruck. Ha vinto il Premio per la scultura dell¹Accademia di Vienna, il Premio Theodor Körner e il Premio Goldener Füger. Sue opere sono collocate in collezioni pubbliche e private in Italia e all¹estero, presso la Grafische Sammlung del Rupertinum di Salisburgo e la Staatliche Grafische Sammlung di Monaco.
HELMUT PIZZININI
Nato nel 1961 nelle Dolomiti dove vive e lavora. Ha approfondito la tecnica di lavorazione del marmo nelle cave toscane di Pietra Santa. Ha collaborato con varie gallerie d’arte ed ha esposto in varie istituzioni pubbliche tra cui Palazzo Strozzi e Villa Romana di Firenze (Premio Residenza), Museion di Bolzano, Mart di Trento. Nel 1995 su invito di Achim Kubinski partecipa a un evento parallelo della Biennale di Arte Contemporanea di Venezia e nel 1999 realizza la fusione di ghisa di un bue per l’Istituto di cultura olandese a Firenze. Ha seguito vari progetti tra cui la realizzazione di un giardino all’italiana per una villa privata sul Lago di Zurigo, di una cantina vinicola del Sassicaia nelle Dolomiti conseguendo il premio “Più bella cantina d’Italia”, di una chiesetta nel Parco nazionale del Fanes (Dolomiti). In Germania ha ideato un francobollo su commissione delle Poste Federali Tedesche e nel 1991 ha vinto il concorso per la collaborazione artistica al progetto architettonico dell’impianto termale di Badcanstadt di Stoccarda, curando la cromia di tutte le piscine, l’arredo interno e la creazione di quindici fontane: una alta 10 metri formata da 16.000 microsfere in acciaio inox e una in vetro e acciaio, una commissionata dalla Mercedez Benz. Nel 2008 vince il concorso per la realizzazione di una fontana per il Comune di Levico (Trento), opera che lo vede attualmente impegnato. È membro della Galleria Weissenhof Siedlung di Stoccarda e collabora con diversi studi di architettura e design in Italia e all’estero tra cui quello dell’ingegnere tedesco Frei Otto.
Soggetto delle opere in bronzo di Lois Anvidalfarei è la forma umana, riallacciandosi e reinterpretando così il tema privilegiato della tradizione scultorea. L’esecuzione finale è frutto di uno studio approfondito dell’uomo, del suo essere simultaneamente presenza corporea e coscienza interiore. L’avvitarsi dei corpi, gli sguardi, le pieghe e il sudore della pelle che animano le sue sculture sono cristallizzazioni di frammenti di umanità, quella del modello e quella dell’autore stesso. Le sedute in studio con i modelli costituiscono momenti essenziali, un percorso di ricerca di sintonia e interpretazione del soggetto che passa da ritratti dal vero schizzati su carta, all’esecuzione plastica in gesso fino alla fusione in bronzo. La memoria si sedimenta così poco a poco fino alla superficie che per questo non può essere mai levigata, perché consumata dalla vita. Ne è nato un inverso di figure talvolta sospese e attorcigliate, talaltra accovacciate, o ancora di forme stilizzate, che prende forma entro un tempo e uno spazio speciali, quelli dell’alta montagna.
A sua volta Helmut Pizzinini si rapporta alla sua terra impiegando tuttavia tecniche diverse, proponendo interventi basati sull’accostamento di materiali e oggetti trovati. La resa compositiva e l’equilibrio armonico tra le parti costituiscono la cifra stilistica del suo lavoro che segue un percorso a più direzioni. A volte Pizzinini esegue opere più strutturate ricorrendo a materiali a lui cari come l’acciaio o il legno antico, in altri casi crea composizioni più aleatorie come nel caso delle serie di lance appuntite o delle bruciature su carta. Un’ulteriore modalità di lavoro è quella di farsi sorprendere dal mondo degli oggetti, dalle icone del quotidiano che strappa all’indifferenza o all’abitudinarietà svuotandole di senso, con un semplice quanto disarmante gesto, come l’inserimento di pigne nel trofeo di caccia o il sarcastico augurio di buona fortuna al globo terrestre su una vecchia cartina geografica.
Affiancando negli spazi industriali della centrale una ventina di opere di Lois Anvidalfarei e Helmut Pizzinini la mostra presenta con spirito ludico due immaginari lontanissimi tra loro, che il caso o la fortuna hanno portato a convivere, in quanto vicini di casa, in un ostinato confronto quotidiano. (Apertura mostra: fino al 22 agosto ore15.00-18.00. o su appuntamento INFO 335 13.20.228)
La mostra è realizzata grazie alla collaborazione del Consorzio Turistico Alta Badia di La Villa e al sostegno di Paolo Pizzinini.
LOIS ANVIDALFAREI
Nato a Badia nel 1962 vive e lavora a Pedraces in Val Badia (BZ). Si diploma in scultura presso l¹Accademia di Arti Figurative di Vienna dove incontra l’opera e la persona di Joannis Avramidis. Ha esposto in numerose mostre personali tra cui quella presso il Stadtmuseum di Lindau (1993), il Parlamento Europeo a Bruxelles (1998), la Galleria del Museo diocesano di Padova (2000), il RLB-Atelier di Lienz (2004), la Galleria Maier Innsbruck (2004-2009), la Galleria Art House di Bregenz (2007), il Museo Ladino di San Martino in Badia (2008) e la Galleria Goethe di Bolzano (2003-2008). Tra le mostre collettive si ricorda “Il nudo fra ideale e realtà, una storia dal neoclassicismo ad oggi” alla Galleria d¹arte moderna di Bologna (2004). Ha eseguito numerosi interventi pubblici tra cui gli arredi sacri per la Cappella della Clinica Universitaria di Innsbruck, per la chiesa parrocchiale di Santa Maria in Augia a Bolzano, per la basilica di Mondsee in Austria e per la chiesa parrocchiale di Vipiteno. Nel 2009 ha realizzato un serie di sculture per le nicchie esterne della Landhauskapelle di Innsbruck. Ha vinto il Premio per la scultura dell¹Accademia di Vienna, il Premio Theodor Körner e il Premio Goldener Füger. Sue opere sono collocate in collezioni pubbliche e private in Italia e all¹estero, presso la Grafische Sammlung del Rupertinum di Salisburgo e la Staatliche Grafische Sammlung di Monaco.
HELMUT PIZZININI
Nato nel 1961 nelle Dolomiti dove vive e lavora. Ha approfondito la tecnica di lavorazione del marmo nelle cave toscane di Pietra Santa. Ha collaborato con varie gallerie d’arte ed ha esposto in varie istituzioni pubbliche tra cui Palazzo Strozzi e Villa Romana di Firenze (Premio Residenza), Museion di Bolzano, Mart di Trento. Nel 1995 su invito di Achim Kubinski partecipa a un evento parallelo della Biennale di Arte Contemporanea di Venezia e nel 1999 realizza la fusione di ghisa di un bue per l’Istituto di cultura olandese a Firenze. Ha seguito vari progetti tra cui la realizzazione di un giardino all’italiana per una villa privata sul Lago di Zurigo, di una cantina vinicola del Sassicaia nelle Dolomiti conseguendo il premio “Più bella cantina d’Italia”, di una chiesetta nel Parco nazionale del Fanes (Dolomiti). In Germania ha ideato un francobollo su commissione delle Poste Federali Tedesche e nel 1991 ha vinto il concorso per la collaborazione artistica al progetto architettonico dell’impianto termale di Badcanstadt di Stoccarda, curando la cromia di tutte le piscine, l’arredo interno e la creazione di quindici fontane: una alta 10 metri formata da 16.000 microsfere in acciaio inox e una in vetro e acciaio, una commissionata dalla Mercedez Benz. Nel 2008 vince il concorso per la realizzazione di una fontana per il Comune di Levico (Trento), opera che lo vede attualmente impegnato. È membro della Galleria Weissenhof Siedlung di Stoccarda e collabora con diversi studi di architettura e design in Italia e all’estero tra cui quello dell’ingegnere tedesco Frei Otto.
13
agosto 2010
Lois Anvidalfarei / Helmut Pizzinini – Vijins
Dal 13 al 22 agosto 2010
arte contemporanea
Location
CENTRALE IDROELETTRICA GADERA
Badia, loc. La Villa, (Bolzano)
Badia, loc. La Villa, (Bolzano)
Orario di apertura
ore 15.00-18.00. o su appuntamento
Vernissage
13 Agosto 2010, ore 17
Autore